Il mondo non si è accorto di Albert Gudmundsson in uno spiazzante giovedì sera, lontano dalle competizioni per club. In Ungheria, teatro "neutro" della sfida tra Israele e Islanda, qualcosa però accaduto.
I più "attenti", a questo punto, potrebbero precisare qualcosa come: "Dov'eravate, voi, quando in Serie B faceva le stesse cose?". Eppure anche in questa domanda, presuntuosa e pretestuosa, ci sarebbe qualcosa di scorretto.
Perché l'attuale versione di Gudmudsson ha "qualcosa in più" di quella che, nella passata stagione, ha spaccato la serie cadetta permettendo al Genoa di ritornare, dopo un anno, in Serie A. Più matura, più consapevole.
Affascinante, soprattutto: forse è anche per questo motivo che a fine marzo, come spesso avviene in casi simili, sia già partito il dibattito sul suo futuro, con due club in particolare. E anche qui, vai ci cliché: Inter e Juventus. Ma a chi servirebbe di più?




