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Berardi Sassuolo JuventusDAZN

"È brutto, ma striscia": l'audio del VAR sul mancato rosso a Berardi in Sassuolo-Juventus

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Ne aveva già discusso nel primo appuntamento di "Open VAR", il format di DAZN che vede il designatore arbitrale di Serie A e B, intervenire in diretta sulle questioni legate agli episodi da moviola (e sulle relative motivazioni), ma Gianluca Rocchi lo ha ribadito anche nella seconda puntata: il cartellino estratto nei confronti di Domenico Berardi in occasione di Sassuolo-Juventus avrebbe dovuto essere rosso.

Scendendo più nel dettaglio, nel corso di "Open VAR" è stato svelato il dialogo tra l'arbitro e gli assistenti al VAR, che hanno poi segnalato al direttore di gara la conferma della decisione che lo ha portato a estrarre il giallo.

  • IL CONTATTO BERARDI-BREMER

    Al minuto 58 di Sassuolo-Juventus, Domenico Berardi entra in ritardo, con il piede a martello, su Bremer, all'altezza dello stinco.

    L'arbitro, Andrea Colombo, estrae il cartellino giallo nei confronti dell'attaccante neroverde, tra le proteste dei bianconeri. La decisione viene confermata dal VAR.

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  • "BRUTTO, MA STRISCIA"

    A "Open VAR", come detto, è stato trasmesso l'audio del dialogo tra Colombo e gli assistenti al VAR, guidati da Michael Fabbri.

    "Andiamo a vedere com'è il punto di contatto...Porca vacca".

    L'esclamazione è chiara, ma gli assistenti al VAR, dopo aver esaminato tutte le camere a disposizione hanno deciso di confermare il giallo.

    "Striscia, però... è brutto, ma striscia. Io glielo confermo, ti dico. Glielo confermo, anche se il punto di contatto è alto. [...] Se ci fermiamo sul punto di contatto gli facciamo fare uno sbaglio".

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  • ROCCHI: "PER NOI ERA UN CARTELLINO ROSSO"

    Rocchi, designatore arbitrale di Serie A e B, ha quindi spiegato il suo punto di vista.

    "Questa è una situazione molto particolare: è chiaro che per noi era un cartellino rosso. Lui parte con l'idea di fare un'espulsione, ovvero di fare un on-field review all'arbitro, poi a livello procedurale fa un ottimo percorso perché cerca tutte le camere e fa una valutazione non superficiale. [...] Per me era da fare un on-field review: come arbitro dobbiamo tutelare anche il pericolo che può creare un calciatore".

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