Prima dello scontro diretto di domenica, Genoa e Fiorentina viaggiano a sei e quattro punti. Ecco l’analisi e cosa aspettarsi da De Rossi e Vanoli.
| Retrocessione | NetBet | bet365 | SNAI |
|---|---|---|---|
| Genoa | 2.50 | 2.87 | 2.25 |
| Fiorentina | 10.00 | 6.00 | 8.50 |
Quote esatte al momento della pubblicazione che possono subire variazioni. Per gli aggiornamenti è possibile consultare il sito dei bookmaker.
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Il nuovo Genoa di De Rossi ospita la Fiorentina alla prima del post Pioli
Domenica alle ore 15.00 andrà in scena lo scontro diretto nella zona retrocessione fra Genoa e Fiorentina. Se il "Grifone" è appaiato a sei punti con un Pisa attualmente salvo in virtù della migliore differenza reti, i gigliati in dieci turni hanno macinato solo quattro punti.
Ma non solo: entrambe le contendenti si presenteranno a Marassi dopo l'annuncio di nuovi tecnici. Se – causa squalifica – Daniele De Rossi siederà sulla panchina del Genoa solo dopo la sosta, su quella della Fiorentina potrebbe esordire Paolo Vanoli. In caso contrario, i viola potrebbero proseguire con Daniele Galloppa a interim, prima del passaggio di consegne con l'ex tecnico del Torino.
A ogni modo, sarà la prima gara della Viola dopo l'esonero di Stefano Pioli, avvenuto due giorni dopo lo 0-1 contro il Lecce. I salentini – tornati a loro volta al successo dopo un punto in tre turni – avevano inflitto ai gigliati la sesta sconfitta in otto giornate. Il Genoa, invece, all'indomani dell'esonero di Patrick Vieira, ha trovato il primo successo in questo campionato con il 2-1 contro il Sassuolo, sotto la guida di Mimmo Criscito.
Ecco come De Rossi potrebbe risollevare il Genoa
Se non fosse squalificato, domenica contro la Fiorentina De Rossi tornerebbe a bordocampo in Serie A a 420 giorni dall'esonero alla Roma.
Dopo aver guidato i giallorossi nella semifinale di Europa League – poi persa contro il Bayer Leverkusen – e, in virtù di un sesto posto, alla medesima competizione, aveva pagato l'inizio deludente della stagione 2024/25. In quattro giornate, infatti, aveva registrato tre pareggi – e soprattutto l'1-2 contro un Empoli poi retrocesso.
Ora, al Genoa, De Rossi dovrà lavorare sia sull'efficienza in attacco che sulla solidità difensiva. A Reggio Emilia contro il Sassuolo, il "Grifone" ha siglato la sua quinta e sesta rete in questa Serie A, mentre non ha ancora timbrato il cartellino davanti al proprio pubblico.
E questo nonostante la presenza, per esempio, di uomini offensivi come l'ex atalantino Ruslan Malinovskyi e di uno Junior Messias capace di vincere lo Scudetto con il Milan. A loro si aggiunge un Morten Frendrup dal valore di mercato intorno ai 20 milioni e corteggiato da Inter e Roma.
Allo stesso tempo, i rossoblù sono alle prese con la loro instabilità in difesa. Il Genoa, infatti, ha concesso 14 marcature a fronte di un valore di Expected Goals Against (xGA) pari a 10,6.
La differenza di +3,4 suggerisce che i gol incassati dal "Grifone" sono spesso causati da errori nella retroguardia potenzialmente correggibili. Se a questi 3,4 aggiungiamo la differenza fra i 13 Expected Goals (xG) e i sei effettivamente segnati, arriviamo a un deficit combinato di 13,2 gol.
Anche per questo motivo, le quote dei principali bookmaker sulla retrocessione del Genoa oscillano fra 2.25 e 2.87.
I vantaggi e gli svantaggi dell'approccio di Vanoli alla Fiorentina
Se i bookmaker sono dunque al momento pressoché certi della retrocessione del Genoa, quantomeno per ora per la Fiorentina vale un discorso differente.
Le quote proposte sui gigliati – attualmente fanalino di coda e nei tre posti che valgono la discesa in B – oscillano infatti fra 6.00 e 10.00. Il motivo di questa differenza sta nella qualità più alta della rosa, e forse anche già nell'approccio tattico di Vanoli.
L'ex tecnico di Venezia e Torino si affida infatti all'1-3-5-2, che si basa sulla verticalità e sulle rapide transizioni offensive. In tutto ciò, Vanoli punta generalmente molto anche sugli esterni – e questo dovrebbe rappresentare una soluzione alla sottoperformance offensiva.
Nonostante un valore xG di 13,2 e giocatori dal valore indiscusso – per fare alcuni nomi: Moise Kean, Edin Dzeko, Albert Gudmundsson e Roberto Piccoli – la Fiorentina ha insaccato solo sette volte in questo campionato.
A questo devastante -6,2 di scarto si aggiungono le 16 reti finora subite. In questo senso, la cura Vanoli potrebbe giovare meno ai gigliati, visto che per la retroguardia la strategia in fase di non possesso prevede un pressing alto ed estremamente aggressivo.
Si tratta di un sistema ad alto rischio, che può lasciare spazi significativi agli avversari. Allo stesso tempo, però, giocatori come Dodò, Robin Gosens e Marin Pongracic possono essere quelli giusti per far fruttare questo cambio tattico.

