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Pedro Celtic LazioGetty

Quando l'esperienza pesa: la Lazio si affida a Pedro, l'uomo dei goal decisivi

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A Pedro, in fin dei conti, è bastato solamente un vero e proprio tocco al pallone per dire la sua in Celtic-Lazio, e questo restituisce la dimensione di un giocatore che, nello scorso decennio, è stato uno dei più importanti giocatori al mondo, a ragion veduta.

L'esultanza, irriverente quanto sfrenata, tradisce una certa lucidità, comunque, propria di quei calciatori che anche al 95' e dopo aver segnato il goal vittoria in una partita che, senza questo, avrebbe regalato spunti di discussione non certo positivissimi, sa come e dove andare a festeggiare.

Riscrivendo la storia, si diceva: lui, che di reti pesanti ne ha siglate diverse, in carriera, e che a 36 anni dimostra che l'esperienza pesa anche e soprattutto in palcoscenici del genere.

  • PedroGetty

    "LA CHAMPIONS È COSÌ"

    "Questa è la Champions, è così": il riassunto di Pedro, ai microfoni di Sky Sport al termine della partita del "Paradise", ha ragioni profonde e derivano da una carriera vissuta per diversi anni ai vertici del calcio internazionale.

    La prima vittoria in trasferta in Champions League della Lazio dal 2003, quando vinse contro il Besiktas, insomma, la prima vittoria in trasferta in 20 anni di Champions coincide con il trentunesimo goal dello spagnolo in una competizione europea. Il diciassettesimo in Champions.

    Alla sua presenza numero 78, tra l'altro: insomma, quando l'esperienza pesa e si vede. Si nota, anche nel movimento che fa quando Guendouzi fa partire il cross.

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  • UN INIZIO DIFFICILE

    La stagione di Pedro, comunque, non è partita benissimo: per adesso ha disputato solo 74 minuti nelle 5 gare in cui è sceso in campo in Serie A. In Champions, invece, è alla seconda presenza, sempre da subentrato.

    C'è un motivo, comunque, e lo spagnolo lo ha svelato al termine della partita contro il Celtic, a Sky Sport.

    "Ho iniziato male perché ho avuto problemi alla caviglia, ma adesso sto bene".

    Rimane il fotogramma dello stacco di testa che ha deciso la partita contro gli Hoops: col sorriso e con un po' di ironia.

    "Qualche goal di testa ne ho fatti tanti. Non è una mia qualità, ma è arrivata una bella palla e ho messo la testa".

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  • Pedro Manchester UnitedGetty

    L'UOMO DEI GOAL PESANTI

    C'è da dire, comunque, che stiamo pur sempre parlando di Pedro: un giocatore che ha già riscritto la storia più volte, come nel 2009, quando in semifinale del Mondiale per club, disputato con il Barcellona, ha siglato la sesta rete in 6 competizioni differenti in una sola stagione. Non era mai successo a nessuno, prima di allora.

    O in finale di Champions League a Wembley, nel 2011, sbloccando la gara poi vinta dai blaugrana contro il Manchester United. Pedro ha anche segnato in finale di Supercoppa europea nel 2015, contro il Siviglia: al 115', il goal del 5-4 conclusivo, in favore del Barça.

    E poi c'è la finale di Europa League vinta con il Chelsea contro l'Arsenal nel 2019 con Maurizio Sarri in panchina: che lo ha conosciuto, apprezzato e poi voluto alla Lazio.

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  • AL 95' COME PROVEDEL

    C'è un filo rosso, sottilissimo, che lega Pedro a Ivan Provedel ed è rappresentato dal minuto 95: quello che ha permesso al portiere di pareggiare la partita contro l'Atletico Madrid nella prima giornata della fase a gironi di Champions.

    E lo stesso dello stacco aereo dello spagnolo, che è valso ai biancocelesti la prima storica vittoria contro il Celtic a Glasgow. Con una firma d'esperienza.

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