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Moise Kean contro tutti

Moise Kean insegue Retegui per la classifica marcatori: la rincorsa silenziosa di un talento ritrovato

Mateo Retegui guida la classifica cannonieri con numeri solidi, frutto di un inizio stagione dominante. Il calo recente ha riaperto i giochi, e Moise Kean – con cinque gol di ritardo e un calendario più morbido – resta in agguato. Le quote raccontano il dubbio: l’outsider è ora una minaccia concreta.

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Mateo Retegui contro il Bologna

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Retegui, il re che ha rallentato

A sette giornate dalla fine, la classifica marcatori della Serie A sembra già aver designato il suo re. Mateo Retegui comanda con 22 reti, un bottino costruito a lungo con regolarità, fame e completezza. Per lunghi tratti, la sua leadership era parsa indiscutibile. Ma poi è arrivato il rallentamento.

Dopo un infortunio a cavallo tra fine dicembre e metà gennaio, Retegui aveva segnato nell’1-1 contro la Juventus e nel 2-3 contro il Napoli. Ma dopo una doppietta rifilata il 25 gennaio al Como, l’attaccante dell’Atalanta ha segnato solo in tre delle ultime sette partite giocate.

È altrettanto vero che ha siglato sei reti, ma quattro di queste sono arrivate in un 5-0 sul campo del Verona, quattordicesimo in classifica. Un’altra nel 5-0 di Empoli, contro la terzultima. Ma dopo il 4-0 in casa della Juventus del 9 marzo, Retegui è secco di gol. E gli Orobici hanno subìto lo 0-2 contro l’Inter e gli 0-1 contro Fiorentina e Lazio.

Kean, la rincorsa silenziosa

E intanto, tra i nomi di rincalzo, c’è chi non ha mai smesso di crederci.

Chi ha continuato a segnare, in silenzio, senza proclami, ma con una nuova regolarità che non può più essere ignorata. Con 22 reti stagionali tra campionato, Coppa Italia e Conference League – di cui 17 solo in Serie A – Moise Kean è diventato una delle rivelazioni più luminose di questo 2024/25.

Non più una promessa rimasta a metà, ma una certezza. Un riferimento solido, per la squadra e per la classifica dei marcatori.

L’ex juventino e la Fiorentina, un’intesa che parla la lingua del gol

L’ambiente, a volte, fa tutta la differenza. Lontano dalle pressioni juventine, immerso in un gruppo che gli ha restituito fiducia e centralità, Moise Kean ha ritrovato il suo equilibrio. Non è solo un finalizzatore nel sistema di Raffaele Palladino, ma un punto di riferimento costante nel fraseggio offensivo.

Un giocatore che accompagna l’azione, la guida, la interpreta. I movimenti sono più lucidi, la freddezza sotto porta è tornata, l’intensità non cala più. E tutto questo – oggi – si riflette nei numeri, che raccontano più di qualsiasi slogan.

Ci sono i 17 gol messi a segno nella Serie A 2024/25, a fronte di 14,06 expected goals e 82 tiri nello specchio. Sei di queste conclusioni sono arrivate nel 2-2 di San Siro contro il Milan: mai un giocatore della Fiorentina aveva centrato così tante volte la porta in una singola partita. Circa un terzo dei suoi gol nasce nell’area piccola, segno di una lettura ormai matura delle situazioni.

E dopo la rete nel 2-1 contro il Genoa a inizio febbraio, Kean ha colpito solo contro le big. Prima del goal del vantaggio segnato contro il "Diavolo" nel 31° turno, erano arrivati una doppietta nel 3-0 contro l’Inter e il gol nell’1-0 sull’Atalanta di Retegui del 30 marzo. In mezzo, il 9 marzo, l’assist a Gudmundsson per il gol della bandiera nell’1-2 di Napoli.

Retegui, il dominio e l’ombra del dubbio

Per poco più di metà stagione, Retegui è stato una macchina da gol. Nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, ne vanta ancora uno ogni 79 minuti: frutto di una varietà di soluzioni che pochi in Europa possono permettersi. Destro, sinistro, testa – un attaccante totale, insomma.

A onor del vero, dopo il rientro a metà gennaio ha saltato la Nations League di marzo per una lesione all’adduttore. È tornato subito in campo, ma la brillantezza sembra essersi affievolita. Contro la Fiorentina, nello scontro diretto con Kean – poi marcatore del gol vittoria gigliato – è rimasto in ombra.

Dopo lo 0-2 contro l’Inter, l’Atalanta ha incassato due 0-1 consecutivi: prima a Firenze, poi domenica al Gewiss Stadium contro la Lazio. Gli Orobici, ancora a secco di vittorie casalinghe nel 2025, sembrano aver smarrito il filo una volta usciti dalla corsa Scudetto.

Domenica ospiteranno il Bologna, quarto in classifica e in grande spolvero, prima di far visita al Milan a San Siro. La pressione sul centravanti cresce. Perché da lui, oggi, ci si aspettano non solo i gol, ma la leadership.

Kean, la rimonta che adesso sembra possibile

Kean, intanto, ha ripreso a segnare con una regolarità crescente. E lo fa contro le big: Inter, Atalanta, Milan. È vero che cinque gol di svantaggio dal capocannoniere, a sette turni dal termine, non giocano a suo favore. Ma il calendario può aprire uno spiraglio.

Nelle prossime tre giornate, la Fiorentina affronterà Parma, Cagliari ed Empoli – tutte squadre impegnate nella corsa salvezza. E contro avversarie così, il peso psicologico può fare la differenza. Kean arriva leggero, spinto dall’entusiasmo. E potrebbe prolungare la sua striscia.

Le quote relative al 32° turno raccontano già qualcosa. Retegui resta favorito: una sua rete contro il Bologna è data a 2.50. Ma anche le quotazioni su Kean riflettono la sua crescita: tra 2.00 e 2.10 per una marcatura contro il Parma.