Risultato negativo per l'Atalanta nell'andata del playoff di Champions League: sul campo del Club Brugge finisce 2-1 per i padroni di casa, tra le proteste per l'operato dell'arbitro Umut Meler che accende gli animi nel finale.
L'approccio della 'Dea' non è degno di un match di Champions League: i nerazzurri a dominare il gioco sono i padroni di casa che, dopo un solo quarto d'ora, passano col bel goal di Jutglà. Decisiva la dormita di Posch, sorpreso dallo scippo di Talbi che ha vita facile nel servire il compagno. L'Atalanta rischia di sbandare clamorosamente ma, complice anche un ritmo meno frenetico dei padroni di casa, rientrano in partita: prima Retegui lancia un messaggio a Mignolet con un tiro di poco fuori, poi è Pasalic a svettare su Mechele per firmare l'1-1.
Nel secondo tempo torna la versione 'pasticciona' di un'Atalanta che rischia seriamente di farsi male da sola: De Cuyper la grazia con un piazzato che mette i brividi a Rui Patricio. Mignolet dice 'no' a Zappacosta con l'aiuto del palo, poco prima dell'incredibile opportunità fallita da Samardzic: conclusione col piede preferito a tu per tu col portiere e senza marcatura, ma la pessima mira del serbo fa gridare vendetta a Gasperini. Nel recupero è l'arbitro Umut Meler a combinarla grossa: Hien sfiora col braccio la bocca di Nilsson, per il direttore di gara è penalty tra l'incredulità e le proteste dei giocatori di Gasperini. Sul dischetto si presenta lo stesso Nilsson che non sbaglia: un epilogo ingiusto che alla 'Dea' dovrà servire da carburante emotivo per il ritorno di martedì prossimo.
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