Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
BobanGetty Images

Boban a tutto tondo sul Milan: “A Maldini non dispiacerebbe tornare, Conte non so quanto durerebbe”

Pubblicità

Zvonimir Boban a tutto tondo, tra presente, passato e futuro del Milan. L’ex calciatore e Chief Football Officer del Milan dal giugno 2019 al marzo 2020, è intervenuto sul canale Youtube 'Milan Hello' del giornalista Andrea Longoni.

Un’intervista in cui ha trattato vari argomenti, dal periodo in cui ha ricoperto il ruolo di dirigente del Diavolo fino alle possibili mosse future, passando per Paolo Maldini e un possibile ritorno in società.

‘Zorro’ ha rivelato il suo preferito per il ruolo di allenatore del Milan della prossima stagione, Antonio Conte, sottolineando però quella che potrebbe essere una difficile convivenza con l’attuale dirigenza e proprietà rossonera.

  • "A MALDINI NON DISPIACEREBBE TORNARE AL MILAN"

    "Paolo Maldini soffre, so che soffre. È dura.Però ovviamente rimane sempre tanto tanto attaccato al Milan, è nato da vero Milanista. Io ci sono diventato, voi che ci siete nati è tutta un’altra cosa e me ne rendo conto perché io sono della Dinamo Zagabria dal primo giorno. Seppur io ami e rispetti tanto il Milan i simboli e le bandiere sono altri. Paolo sente tutto questo, ha dato tutta la vita per il Milan. L’altro giorno gli ho detto che alla fine deve essere felice, alla fine dei conti, che torni o che non torni - chi lo sa, a lui un po’ non dispiacerebbe (sorride, ndr). Gli anni arrivano per tutti ma lui sarebbe ancora abbastanza fresco - lui ha comunque completato la sua storia al Milan. Da giocatore non ne parliamo, ma adesso anche da dirigente. E ora la gente gliel’ha riconosciuto ma all’inizio è stato un disastro. Per lui, per me, per tutti”.

    Tornerà? È il sogno dei tifosi:

    “Prima abbiamo parlato, sarebbe pronto sempre a ridarsi nella maniera più assoluta al Milan come ha fatto sempre come da giocatore o da dirigente. Se succederà non lo so, non ho la minima idea. Non ho la minima idea. Sinceramente se mi avesse detto una cosa del genere non te l’avrei svelata qua. Ma non mi sembra che ci siano delle situazioni… Ecco”.

  • Pubblicità
  • "CONTE NON SO QUANTO DUREREBBE"

    Allenatore del Milan della prossima stagione? Zvone Boban non ha dubbi:

    “Non ci ho pensato tanto: Conte, come tutte le persone che capiscono di calcio. Seppure io credo che sarebbe un rapporto molto difficile tra questa proprietà ed Antonio Conte. Non so quanto durerebbe e quanto riuscirebbe ad accettare certe cose,quanto si scontrerebbero su giocatori, sul mercato e su quello che lui vede necessario perché il Milan migliori e vinca. Perché lui vuole vincere. Quindi… Ma non ci ho pensato sinceramente. Quello che è stato l’ultimo Allegri non mi è piaciuto assolutamente, non puoi fare quel calcio lì al Milan. Fare solo pragmatismo non è da Milan, seppure io rispetti le sue capacità di capire gli equilibri della squadra e capire dove le altre squadre hanno problemi. A me piace un ideale diverso per il Milan, cercherei un allenatore che faccia un gioco da Milan”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • "NON TORNERÒ PIÙ AL MILAN"

    Non tornerò mai più al Milan. Amerò sempre il Milan. La mia ultima stazione calcistica è la Dinamo Zagabria, dopo questa esperienza non lavorerò più nel calcio, duri quanto duri. Ho abbastanza le idee chiare di quello che voglio fare. È un po’ un cerchio che si chiude. Mio padre ha fatto il rappresentante della Dinamo Zagabria in un piccolo posto dove sono tutti dell’Hajduk Spalato. È come se tu nascessi milanista in un posto in cui sono tutti interisti. Giuro per dare un’idea. Sono cresciuto così, poi a 13 anni vado in una scuola calcio della Dinamo Zagabria dove gioco con mio fratello, viviamo nelle vecchie baracche dove vivevano i giovani. Poi a 15 anni e mezzo sono in prima squadra, a 18 capitano… Sono nato nel blu, tutto il mio scorrere è nel blu e finirò nel blu. Voi siete nati nel rossonero, vivrete nel rossonero e finirete nel rossonero. Per me questa è la Dinamo Zagabria. Il Milan lo amo tantissimo e lo rispetto tantissimo, ha una classe, ha qualcosa di diverso rispetto a tutte le altre società al mondo. Un po’ il Barcellona ha qualcosa, ma non questa classe. Nessun’altra società al mondo ha questa classe che ha il Milan”.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • "BENNACER STRAORDINARIO E SOTTOVALUTATO"

    "Bennacer è un giocatore super sottovalutato. Infortunio? Ci sta, anche io sono stato tanto fuori, anche altri sono stati tanto fuori”.

    Sembrava non volesse rimanere più al Milan:

    “Ma perché l’hanno massacrato in tutte le maniere. Bennacer è un giocatore straordinario, sottovalutato. Quello che ha dato al Milan è eccezionale. Non difendo la scelta che abbiamo fatto su Bennacer. Anzi, mi diverto anche a riconoscere i miei errori nella maturità che spero a 57 anni dovrei avere. Anzi, le mie sconfitte sono quelle che mi hanno aiutato a capire le cose. Bennacer è il giocatore che ruba più palloni al mondo per minuti giocati. È il giocatore che quasi più tocca palla rispetto ai minuti giocati, è sempre sulla palla. Non so come la gente non lo veda”.

    Post infortunio nel derby non si è più visto quel giocatore lì:

    “Ci vuole un po’ di tempo affinché torni. Ad altri si è dato tutto il tempo e a lui invece subito… Non ha saputo comunicare, è un ragazzo chiuso, un soldato totale. Com’è che mi sono interessato tanto a lui? Intanto Giampaolo disse che avremmo dovuto prendere Bennacer. Siamo andati a vederlo meglio e trovo una dichiarazione di Cristiano Ronaldo, parlava dei giocatori che gli piacciono in Italia. E disse di questo numero 10 dell’Empoli. Neanche ricordava il nome. Se lo dice Ronaldo che non ha fatto complimenti a nessun altro giocatore al mondo allora vado a vedermi sta partita… Assurdo, li ha massacrati da solo, la Juve non riusciva mai a beccarlo. Lì era un 10, ha fatto un casino della Madonna. Andava ripulito, andava stabilizzato, non sapeva neanche come girarsi per cambiare gioco. Ci abbiamo lavorato. Dopo vedo che è stato nelle giovanili dell’Arsenal e allora chiamo Wenger. Lui mi dice: “Zvone, se devi andare in guerra con una persona al mondo allora ci vai con Ismael”. Allora sai, uno più uno, ti piace per le potenzialità e allora lo prendi. Non per giocare subito, andava un attimo lavorato: guardava solo la palla, era un 10 adatto e arretrato. Lui nasce 10, si vedeva. Ma è anche un 8, vince il premio come MVP della Coppa d’Africa come 8, non come 6”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • "COMPRA OSIMHEN!"

    Del Milan dello Scudetto di Pioli oggi è rimasto poco...

    “È difficile spiegarselo, come se si volesse fare una demaldinizzazione o demassarizzazione. Io c’ero all’inizio ma loro due sono stati il simbolo di questi tre anni. È dura anche crederci, perché farsi male così? Probabilmente non credevano che certi giocatori potessero fare bene al Milan ma quello che non hanno capito è che non è solo questione di qualità individuale, ma è questione di come tu assembli la squadra, lo spirito che si è creato: hanno vinto insieme, sono dei vincenti. Aggiungi qualcosa e hai già una bellissima squadra. Aggiungi un terzino destro, una punta giovane… Investi! Compra Osimhen, prendi un grande terzino destro. Lì hai una squadra che è stata in Semifinale di Champions League, ha vinto uno Scudetto. Una squadra che ha carattere, che uno spinge l’altro, che in campo funziona. Smantellare questo è stato di una imprudenza pazzesca, e ad inizio estate l’avevo detto. Non è il fatto di qualità individuale dei giocatori, è quello il punto. È il gruppo, sappiamo che lo spirito di gruppo tante volte è più forte delle individualità. Se non c’è quello non vinci mai”.

0