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Fiorentina v SS Lazio - Serie AGetty Images Sport

Come gioca la Fiorentina in attacco? Soluzioni, moduli e idee per Pioli: tra Kean, Piccoli e il tridente, la nuova identità viola

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La Fiorentina di Stefano Pioli si prepara a un’annata che dovrà segnare una svolta, con una rosa rinforzata dal mercato e pronta a sostenere campionato, Conference League e Coppa Italia. 

L’allenatore parmense ha già mostrato la volontà di alternare più moduli e interpreti, adattando la squadra di volta in volta ma con un’idea precisa: costruire un reparto offensivo imprevedibile e dotato di molteplici soluzioni. 

Al centro delle scelte ci sono Moise Kean e Roberto Piccoli, il tandem che Pioli ha lanciato dal primo minuto nell’ultima sfida a Torino, ma anche la possibilità di un centravanti unico sostenuto da Gudmundsson e da un centrocampo più folto, con l’innesto di Hans Nicolussi Caviglia destinato a cambiare le gerarchie. 


La stagione viola passa dalla capacità di trovare il giusto equilibrio tra fantasia, concretezza e profondità di rosa.

  • IL TANDEM KEAN-PICCOLI

    L’arrivo di Roberto Piccoli ha cambiato le prospettive offensive. Pensato inizialmente come alternativa in caso di partenza di Kean, l’attaccante ex Cagliari è stato invece acquistato per 27 milioni complessivi e subito valorizzato da Pioli. 

    Il tecnico lo ha affiancato a Kean, con Gudmundsson alle spalle, in un sistema che esalta le caratteristiche complementari dei due centravanti: Kean abile negli inserimenti in profondità, Piccoli micidiale nel gioco aereo, con cinque reti di testa sulle dieci segnate nello scorso campionato. 

    Per sfruttare al meglio questa soluzione diventa cruciale il lavoro degli esterni Dodo e Gosens, chiamati a fornire cross continui. 

    Piccoli, reduce da 12 goal stagionali, sogna il primo centro in maglia viola e potrà anche alternarsi con Kean o subentrare a partita in corso per dare nuova energia.

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  • ALTERNATIVE TATTICHE E MODULI

    Pioli ha già sperimentato più sistemi di gioco. Nella gara d’andata di Conference contro il Polissya ha schierato un 3-5-2, a Cagliari un 3-5-1-1 con Gudmundsson dietro Kean, mentre al ritorno dei playoff europei ha affidato l’attacco a Dzeko con Gudmundsson e Fazzini in appoggio

    A Torino è arrivato il 3-4-1-2, con Kean e Piccoli insieme dal primo minuto e l’islandese a sostegno. I risultati parlano di due vittorie europee, una sofferta rimonta sul Polissya, e due pareggi in campionato, con un attacco che finora ha prodotto poco. 

    Da qui l’esigenza di trovare i giusti automatismi tra centrocampo e reparto offensivo, per rendere più fluida la manovra e aumentare la pericolosità sotto porta.

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  • SVOLTA A CENTROCAMPO

    L'arrivo di Hans Nicolussi Caviglia rappresenta un altro punto di svolta. Presentato ufficialmente al Viola Park, il regista ex Juventus ha già conquistato la fiducia di Pioli per la capacità di dettare i tempi, aprire il gioco e calciare le punizioni. 

    Il tecnico sta pensando a una mediana “tricolore” con Mandragora e Fagioli mezzali e Nicolussi in cabina di regia, soluzione che permetterebbe maggiore equilibrio e qualità nella costruzione. 

    In alternativa restano a disposizione Sohm e Ndour, mentre in difesa Pongracic è l’unico centrale con spiccate doti di impostazione. 

    La concorrenza a centrocampo è alta e Pioli dovrà gestire le rotazioni in un reparto affollato ma ricco di talento.

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  • DUE FACCE: FANTASIA O SOSTANZA

    Pioli ha lasciato aperta la possibilità di far convivere due Fiorentine diverse. Da una parte c’è il tridente pesante con Kean e Piccoli sostenuti da Gudmundsson, pensato per mettere in difficoltà le difese con fisicità e imprevedibilità. 

    Dall’altra c’è la versione più equilibrata, con un solo centravanti e un centrocampo rafforzato dall’inserimento di Nicolussi Caviglia, che libera Fagioli dal ruolo di playmaker e permette più geometria in mezzo al campo. 

    In entrambe le configurazioni, la difesa resta a tre con Comuzzo, Pongracic e Ranieri come titolari e Dodo e Gosens sugli esterni. Dzeko rappresenta l’arma d’esperienza, pronto a essere utilizzato sia come trequartista che come terminale offensivo a gara in corso.

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