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De Zerbi MarseilleGetty

Clima teso al Marsiglia? La verità di De Zerbi: "Dette cose false, mi sento come se fossi un criminale"

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Non si placano le polemiche in casa Marsiglia, relative al rapporto tra i giocatori e Roberto De Zerbi: l'indiscrezione lanciata da 'L'Equipe' in merito ai contrasti che di recente ci sarebbero stati tra il tecnico e la squadra non hanno fatto che riscaldare ulteriormente un clima già rovente.

Oggi, intervenuto in conferenza stampa, è toccato proprio a De Zerbi dire la sua: negate con forza le voci di una frattura insanabile con la squadra, all'interno di un momento di certo non semplice da gestire alla luce delle brutte prestazioni e degli scarsi risultati.

Di seguito le dichiarazioni più rilevanti del tecnico.

  • "FELICE DI ESSERE AL MARSIGLIA"

    "Oggi sono molto felice di essere all'OM: adoro le sfide e le polemiche sono parte del gioco. Ho vissuto una settimana complicata, come tutti. Quando si perde dopo non aver dato il massimo è frustrante: ciò che è successo in settimana è normale, sono dinamiche di spogliatoio".

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  • "DETTE COSE FALSE"

    "La priorità sarà sempre stare al fianco dei calciatori, difendendoli in ogni circostanza. Le sconfitte sono una mia responsabilità, a loro chiedo sempre di dare il massimo. Alcuni cercano di dipingermi come un criminale. Leggere certe cose mi ha infastidito: non è vero che la squadra è contro di me, è stato detto il falso".

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  • "MI SENTO COME SE FOSSI UN CRIMINALE"

    "Dopo le gare con Lens e Auxerre ci siamo allenati per tre volte di fila alle 5 del mattino: non era una punizione, so come si comporta un allenatore in situazioni del genere. Sapevo che queste robe sarebbero uscite e so anche chi le ha mese in giro, conosco le fonti. Avrei potuto non espormi e agire in modo più tradizionale, ma non l'ho fatto. Poi mia madre mi chiama al telefono e mi chiede cosa è successo, e io mi sento come un criminale, un delinquente".

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  • "AMO LE POLEMICHE"

    "Perché nessun allenatore resta all'OM per più di due anni? Quello che sta accadendo mi spinge a restare per più tempo, anche per cinque anni. Amo le sfide e le polemiche. Dobbiamo scendere in campo con l'intensità e la grinta del diavolo".

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