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Allegri MilanGetty Images

Allegri si presenta al Milan, è già show: "Catenaccio? No, qui giochiamo offensivi. Se vinci sei un bravo ragazzo"

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Riecco Max Allegri. Rieccolo in Serie A e alla guida del Milan, squadra che lasciò nel 2014 dopo aver vinto anche uno Scudetto.

Scelto per la stagione 2025/2026, il mister livornese è stato presentato alla stampa nella giornata di lunedì 7 luglio, pronto a lavorare alla guida dei rossoneri dopo la complicatissima annata firmata Fonseca-Conceicao.

Nonostante abbia evitato di rispondere nello specifico ad alcune questioni, alla fine Allegri è sempre Allegri ed in conferenza non sono mancate le frasi forti e virali, le dichiarazioni che faranno parlare a lungo e i titoli che in tanti si aspettavano.

  • CATENACCIO SULLE DOMANDE

    Allegri non ha risposto alle domande specifiche sul mercato in entrata, soprattutto su Vlahovic, nonchè sulle possibilità pre-Milan, ovvero Inter, Juventus e Italia.

    C'è chi, in conferenza, ha fatto notare al nuovo tecnico rossonero come stesse praticamente operando il catenaccio sulle questioni poste. Ed ecco l'Allegri che tutti conoscono

    "Catenaccio sulle domande? No, che altrimenti dicono che lo faccio, qui giochiamo offensivi. Si va con il 4-3-3? Dove? Intanto cerchiamo di metterne dieci, poi vediamo come li mettiamo. Speriamo di metterli bene...".

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  • LA MIGLIOR DIFESA E LE STATISTICHE

    Una volta Allegri disse "i campionati si vincono vincendo le partite in cui giochi male". Cosa ne pensa oggi il tecnico del Milan?

    "Non amo le statistiche" esordisce Allegri durante la presentazione. "Ma negli ultimi 15 anni credo ci sia stato solo un anno in cui il campionato non è stato vinto dalla miglior difesa, ovvero quello di Sarri alla Juventus. Prese 43 goal".

    "Quando ero bambino e facevo l'album delle figurine sentivo dire, e mi insegnavano, che la differenza reti è quello che conta. Si tratta di una cosa normale, se fai 80 goal e ne prendi 40 non puoi arrivare nelle prime quattro".

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  • I CAPELLI DI ALLEGRI

    Quindici anni fa Allegri veniva scelto dal Milan dopo il periodo di Cagliari.

    Nel corso di questo periodo il mister toscano è diventato uno degli allenatori italiani più vincenti di tutto il tempo. Ora una nuova avventura rossonera:

    "Avevo i capelli 15 anni fa, un amico mi ha chiamato oggi e mi ha detto 'Chi è quello accanto a te'?" Sono cambiato tanto, è normale che sia così. I giovani non sono più o meno bravi degli anziani, dipende tutto dalle esperienze fatte nella vita. Fra un mese faccio 58 anni, rispetto al primo Milan e all'Aglianese sono completamente diverso".

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  • GIOCARE MALE

    Allegri ha la nomea di allenatore che non regala spettacolo, un tecnico che fa giocare le sue squadre male:

    "Non sono stanco di questa questione, mi diverto su questo gioco delle parti. L'importante è il risultato, se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi...".

    "Faccio sempre un esempio, nessuno si ricorda dell'azione che portò Cristiano Ronaldo a fare goal in rovesciata contro di noi. Si ricordano il gesto tecnico. Il calcio è arte, l'arte è nei piedi e nella testa dei giocatori".

    "La gente viene allo stadio per vedere i gesti tecnici straordinari dei giocatori. Il calcio è un un gioco di squadra, ma se l'1 la passa al 2 e il 3 la sbaglia, il gioco è già finito. Bisogna giocare tecnicamente molto bene, bisogna mettere i giocatori nelle migliori condizioni".

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