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Richard Rios PalmeirasGetty Images

Chi è Richard Rios, obiettivo dell'Inter: il ruolo, le polemiche extra campo, il "sei vecchio" a Otamendi

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Centrocampista moderno, pilastro del Palmeiras, ma anche personaggio che fuori dal campo si fa notare e non poco: tutto questo è Richard Rios, uno dei nomi finiti sotto la lente d'ingrandimento dell'Inter.

Il club nerazzurro sta attendendo di capire l'evolversi del caso Calhanoglu. E intanto vuole farsi trovare pronto all'evenienza di un addio del turco, che da tempo sta flirtando col Galatasaray.

Nella shortlist dei possibili sostituti è finito anche lui, Rios. 25 anni compiuti all'inizio di giugno, è colombiano ma da due anni e mezzo circa indossa la maglia del Palmeiras: si è messo in mostra in Brasile e in Sudamerica, si sta mettendo in mostra anche al Mondiale per Club.

Su di lui è comparsa proprio l'ombra dell'Inter, dopo che qualche tempo fa si era parlato anche di un presunto interesse del Milan. Il club nerazzurro ha chiesto informazioni sul colombiano. E ha capito di trovarsi di fronte a un personaggio per nulla banale.

  • CHI È RICHARD RIOS: RUOLO E CARATTERISTICHE

    Rios è un centrocampista moderno. Nel senso che è versatile e sa fare più o meno tutto: giocare davanti alla difesa, fare la mezzala, il centrocampista in un reparto a due. Rispetto a Calhanoglu possiede forse meno palleggio, ma compensa con capacità d'interdizione e dinamismo.

    La qualità, in ogni caso, non gli manca nonostante l'altezza si attesti sul metro e 85 circa. E del resto non potrebbe essere altrimenti, considerato come Rios abbia mosso i primi passi con un pallone tra i piedi in quel laboratorio di tecnica chiamato futsal, il calcio a cinque, come tanti in Sudamerica.

    La sua carriera ha seguito un corso per nulla scontato. Rios è passato dal futsal al calcio vero solo nel 2019, quindi si è trasferito in Brasile per giocare nelle giovanili del Flamengo. Che però non ha creduto in lui, prestandolo ai messicani del Mazatlan e poi lasciandolo andare al Guarani, nobile decaduta del calcio brasiliano. Il Palmeiras lo ha acquistato nel marzo del 2023, dopo averlo sfidato nel Campionato Paulista.

    "Complimenti a chi lo scelto - diceva all'epoca Abel Ferreira, allenatore del Palmeiras - È un bravo giocatore, ci aiuta, vive il club. Un giocatore non è solo tecnica, è tutto quanto. È tecnica, tattica, fisica, mentalità e carattere. E lui ha un buon carattere".

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  • I TRIONFI IN BRASILE, LA FINALE DI COPA AMERICA

    Rios si è affacciato al calcio che conta da pochi anni, come detto, ma in un periodo di tempo ristretto è riuscito a farsi conoscere in Brasile e non solo. E pure a vincere: il Brasileirão col Palmeiras, intanto, capace di primeggiare nel 2023. Oltre al Paulistão, due volte.

    Le ottime prestazioni di Rios con la maglia del Verdão gli hanno permesso di guadagnarsi anche la chiamata della nazionale colombiana. Ci aveva già giocato, sì: ma con quella di futsal, disputando il Sudamericano Under 20 nel 2018. Il punto più alto è stata la Copa America giocata negli Stati Uniti nel 2024: Rios è sceso in campo dall'inizio in tutte e sei le partite dei cafeteros, compresa la finale persa contro l'Argentina.

    In questa stagione ha collezionato 34 presenze tra tutte le competizioni con la maglia del Palmeiras: le ultime quattro nel Mondiale per Club, torneo che vedrà la squadra di Ferreira sfidare il Chelsea ai quarti di finale.

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  • Endrick (L) and Richard Rios (R) of PalmeirasGetty Images

    "IO NON INFLUENZO NESSUNO"

    L'immagine di Rios non è sempre stata delle migliori in Sudamerica. Qualche mese fa, in Colombia è scoppiata una polemica sugli atteggiamenti e sul look del centrocampista del Palmeiras: con i suoi capelli colorati e i tanti tatuaggi, sosteneva qualcuno, non sarebbe un esempio positivo per i giovani che guardano a lui come modello.

    Poco calciatore, molto influencer: questa è stata l'accusa rivolta a Rios. Il quale è stato così costretto a uscire allo scoperto, dichiarando di avere il pallone come priorità nella vita.

    "Io non influenzo nessuno - ha detto - I valori e le influenze vengono da casa, dai genitori. Sono semplicemente un calciatore, non un influencer".

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  • IL GESTO A ZITTIRE I TIFOSI

    Un altro episodio che ha posto Rios sotto i riflettori per il motivo sbagliato risale ad aprile. In quell'occasione il Palmeiras sfidava i paraguaiani del Cerro Porteño in una gara di Copa Libertadores, con nella mente la fresca sconfitta contro i rivali di sempre del Corinthians nella doppia finale del Campionato Paulista.

    Proprio Rios ha deciso la sfida contro il Cerro nella ripresa. Ma dopo aver segnato non ha esultato. Anzi: si è rivolto con sguardo imbronciato verso la tifoseria del Palmeiras e l'ha zittita. Una risposta alle critiche e alla contestazioni della gente nei confronti proprio del colombiano, autore nella sfida d'andata contro il Corinthians di un pallone perso poi risultato determinante per la sconfitta.

    "Voglio scusarmi - ha detto Rios dopo quell'episodio - tutti sono venuti da lontano per sostenere la squadra. Nutro un profondo rispetto per questo club, darò sempre la mia vita. Sono un uomo e lo ammetto: quello che è successo sarà per me un'esperienza istruttiva e se dovrò scusarmi, sicuramente lo farò di nuovo. Sono un uomo che sa fare le cose e accettarle. Non hanno mai fatto nulla di sbagliato".

    Abel Ferreira ha successivamente elogiato Rios, che prima di scusarsi a parole lo aveva già fatto a gesti durante la partita, al momento di essere richiamato in panchina.

    "Chi sono io per dire qualcosa a lui? C'è una cosa che dico sempre: il calcio non è una chiesa. Lo spettacolo è emozione e a volte giocatori e allenatori hanno reazioni a cui non pensano. Ríos ha un grande cuore, è un ragazzo che lavora sodo. Si è scusato subito. Nessuno è perfetto. Quando commettiamo un errore, non c’è gesto più nobile che chiedere scusa".

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  • FBL-WC-2026-SAMERICA-QUALIFIERS-ARG-COLAFP

    IL "SEI VECCHIO" A OTAMENDI

    Che dire poi dello screzio con Nicolas Otamendi, divenuto anch'esso virale? Rios non ha avuto alcun timore nel controbattere al centrale dell'Argentina, nonostante tra i due corra più di un decennio anagrafico di differenza.

    L'episodio è avvenuto in un Argentina-Colombia di metà giugno, gara valida per le Qualificazioni sudamericane ai prossimi Mondiali e finita 1-1. Dopo il 90', sul terreno di gioco del Mas Monumental si è scatenato un parapiglia. Protagonisti principali: proprio Rios da una parte e Otamendi dall'altra. Oltre al... cerchietto sulla testa del colombiano, che lo aveva utilizzato in partita per tenere raccolti i capelli.

    "Togliti quel cerchietto, bobo", gli ha intimato Otamendi. E Rios: "Sei vecchio, non riesci più a correre". Il tutto mentre si sprecavano insulti, spintoni, strattonate, con i rispettivi compagni costretti a intervenire per separare i due litiganti.

    Anche questo aspetto dovrebbe tenere in considerazione l'Inter: una personalità molto elevata che ogni tanto sfocia in nervosismo. Ma che, con la giusta dose di pazienza, potrebbe essere incanalata nel verso giusto per innestare in mezzo al campo un elemento dal presente e dal futuro brillante.

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