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Pavlovic 2-1Getty Images

Da anello debole a insostituibile: così Pavlovic è diventato un fattore nel Milan di Allegri

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Il sorriso a fine gara di Strahinja Pavlovic è quello del guerriero che dopo 90 e più minuti di battaglia sportiva può finalmente levarsi elmetto e corazza.

La gioia impressa negli occhi, gli abbracci dei compagni e lo sguardo rivolto a quei tifosi che gridano a gran voce il suo nome. La rete del difensore serbo ha deciso il big match tra Milan e Roma, ma la sua partita va ben oltre il goal.

In questa stagione Strahinja Pavlovic ha dato un altro volto alla sua avventura in rossonero, iniziata nell’estate del 2024 e mai definitivamente decollata. Almeno fino a questa estate. Una nuova vita coincisa con l’arrivo in panchina di Allegri.

  • PRIMO ANNO MOLTO COMPLICATO

    Pavlovic è arrivato al Milan dal Salisburgo nell’estate del 2024, dimostrando di avere delle grandissime qualità fisiche ma altrettanti limiti tattici e in termini di concentrazione per tutti i 90’ del match. 

    Nonostante anche qualche buona prova, la sua prima annata in rossonero è da matita rossa: troppi errori e una costante sensazione di insicurezza trasmessa alla squadra, che di certo però non lo ha aiutato.

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  • STAVA PER LASCIARE I ROSSONERI A GENNAIO

    Tanto che già a gennaio 2025, dopo appena sei mesi dall’inizio della sua esperienza al Milan, la sua avventura in rossonero stava per concludersi. Il serbo era uno dei cedibili della rivoluzione invernale portata dal Milan, ma le trattative con Atalanta e Stoccarda (molto bene avviata quest’ultima) non si sono mai concretizzate. 

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  • UN FATTORE CON ALLEGRI

    Fin dal primo momento, Max Allegri ha messo Pavlovic al centro del suo progetto, lavorando tanto su di lui e dandogli fiducia. Oggi il serbo è un altro calciatore rispetto a quello visto una stagione fa: molto più disciplinato tatticamente e attento in ogni situazione, Pavlovic è un fattore del Milan di Allegri non solo in fase difensiva, ma anche in quella offensiva, dove non fa mai mancare il suo apporto. I due goal – contro la Cremonese e quello decisivo contro la Roma – in appena 10 gare di campionato lo testimoniano.

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  • SVOLTA ANCHE TATTICA

    Pavlovic ha giovato tanto a livello mentale della fiducia che Allegri ha riposto in lui, ma anche a livello tattico gli schemi del tecnico toscano lo hanno aiutato molto. Per caratteristiche, infatti, il serbo si trova pienamente a suo agio come braccetto di sinistra di una difesa a tre (cosa diverse invece da centrale di una linea a quattro).

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  • “ALLEGRI MI HA MIGLIORATO. E QUANDO PARTE LEAO…”

    Al termine della gara contro la Roma, decisa proprio da una sua rete, Pavlovic ha parlato così ai microfoni di DAZN: “È il mio miglior momento qui. La Serie A è molto difficile rispetto agli altri campionati. C'è molta tattica e il mio primo anno non è stato semplice. Ho dovuto imparare quando correre, quando aspettare, come fare l'uno contro uno. Mister Allegri mi ha migliorato come giocatore e ci ha migliorato come squadra".

    Pavlovic ha raccontato anche il suo “segreto” in termini realizzativi: "Da dove nasce questa spinta offensiva? A me piace correre e il mister mi lascia libero. Mi dice ‘quando parte Leao tu vai’ e io sono contento di aver segnato in quel contropiede".

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