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Renato PortaluppiGetty Images

Chi è Renato Portaluppi, l'allenatore del Fluminense che affronta l'Inter al Mondiale per Club e ha giocato nella Roma

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C'è anche un po' d'Italia nel Fluminense che affronta l'Inter per gli ottavi di finale del Mondiale per Club, a partire dalla panchina.

A guidare la formazione brasiliana è infatti Renato Portaluppi, tecnico molto stimato in Sudamerica con un passato nel nostro Paese ma da giocatore.

Portaluppi ha vestito la maglia della Roma dove lo ricordano in realtà più per le scorribande extra-campo che per le gesta sul terreno di gioco.

Ma chi è Renato Portaluppi, attuale allenatore del Fluminense al Mondiale per Club?

  • CHI È RENATO PORTALUPPI, IDOLO IN BRASILE

    Nato a Guaporé, nello Stato del Rio Grande do Sul, nella parte Nord Orientale del Brasile, il 9 settembre 1962, Portaluppi da ragazzo adora le spiagge, dove lo si vede spesso giocare a 'futevolei', ovvero a calcio-tennis, e le belle donne. 

    Terzo di 13 figli, la morte prematura del papà muratore lo costringe a lavorare fin da giovane. A 13 anni fa il panettiere, ma presto il calcio diventa la sua fortuna.

    Cresce calcisticamente nelle giovanili dell'Esportivo , club della sua regione d'origine. Nel 1982, sbarca in un top club come il Gremio con cui conquista la Copa Libertadores e poi la Coppa Intercontinentale (ovvero l'antesignana del Mondiale per Club) da protagonista assoluto.

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  • PORTALUPPI ALLA ROMA, L'ACCOGLIENZA DA STAR

    Nell'estate del 1988 diventa obiettivo di calciomercato di diverse grandi squadre ma è la Roma di Dino Viola alla fine a convincere il calciatore acquistandolo per 2,7 milioni di dollari (poco meno di 4 miliardi e mezzo di vecchie lire).

    Renato è chiamato a non far rimpiangere Boniek. L'arrivo d'altronde è da star assoluta.  Dopo un lungo viaggio aereo intercontinentale, il brasiliano atterra a Trigoria in elicottero alle 14.34 del 29 giugno. Occhiali da sole, jeans bianchi e naturalmente la maglia della Roma.

    Il brasiliano è accolto da 2 mila tifosi giallorossi festanti, accorsi lì per lui al coro di: "Con Renato Portaluppi so' finiti i tempi cupi!". 

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  • L'INIZIO PROMETTENTE E UN FLOP CLAMOROSO

    Quando inizia il campionato Renato, esterno di ruolo, parte titolare in coppia con Völler ma tende a perdersi presto. La pazienza di Liedholm dura 6 giornate, così il brasiliano finisce alle spalle di Rizzitelli e Massaro.

    L'ex Gremio è protagonista soltanto in Coppa UEFA: il 12 ottobre 1988 trascina la Roma segnando di testa in Germania il 3-1 con cui i giallorossi eliminano il Norimberga nei trentaduesimi di finale, prima di farsi espellere per un fallaccio su un avversario e le successive eclatanti proteste.

    Con lo scorrere delle settimane, l'amore per la bella vita e le belle donne lo porterà fuoristrada. Sarà addio dopo una sola stagione con 23 presenze e nessun goal in campionato, 3 partite e 1 rete in Coppa Uefa, 6 partite e 3 reti in Coppa Italia. 

    Il saluto dei tifosi, che lo avevano accolto da eroe, fotografa alla perfezione la sua parentesi italiana: "A’ Renato, ridacce Cochi".

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  • PORTALUPPI E LA CARRIERA DA ALLENATORE

    Dopo aver chiuso la carriera da calciatore, Renato Portaluppi decide di sedersi in panchina e da allenatore cambia radicalmente.

    Con i suoi giocatori si trasforma in un vero e proprio 'generale' al grido di "disciplina", la sua parola d'ordine.

    Madureira, Fluminense, Vasco da Gama, Atletico Paranaense ma è soprattutto il Gremio, il club con cui aveva iniziato la carriera da professionista, con cui si è fin qui tolto le maggiori soddisfazioni da tecnico.

    Nel 2016 conquista la seconda Coppa del Brasile (la prima l'aveva vinta nel 2007 con il Fluminense) ma soprattutto nel 2017 si aggiudica, unico brasiliano a riuscirsi da calciatore e da allenatore, la Copa Libertadores. 

    Superato un intervento cardiaco all'inizio del 2020, è ancora oggi al timone del Tricolor, dopo una breve parentesi al Flamengo.

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