Da Ravaglia a Pulisic: la Top 11 della 36ª giornata di Serie A

Blocca sul nascere le velleità di rimonta del Napoli grazie al secondo rigore parato in stagione: dopo Lautaro, nella sua ragnatela finisce anche Politano.

Dopo i sei goal dello scorso campionato, faceva un po' impressione lo zero di questa stagione: lacuna colmata alla grande con la rete del raddoppio del Bologna a Napoli.

Stappa Lazio-Empoli con una zampata sul primo palo, indirizzando un match poi definitivamente chiuso da Vecino: se la squadra di Tudor può ancora sognare un posto in Champions, il merito è anche suo.

Strappi, anticipi, lotta: nel suo bagaglio c'è un po' di tutto, messo in mostra (per l'ennesima volta) anche a Napoli. Un'ulteriore conferma della crescita che potrebbe garantirgli un posto tra i convocati di Spalletti per i prossimi Europei.

Juric lo chiama dalla panchina al 56' di Verona-Torino, mossa col senno di poi decisiva: dell'austriaco entrambi gli assist per le reti di Savva e Pellegri che ribaltano gli scaligeri.

Ormai è decisivo sempre, che si tratti di subentrare dalla panchina o giocare dal primo minuto: stavolta Inzaghi lo schiera dal 1', ripagato dal goal e dall'assist all'origine della 'manita' rifilata al Frosinone.

Ridurre il suo Genoa-Sassuolo al solo goal del momentaneo 1-1 sarebbe ingiusto nei confronti di un giocatore riscopertosi 'tuttocampista': l'appariscenza non è il forte di Badelj, ma a Gilardino va benissimo anche così.

Era il giocatore ad aver tentato più tiri verso lo specchio senza aver trovato la via del goal in Serie A: dall'imperfetto del verbo essere si capisce come questa mancanza sia stata finalmente cancellata a Napoli, altra vittima eccellente dopo l'Inter in Coppa Italia.

Con la doppietta in Milan-Cagliari fanno 12 goal in campionato, 15 considerando tutte le competizioni: davvero niente male per la prima stagione in rossonero dello statunitense.

Danza sul pallone con la naturalezza di un etoile, risultando anche terribilmente concreto sottoporta: la doppietta con cui manda al tappeto la Roma è da vedere e rivedere, la risposta migliore a chi nutriva dei dubbi sulla bontà del suo acquisto da parte dell'Atalanta.

Ha il merito di indirizzare l'inerzia dalla parte dell'Udinese in un match di importanza vitale per la salvezza: il viatico migliore per approcciare agli ultimi due impegni con la forza mentale giusta.

TOP 11 (3-4-2-1): Ravaglia; Posch, Patric, Calafiori; Lazaro, Frattesi, Badelj, Ndoye; Pulisic, De Ketelaere; Lucca.