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Maestrelli MaterazziGetty / You Tube

Sulle orme di zio Materazzi e del nonno: primo goal tra i pro per Alessio Maestrelli

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A Torre del Greco lo hanno soprannominato, ovviamente, "l'eroe di Potenza", a ragion veduta: anche perché questo è stato Alessio Maestrelli, al 97' della sfida del "Viviani".

Un goal che è valso alla formazione di Bruno Caneo il ritorno alla vittoria e un sigillo importantissimo su un cammino che vede la Turris in piena zona Playoff, nel Girone C di Serie C.

Non basta, comunque, per descrivere il cammino simbolico di Maestrelli: perché c'è qualcosa che lo lega al mondo del calcio, oltre alla sua professione. Una "questione di famiglia" che riguarda Marco Materazzi e Tommaso Maestrelli. Due nomi pesanti in questo sport.

  • CHI È ALESSIO MAESTRELLI

    Partiamo dalle basi calcistiche: classe 2003, Alessio Maestrelli gioca come difensore. A luglio si è trasferito alla Turris, dopo un inizio di carriera vissuto al Frosinone, con cui ha esordito in Serie B nell'aprile del 2022, contro il Lecce.

    Al momento, in Serie C, 2 presenze con la rete decisiva contro il Potenza: e le porte del futuro che si spalancano definitivamente.

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  • SUO NONNO ERA TOMMASO MAESTRELLI

    Si diceva della "questione di famiglia": il nonno di Alessio era Tommaso Maestrelli, ex giocatore della Roma nonché ex allenatore della Lazio che, nella stagione 1973/74, vinse il suo primo storico Scudetto.

    C'è qualcosa che lo lega al nonno, comunque, nella sua vita: perché Alessio, prima di entrare nelle giovanili del Frosinone, è stato in quelle biancocelesti.

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  • SUO ZIO? MARCO MATERAZZI

    Il ruolo "tradisce" Alessio: in questo caso si tratta di genetica. Ma torniamo indietro: il figlio di Tommaso Maestrelli, il compianto Maurizio, ha sposato Monia Materazzi. Il cognome è quello, sì: sorella di Marco Materazzi.

    Alessio Maestrelli, insomma, è il nipote del Campione del Mondo del 2006: stesso ruolo, tra l'altro, ma una carriera ancora da scrivere. C'è da dire, comunque, che il primo goal tra i professionisti, siglato contro il Potenza, è assai simbolico. "Di testa", come lo zio molto spesso faceva.

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