Il sogno, ora, è realtà: il Bologna è la seconda finalista della Coppa Italia e il prossimo 14 maggio, a Roma, contenderà il trofeo al Milan di Sergio Conceicao. Contro l'Empoli, dopo lo 0-3 dell'andata, arriva un'altra vittoria, questa volta di misura (2-1) che vale il pass per la notte dell'Olimpico. Un vero e proprio appunamento con la storia.
Tutto facile per i rossoblù al cospetto della squadra di D'Aversa nella suggestiva cornice di un Dall'Ara in totale visibilio: sono bastati sette minuti alla squadra di Vincenzo Italiano per chiudere una semifinale senza storia, quando il blitz aereo di Fabbian, su cross di Moro. Colpiti in avvio, i toscani hanno però il merito di rimanere connessi alla partita e - dopo la grande occasione sprecata da Solbakken - acciuffano il pari appena scollinata la mezz'ora quando Kovalenko si avventa sul pallone respinto da Ravaglia e insacca a porta vuota.
Nella ripresa Italiano evita qualsiasi tipo di rischio togliendo Orsolini - e quindi a rischio squalifica per la finale - e Lucumì non in grande spolvero, inserendo Dominguez e Erlic. I padroni di casa amministrano senza grossi patemi, piazzando qualche folata lungo il perimetro che però non cambiano più il risultato, anche per merito del portiere Seghetti, per distacco il migliore dei suoi. L'estremo difensore empolese, però, è costretto a capitolare nel finale, quando il colpo di testa di Dallinga fa esplodere la festa rossoblù e vale il punto esclamativo su un'altra serata a fortissime tinte rossoblù.




