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Antonio Conte Allian Sadium Juventus fansGetty/GOAL

Conte alla Juventus, tornano le voci dopo la sconfitta di Parma: sarebbe davvero l'uomo giusto?

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Ha allenato ovunque, da Londra a Napoli passando per Milano sponda nerazzurra. Ha vinto ma ha anche perso tanto, eppure il nome di Antonio Conte riporta sempre lì.

Difficile, se non impossibile, non abbinare l'attuale tecnico del Napoli alla Juventus dove d'altronde Conte ha vissuto buona parte della sua vita calcistica.


Dopo l'addio improvviso e traumatico alla panchina bianconera, spesso il nome di Conte è stato accostato alla Juventus. Ma finora il grande ritorno non si è mai concretizzato.

La sconfitta di Parma, però, ha rimesso tutto in discussione nella Torino bianconera compreso il futuro di Igor Tudor.

E così in tanti sono tornati a invocare lui, l'uomo della provvidenza, Antonio Conte: ma sarebbe davvero la scelta giusta per la Juventus?

  • IL DNA BIANCONERO E LA FAME DI VITTORIA

    Una cosa è certa. Nessun allenatore attualmente su piazza incarna il dna bianconero più di Antonio Conte.

    L'ossessione per la vittoria è qualcosa che da sempre contraddistingue l'allenatore salentino, prima in campo e adesso in panchina.

    "La sconfitta mi fa stare male", "Il pari è una mezza delusione" ripete spesso come un mantra Conte quando non porta a casa l'intera posta in palio.

    Il suo ritorno, quindi, rappresenterebbe una scossa almeno a livello emotivo in un ambiente che si sta pericolosamente abituando a partecipare.

    Difficile, ad oggi, dire se basterebbe per tornare a vincere subito. Ma di certo Conte non accetterebbe di vedere in campo una squadra remissiva, incapace di lottare su ogni pallone.

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  • DALLA RIVOLUZIONE ALLA RESTAURAZIONE

    L'eventuale ritorno di Conte, ovviamente, saprebbe di 'restaurazione' a tutti i livelli.

    La scorsa estate d'altronde il tecnico è stato libero per settimane prima di accettare l'offerta del Napoli, ma la Juventus non ha mai lavorato concretamente per riportarlo a Torino.

    L'idea di Cristiano Giuntoli era quella di aprire un ciclo del tutto nuovo, sia dal punto di vista degli uomini che del sistema di gioco.

    Niente più 3-2-5, insomma, ma anche nessuna minestra riscaldata alla Allegri. Ecco perché la mossa Conte saprebbe di 'restaurazione' dopo il fallimento della rivoluzione.

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  • L'OBBLIGO DI VINCERE E IL RISTORANTE DA 100 EURO

    "Quando arrivo io le aspettative si alzano" ha dichiarato Antonio Conte al termine di Monza-Napoli.

    Parole che ne riportano alle mente altre, pronunciate dallo stesso Conte parecchi anni fa dopo l'eliminazione della sua Juventus dalla semifinale di Europa League contro il Benfica.

    "Non puoi sederti al ristorante da 100 euro con 10 euro in testa. In Europa ci sono squadre economicamente irraggiungibili, per me sarà molto dura vedere una squadra italiana in finale di Champions League da qui a tanti anni a venire”, disse l'allora tecnico bianconero.

    Una previsione poi clamorosamente smentita dai fatti, dato che la Juventus guidata da Allegri avrebbe raggiunto due finali di Champions League nei successivi tre anni.

    Conte però non è mai tornato indietro, anzi prima di Napoli-Udinese ha tuonato: "All'epoca la battuta era vera. Quando non puoi, in quel momento, e capita, spendere quello che possono spendere gli altri...non capisco perché si debba ricamare su questa battuta.E perché devo portarmi dietro questa battuta per essere additato come uno che chiede, chiede, non capisco".

    Resta da capire se la nuova Juventus, forse senza i soldi della Champions League, potrebbe garantire a Conte la competitività da lui richiesta anche a livello economico.

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  • UN NUOVO CICLO?

    Di certo a Conte va riconosciuto di avere spesso aperto cicli vincenti di cui hanno raccolto i frutti coloro che ne hanno preso il posto sulle varie panchine.

    Questo è successo proprio alla Juventus, dove era arrivato dopo due settimi posti consecutivi e riportata a dominare in Italia vincendo il primo dei nove Scudetti consecutivi con i vari Giaccherini, Pepe e Matri. Un ciclo poi proseguito e migliorato da Allegri.

    Lo stesso è accaduto in parte dall'Inter, il cui ciclo è iniziato sotto la guida di Conte, che ha avuto il merito di 'fare pulizia' all'interno della Pinetina e conquistare lo Scudetto al secondo tentativo prima di abbandonare la nave per divergenze con la società sui piani futuri.

    A raccogliere i frutti del lavoro di Conte è stato così Simone Inzaghi, che ovviamente ci ha messo molto del suo restituendo all'Inter uno status europeo.

    Ecco perché, adesso, molti tifosi e grandi ex invocano il ritorno di Conte alla Juventus: la scelta giusta? Chissà.

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