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Vlahovic - FiorentinaGetty Images

Un nuovo Vlahovic: "L'errore a San Siro contro l'Inter mi ha cambiato"

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A Benevento si è portato a casa il pallone, dando prova di grande forza e leadership nonostante i soli 21 anni: Dusan Vlahovic è a tutti gli effetti la stellina della Fiorentina targata Prandelli, che ha deciso di puntare su di lui con continuità e di rinunciare alle alternanze offensive che avevano caratterizzato la precedente gestione.

Intervistato dal 'Corriere dello Sport', l'ex Partizan ha rivelato qual è stato il momento che ha fatto scattare qualcosa nel suo percorso di crescita, arrivato a livelli esponenziali.

"La gara con l’Inter, quella dell’andata a San Siro, dell’errore davanti al portiere (il mancato 2-4, ndc). Ho capito subito quello che avevo combinato. Qualche dubbio, su di me, è venuto per primo a... Dusan".

Ribery esempio per costanza e sacrificio: a quasi 38 anni resta un modello da seguire per i più giovani, Vlahovic compreso.

"Vi faccio un esempio. Nel post lockdown, Franck arrivava al centro sportivo con almeno due ore d’anticipo rispetto alla convocazione. Se lo fa lui, che ha quasi 38 anni ed ha vinto tutto quello che un calciatore può solo immaginare, posso mai io, giovane che deve affermarsi, restare a dormire o a guardare? No, è un lusso che non voglio permettermi. Mi ha dato fin dall’inizio tanti consigli pratici, sul campo, ma mi ha dato una mano anche fuori. Quando ero giù di morale, lui mi parlava dicendomi di non mollare. E’ stato così che ho capito cosa significhi essere un campione sul rettangolo verde e nella vita. E Franck lo è, gigantesco ovunque".

Troppo presto per affrontare il discorso relativo al futuro: il contratto fino al 2023 tiene Commisso al riparo da 'brutte sorprese'.

"Ho un contratto con la Fiorentina fino al 2023. A Firenze sto benissimo, mi amano. Sono arrivato ragazzino e mi ritrovo uomo. Ci sarà tempo e modo, più avanti, di parlare. In questo momento io sono concentrato sulle 11 finali che ci aspettano. E’ anche per il presidente che vogliamo fare punti. Sì, è vero, ci siamo sentiti. Ha una passione incredibile per il pallone. Poi, non ho dimenticato che dopo aver palleggiato con lui, ho cominciato a segnare con continuità".

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