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Ata JuveGetty Images

Momenti opposti e un obiettivo comune: come arrivano Atalanta e Juventus alla finale di Coppa Italia

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Riflettori puntati sullo Stadio Olimpico di Roma dove, mercoledì 15 maggio, si assegna l'ultimo trofeo italiano della stagione 2023/24.

Dopo lo Scudetto e la Supercoppa italiana conquistate dall'Inter di Simone Inzaghi, a giocarsi l'ultimo atto della finale di Coppa Italia saranno Atalanta-Juventus.

Una finale che altro non è che una riedizione del confronto disputatosi nell'annata 2020/21 quando al Mapei Stadium di Reggio Emilia i bianconeri si imposero per 2-1.

Mercoledì, in terra capitolina, le motivazioni non mancheranno: la Dea cerca un trofeo che manca dal 1964, mentre Madama vuole interrompere il digiuno di titoli iniziato proprio dopo la vittoria di tre anni fa in Emilia.

Andiamo a vedere come arrivano Atalanta e Juventus alla finale di Coppa Italia.

  • DEA STRARIPANTE

    L'Atalanta non poteva che presentarsi in condizioni migliori di queste alla notte decisiva di Roma. I nerazzurri, infatti, stanno vivendo un momento semplicemente straordinario, suggellato anche dalla conquista della finale di Europa League che permetterà alla squadra di Gian Piero Gasperini di giocarsi il primo trofeo internazionale della sua storia. Se alla possibilità di giocarsi due titoli in questa spettacolare annata 2023/24 si aggiunge anche una qualificazione alla Champions League ormai ad un passo, ecco che il quadro è completo. L'Atalanta continua ad accumulare inerzia positiva per nulla smorzata dai tantissimi impegni ravvicinati. Anzi. Partitz dopo partita, la Dea sembra uscirne rinvigorita, sempre con qualche certezza in più. Un aspetto tutt'altro che trascurabile e che potrebbe fare la differenza anche a Roma.

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  • UN'ASSENZA PESANTE

    Se proprio si vuole scovare una macchia in questo momento magico, non si può non pensare a Gianluca Scamacca. Il leader del parco attaccanti atalantino - nonché miglior marcatore stagionale con 17 goal complessivi - salterà infatti la finale con la Juventus causa squalifica. Il numero 90 nerazzurro è infatti stato ammonito nella semifinale di ritorno contro la Fiorentina e di conseguenza non potrà aiutare i suoi compagni contro i bianconeri. Un'assenza che definire pesante è un eufemismo perché al netto dei goal pesanti realizzati dall'attaccante romano in questo scorcio di stagione, il classe 1999 è diventato leader a tutto tondo del reparto, nonché catalizzatore di tutte le trame offensive degli orobici. Farne a meno in una notte così importante non sarà affatto semplice.

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  • JUVE IN CRISI TOTALE

    Nonostante la qualificazione aritmetica alla prossima Champions League ottenuta con due giornate d'anticipo, proprio grazie alla vittoria dell'Atalanta sulla Roma. Poche ore prima, infatti, Vlahovic e compagni incassavano il quinto pareggio consecutivo in campionato, non andando oltre l'1-1 contro la Salernitana ultima in classifica e già retrocessa in Serie B da diverse settimane. Probabilmente il punto più basso di una seconda parte di stagione semplicemente da incubo per la formazione di Massimiliano Allegri. Nel girone di ritorno, la Juventus ha vinto solamente 4 partite, collezionando 15 punti nelle ultime 15 uscite in campionato. L'ultimo acuto in gare ufficiali risale allo scorso 7 aprile, quando il goal di Gatti piegò di misura la Fiorentina allo Stadium. L'involuzione a tinte bianconere è pressoché totale e se messa a confronto con lo stato di forma della Dea non può far dormire sonni tranquilli dalle parti della Continassa in vista della finale di mercoledì.

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  • ULTIMA CHANCE PER ALLEGRI?

    La finale di Coppa Italia può rappresentare di fatto l'ultima possibilità per Massimiliano Allegri di provare a conquistare un titolo al culmine di questo suo complicatissimo triennio sulla panchina della Juventus. Nonostante un contratto in essere fino al giugno del 2025, la sensazione che il tecnico livornese possa salutare con un anno d'anticipo è sempre più fondata e di conseguenza la vetrina della Coppa Italia diventa l'ultima prova d'appello per provare a spezzare un digiuno di trofei che in casa bianconera perservera dal maggio del 2021. Un'eternità da quelle parti.

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