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Dembelè Arsenal PSGGetty Images

Da Arsenal-PSG a Arsenal-PSG: Dembelé ha cambiato il suo mondo, da escluso alla lotta per il Pallone d'Oro

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A quasi 28 anni, che compirà il prossimo 15 maggio, Ousmane Dembelé ha finalmente raggiunto tutto quello che ci si aspettava da lui.

Per anni l'attaccante francese si è trascinato nel calcio europeo tra polemiche extra-campo, prestazioni leziose, interviste grottesche, episodi da rockstar divenuti leggendari tra i social e le chiacchierate tra amici.

Stagione dopo stagione, tra le ultime di Dortmund, le altalentanti di Barcellona e infine quelle di Parigi, ci siamo trovati di fronte al massimo del vorrei ma non posso. Non poteva andare oltre il suo personaggio quasi comico, perché probabilmente non ne aveva abbastanza voglia, desiderio.

Detto che nessuno è obbligato a fare carriera arrivando al top del proprio mestiere, alla fine Dembelé è realmente arrivato al massimo, chiudendo nel cassetto dei ricordi le camere da migliaia di danni, le partite a FIFA infinite, il suo caracollare sgraziato.

Sembra incredibile che quel giocatore messo fuori squadra all'inizio del 2024/2025 per quel suo solito atteggiamento che il calcio moderno non ha nessuna intenzione di accettare ora sia uno dei tre candidati al Pallone d'Oro, decisivo nella semifinale d'andata contro l'Arsenal e trascinatore di un PSG mai così realmente favorito per la conquista della Champions League.

  • Kvaratskhelia Fabian Ruiz Dembele PSGGetty Images

    LA STAGIONE DI DEMBELÈ FIN QUI

    Vincitore della Ligue 1 con il PSG, il primo team a conquistare matematicamente uno dei grandi tornei d'Europa (il secondo è stato il Liverpool nell'ultimo weekend di aprile), Dembelé giocherà anche la finale di Coppa di Francia contro il Reims per un ulteriore pezzo di Treble.

    Il PSG ha tolto di mezzo il campionato e ha conquistato Londra nell'andata delle semifinali di Champions, assicurandosi anche un posto nella finale di Coppa di Francia. Il filo conduttore, che abbraccia tutti e tre i tornei, è un Ousmane Dembelé mai così decisivo. Mai.

    Parliamo di un giocatore che nelle tre competizioni ha raggiunto la somma di 33 goal e 12 assist, per un dato totale di 45. Alzi la mano chi pensava che Dembelé potesse spingersi fino ad una statistica così incredibile.

    Se tutti hanno alzato le mani, beh, è corretto. Perché Dembelé ha sempre potuto farlo, ma non ha mai veramente voluto.

    Uscito al 70' di Arsenal-PSG, Dembelé non dovrebbe aver riportato nulla di serio. Non è però ancora chiaro se potrà scendere in campo tra una settimana o solamente in un'eventuale finalissima: i tifosi parigini incrociano le dita.

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  • Ousmane Dembele Paris Saint-Germain 2024-25Getty

    IL CLICK CHE HA CAMBIATO IL MONDO

    Cambia la tua vita con un click. Nel 2006 usciva il film di Frank Coraci con Adam Sandler protagonista. La trama? Michael Newman, interpretato dallo stesso Sandler, otteneva un telecomando in grado di cambiare la sua vita in meglio, in ogni ambito.

    Il telecomando di Dembelé è un insieme di svariati fattori.

    L'addio di Mbappé è uno di questi. Dopo aver fatto parte di squadre con Messi, Neymar e campioni di prima fascia, per la prima volta Dembelé non ha avuto nello stesso spogliatoio un big assoluto, risultando l'attaccante esperto e di più alta classe.

    Ha capito probabilmente di dover essere un esempio per giovani e nuovi arrivati, anche se quel click non è giunto al via del 2024/2025, ma solamente dopo qualche giornata. Parliamo del resto di un giocatore che era stato escluso da Luis Enrique per la prima partita stagionale contro l'Arsenal, quella di ottobre.

    "Se qualcuno non rispetta gli obblighi verso la squadra, non è pronto" aveva detto Luis Enrique. "Voglio che i miei giocatori siano nella migliore forma possibile e, quindi, lo lascerò da parte. Voglio il meglio per la squadra. Ci sono decisioni difficili da prendere".

    Luis Enrique non è un martello, sa ascoltare ma vuole rispetto. Non è tutto o niente, spera che i suoi capiscano che le esclusioni non sono definitive, ma che possano essere subito ribaltate. E Dembelé ha capito che era il momento di svoltare.

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  • IL PALLONE D'ORO, PROSSIMO PASSO

    Ai tempi del Borussia Dortmund era considerato come uno dei possibili vincitori futuri del Pallone d'Oro. Nonostante qualche problema disciplinare extra-campo, il Barcellona sperava potesse diventare un fuoriclasse capace di conquistare i massimi treofei.

    Dal 2017 ad oggi Dembelé non si è minimanente avvicinato ai primi posti del Pallone d'Oro, figurarsi ad una vittoria. Ora, però, è uno dei tre giocatori in prima fila per conquistarlo.

    Molto dipenderà da come andrà la finale di Champions League, ma davanti a tutti ci sono Yamal, Lewandowski, Raphinha e lo stesso Dembelé. Lautaro Martinez ci spera, ma dovrà conquistare il torneo europeo.

    Per Dembelé, invece, la vittoria del Pallone d'Oro potrebbe passare anche dalla sola finale, visto uno status mondiale più alto rispetto all'argentino, ma meno d'elite rispetto ai giocatori del Barcellona.

    Vincere la Champions League lo renderebbe il favorito numero uno, in attesa di capire in che modo i cento votanti esprimeranno le proprie soggettive preferenze. L'edizione 2025 del Pallone d'Oro, non ci sono dubbi, è tra le più nebulose di sempre.

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  • Luis Enrique Ousmane Dembele split 2025Getty/GOAL

    Dopo avergli fatto capire che con l'impegno, con le giuste e positive circostanze, si può arrivare veramente in alto, Luis Enrique ha continuamente elogiato Dembelé negli ultimi mesi.

    Il tecnico spagnolo aveva duramente bacchettato Dembelé prima di escluderlo dalla trasferta londinese in Champions League, per poi professare il tutto suo amore.

    "Lo conosciamo tutti, lo volevo già quando ero al Barcellona" ha detto Luis Enrique qualche settimana fa. "Mi ha sempre incantato, ogni appassionato di calcio ama un giocatore come Dembelé, adesso ha aggiunto anche i goal alle sue caratteristiche e credo che questo sia molto importante per la squadra, per lui e per tutti quelli che amano il calcio".

    Lo scorso autunno in tanti hanno avanzato l'ipotesi che Luis Enrique non aprezzasse Dembelé, altri che si comportasse come un padre che vuole il meglio dal figlio. Entrambi, a margine di quel primo Arsenal-PSG, ci tennero a precisare che il loro rapporto fosse quello tra allenatore e giocatore, non tra padre e figlio. Fatto sta che quest'ultima definizione ci si avvicina.

    Dembelé ha forse capito che l'importante è fare carriera, essere il top nella propria professione? Si è stufato di essere considerato un'eterno incompiuto? Ha voluto dimostrare di poter essere un esempio e non un personaggio grottesco?

    Ora è tutto ciò che gli altri si aspettavano da lui. Ciò che conta? No, l'importante è che anche Dembelé sia soddisfatto di ciò che è diventato.

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