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3x3 15a giornata

Cabal ha ragione sulla Juventus in lotta per lo Scudetto? È finita la magia di Conte al Napoli? Cosa può fare la Fiorentina per salvarsi? Il 3X3 di GOAL

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  • Cabal ha ragione sulla Juventus in lotta per lo Scudetto? 
  • È finita la magia di Conte al Napoli? 
  • La Fiorentina riuscirà a salvarsi? 

Tre domande a tre giornalisti di GOAL dopo le partite dell'ultima giornata di Serie A: le risposte di Antonio Torrisi, Alessandro De Felice e Marco Trombetta nel nostro 3X3.
  • Cabal bologna juventusGetty Images

    Cabal ha ragione sulla Juventus in lotta per lo Scudetto?

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  • "Cabal e gli altri capiscano che la Juventus ha bisogno di calma e pazienza"

    Antonio Torrisi - Così si rischia l’implosione. Senza troppi giri di parole: e qualcuno lo riferisca a Juan Cabal e ai giocatori della Juventus. Perché bisogna dirle, le cose: bisogna ammettere che i bianconeri non sono allo stesso livello degli altri, sia sul piano tecnico che del gioco. Almeno per ora, eh. Certo, va pure precisato senza remore che si tratta di una squadra in crescita, ma dire che la vittoria di Bologna “rimette” i bianconeri “a lottare per il campionato”, come spiegato dal difensore colombiano al termine della partita del Dall’Ara, significa riaccendere i fari di un palcoscenico sui cui sembrava essere calato, anche momentaneamente, il sipario per facilitare agli attori e ai tecnici di provare e riprovare scena e coreografie per poi ripresentarsi, al meglio, in futuro al grande spettacolo della lotta Scudetto. Con calma. Senza troppi proclami.

    E invece no. E invece eccoci. E invece, nuovamente, si ricade nello stesso errore sul quale era inciampato Luciano Spalletti al suo arrivo. Con una differenza: il tecnico bianconero un po’ di ragione l’aveva a rilanciare le ambizioni tricolore della sua squadra, anche per smuovere qualcosa nell’orgoglio di un gruppo che sembrava smarrito. Ma a questo punto della stagione, con tante partite giocate, e quindi con diverse “prove in mano”, che senso ha dire che la vittoria contro il Bologna “rimette” la Juventus “a lottare per il campionato”? Non ci si rende conto che, facendo così, non si fa troppo il bene dello stesso progetto tecnico (aspetti psicologici compresi)?

    E allora torniamo all’incipit: si rischia l’implosione. Perché la realtà è che la differenza con Inter e Napoli è ancora troppo marcata (soprattutto se si pensa alla partita del Maradona, che restituisce i parametri del gap che c’è tra i bianconeri, praticamente mai in gioco se non al momento del pari di Yildiz, e gli azzurri, che hanno dominato tutta la gara), e dire che si può ancora pensare allo Scudetto significa rischiare di illudere una tifoseria che pian piano sta provando a riprendersi, dopo anni difficili, e a ritrovare una dimensione che solo con pazienza e senza proclami può vedere la Juventus di nuovo protagonista.

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  • Udinese Calcio v SSC Napoli - Serie AGetty Images Sport

    Finita la magia di Conte al Napoli?

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  • “Il solito Conte ‘Instant Coach’, sta fallendo la prova di maturità ”

    Alessandro De Felice - Quello tra Antonio Conte e il Napoli di Aurelio De Laurentiis sembra essere uno di quei matrimoni trascinati senza la reale e concreta volontà di entrambe le parti di proseguire insieme. Da una parte il patron continua a ‘twittare’ parole al miele per il tecnico salentino, che dal canto suo ha espresso a più riprese insofferenza dopo i diversi passi falsi tra campionato e Champions League nell’ultimo periodo. Dopo aver scelto di proseguire al timone del Napoli in seguito al corteggiamento serrato di De Laurentiis e alle promesse - poi rispettate - di mercato, oltre all’adeguamento dell’ingaggio, il ciclo Conte sembra già essere giunto al termine dopo poco più di 17 mesi dal suo insediamento. 

    Un aspetto ricorrente nella carriera del tecnico salentino, con l’avventura al Napoli che ricalca - sotto punti di vista differenti - le precedenti. Tutti, o quasi, non sono andate oltre il biennio, eccezion fatta per l’esperienza alla Juventus, e tutte si sono concluse amaramente dopo un grande amore e il ritorno alla vittoria. “Vengo, vinco, vado” sembra essere il diktat di Conte, che dopo Chelsea e Inter, al Napoli sembrava aver trovato il posto ideale per costruire un progetto a lungo termine. Ma anche questa volta non sembrano bastare investimenti ingenti sul mercato e la totale gestione nelle mani del tecnico salentino per costruire qualcosa che possa durare nel tempo. 

    La fragilità fisica e soprattutto morale mostrata anche ieri a Udine dal suo Napoli evidenzia il logorio di una squadra spremuta dal punto di visto psico-fisico da parte dello stesso Conte, che è riuscito a riportare lo Scudetto e la squadra in Champions League, ma che non sta superando la sua prova di maturità, ovvero quella ripetersi nello stesso ambiente dopo aver già vinto. Insomma, il solito Conte ‘Instant Coach’, capace di rivoltare come un calzino una squadra e addirittura un club e riportare la vittoria, con un lavoro a breve termine, senza riuscire a gettare le basi per un solido futuro e costruire le fondamenta per ottenere risultati nel lungo periodo.

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  •  Vanoli FiorentinaGetty Images

    Cosa può fare la Fiorentina per salvarsi?

  • "Ci vuole un Ranieri, ci vuole il cuore"

    Marco Trombetta - Che la situazione generale della Fiorentina sia disperata penso sia evidente. Lo dicono le zero vittorie in 15 giornate (nessuna squadra si è mai salvata con uno score del genere a questo punto del campionato), l'ultimissimo posto in classifica e gli otto punti di distanza dalla zona salvezza. Lo dice l'atteggiamento dei giocatori - l'episodio del rigore contro il Sassuolo docet - e anche quello della piazza, ormai quasi rassegnata e lontana dal sostenere una squadra totalmente allo sbando.

    Quindi, cosa può fare la Fiorentina per salvarsi? Fermo restando che, per tutti i motivi detti prima, penso che quando una stagione si mette in questo modo, aggiustarla sia praticamente impossibile. Tutto va storto e giocatori che non sono abituati a lottare per non retrocedere finiscono per entrare in un tunnel emotivo senza uscita. Per tentare quello che adesso sarebbe un miracolo, ci vorrebbe una figura come Ranieri, un uomo del popolo, una figura che rappresenti l'essenza di Firenze e la fiorentinità. Quello che manca nettamente a livello societario e sul campo. Fino al 2021 c'era un certo Giancarlo Antognoni come club manager, come riferimento della storia viola, come esempio di come la maglia della Fiorentina vada indossata ed onorata.

    Il tentativo si è fatto con Vanoli, uno che Firenze l'ha vissuta, ma questa situazione si è rivelata più grande di lui e la gestione di uno spogliatoio come quello della Fiorentina di quest'anno è diventata una montagna difficile da scalare. Si è parlato adesso del possibile ritorno di Prandelli, che a Firenze ci ha lasciato il cuore e che quel cuore (viola) potrebbe magari tornare a rianimarlo. Serve questo alla Fiorentina per pensare perlomeno di provare a salvarsi. Serve qualcuno che Firenze la senta e che voglia davvero salvarla, sia in campo che dietro la scrivania. 

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