In un durissimo comunicato, il Lecce ha parlato della partita dei "valori calpestati", in cui giocherà contro voglia, in un clima surreale e tristissimo. La società, in particolare, ha parlato di "gerarchia della morte", in base al blasone della società o del ruolo rivestito.
"L'U.S. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare".
"Il "gruppo squadra", per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano che per 26 anni ha prestato servizio nel Lecce e che, per quanto ci riguarda, continuerà a farlo, almeno finché ci sarà questa proprietà".
Al pari dei tifosi del Lecce, che venerdì avevano chiesto che la partita non venisse disputata, anche quell'Atalanta hanno preso posizione: niente bandiere, niente striscioni, niente tifo organizzato.
Sugli spalti del Gewiss Stadium è comparso però uno striscione in ricordo di Graziano Fiorita, insieme alla sua maglia da fisioterapista del Lecce e un'enorme fiocco nero in segno di lutto posto sui seggiolini.