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La Napoli Soccer di De Laurentiis: il 'film' della rinascita azzurra

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Nell'estate del 2004, la Napoli del pallone sprofonda e torna a sperare nel giro di due mesi. Il 30 luglio il Tribunale dichiara fallita la Società Sportiva Calcio Napoli,  il 4 settembre - dopo la parentesi 'fantasma' con Gaucci - Aurelio De Laurentiis rileva il titolo sportivo per circa 32 milioni di euro fondando la Napoli Soccer.

Un intervento che restituisce al popolo partenopeo una delle cose più care, un popolo finito in un vortice dove aveva visto la propria squadra del cuore incamminarsi verso il capolinea tra caos societari e umiliazioni sul campo. Finchè 'ADL' non mette mano al portafogli, affiancando il calcio alla sua attività principe: il cinema.

Aurelio De Laurentiis Napoli chairman 2004Getty

Assegno staccato, titolo della defunta SSCN acquistato e processo di rinascita che può partire. Dalla Serie C1.

"Sono felice, si realizza un sogno. Ora non c'è tempo da perdere, bisogna mettersi al lavoro per allestire una grande squadra e una grande società, in cinque anni voglio riportare il Napoli in Europa".

"Ripartiremo da zero e a testa alta. Il primo obiettivo è riportare allegria al San Paolo: prometto un calcio divertente, come i miei film. Basta chiacchiere, è tempo di serietà e di fatti. Voglio creare una società organizzata e seria: delegherò il giusto, anche se mi piace seguire da vicino tutte le mie attività. La fretta è degli stupidi. Abbiamo il tempo che ci occorre".

Parole cariche d'entusiasmo, proclami che fanno guardare al futuro con rinnovato ottimismo dopo stagioni buie, ma i giorni corrono veloci e vanno poste le basi: direttore, allenatore e calciatori.

"La squadra potrà essere ulteriormente rinforzata a gennaio. Quel che conta è ricollocare il Napoli all’interno del sistema calcio, da cui stava quasi per sparire. La B sarebbe un miracolo, ma siamo pronti a una C a testa alta. Mi serve una settimana per organizzare il club".

De Laurentiis sceglie Pierpaolo Marino, uno che sotto il Vesuvio ha vissuto l'epoca d'oro scudettata, il quale in fretta e furia allestisce l'organico e affida la guida tecnica a Gian Piero Ventura.

Napoli Soccer 2004

Montervino e Montesanto i primi tasselli, poi una serie di colpi: Belardi, Gianello, Accursi, Simone Bonomi, Mora, Savino, Scarlato, Ignoffo, Abate, Terzi, Toledo, Gatti, Corneliusson, Leandro, Corrent, Sosa, Pozzi, Varricchio e Berrettoni. Montervino e Montesanto 'iniziano' la Napoli Soccer anche sul prato verde: materiale sportivo acquistato di tasca propria e preparazione a Paestum, tutto all'insegna dell'improvvisazione e dalla voglia di rialzare il Napoli.

Proprio Montervino, in due interviste rilasciate rispettivamente al 'Corriere dello Sport' e a 'Mondo Napoli', ripercorre così quei momenti.

"Ero padrone del mio cartellino dopo aver giocato anche nel Napoli pre-fallimento con Montesanto e avanzai la mia candidatura senza pensarci un attimo su. Dissi a Marino: 'Direttore siamo qua, non è un problema l’ingaggio'".

"La verità è che usammo un pallone che Montesanto aveva nel cofano della macchina. Io diedi dei soldi al massaggiatore per andare a comprare slip e pantaloncini. Non comprai i palloni, comprai il materiale per allenarci giusto per i primi due giorni, dato che poi arrivò tanta di quella attrezzatura che ci bastò per anni".

La FIGC concede una deroga speciale agli azzurri per formare la rosa, poi però c'è da scendere in campo: dopo il ko all'esordio in casa della Fermana, il debutto al 'San Paolo' avviene il 26 settembre 2004 contro il Cittadella. Una giornata che rimane storica per circostanze, scenari e perchè 50mila spettatori per una partita di C non si erano mai visti.


IL TABELLINO

NAPOLI-CITTADELLA 3-3

MARCATORI: 4' Carteri (C), 7' Ignoffo (N), 26' Savino (N), 29' Toledo (N), 47' Giacobbo (C), 67' De Gasperi (C)

NAPOLI (3-5-2): Belardi; Ignoffo, Scarlato, Savino; Toledo, Montervino (76' Corneliusson), Gatti, Corrent, Mora; Berrettoni (56' Abate), Sosa (46' Varricchio). All. Ventura.

CITTADELLA (4-2-3-1): Peresson; Milani, Damien, Giacobbo, Stancanelli; Mazzocco (46' Mazzleni); Marchesan; Amore (56' De Gasperi), Carteri (83' Musso), Sgrigna; Colussi. All. Maran.

Arbitro: Bruniatti 

Ammoniti: Scarlato (N), Montervino (N), Belardi (N), Gatti (N), Sgrigna (C)

Espulsi: Mazzoleni (C)


Poco importa del 3-3 finale: da lì in avanti il Napoli capisce di non essere solo e tra alti e bassi inizia a calarsi nella dura realtà della terza serie, fatta di rivali e trasferte ostiche a livello ambientale (vedi Foggia, Martina Franca o San Benedetto del Tronto).

A gennaio l'organico è potenziato da altri innesti di spessore (Calaiò, Capparella, Romito, Gautieri, Giubilato, Consonni, Fontana, Grava e Inacio Pià), al giro di boa Ventura - mai convincente e alle prese con una classifica al di sotto delle attese - viene esonerato e sostituito da Edy Reja. L'uomo che riporterà i partenopei in A.

Il 2004/2005 - caratterizzato da partite al cardiopalma come gli 1-0 a tempo scaduto alla Vis Pesaro e al Teramo firmati Varricchio e Consonni, o il 3-2 in rimonta col Foggia nel recupero con due goal in 2' - si conclude con la cocente beffa della finale playoff per mano dell'Avellino (0-0 al 'San Paolo', 2-1 irpino al 'Partenio'), che vola in Serie B lasciando il Napoli un altro anno negli inferi.

La stagione seguente però De Laurentiis e Marino allestiscono una corazzata, che 'ammazza' il campionato (chiuso a +13 sulla seconda) e centra la promozione. Iezzo, Maldonado, Savini e Bogliacino gli acquisti di maggior richiamo, unitamente a pedine per puntellare la rosa come Amodio, De Palma e Gaetano Grieco a cui nella sessione invernale si aggiungono Cupi, Lacrimini e Trotta.

Gela Napoli Serie C 2005YouTube

Trasferte ostiche dicevamo: anche in un percorso trionfale come quello del secondo anno di C, campi complicati e 'accoglienze' senza troppi convenevoli non mancano. Come quelli di Gela (nella foto, 4mila spettatori e palazzi con vista sul terreno di gioco), Manfredonia o Sassari, che danno 'pepe' alla scalata verso il purgatorio. In mezzo la Coppa Italia, dove si riassapora grande calcio nell'incrocio con la Roma agli ottavi: 0-3 a Fuorigrotta (caratterizzato da violenti scontri dentro e fuori lo stadio) e 2-1 all'Olimpico.

Dal 2006/2007 - in B - la Napoli Soccer non esiste più: il club viene denominato nuovamente Società Sportiva Calcio Napoli, un ritorno al passato graditissimo. Il resto lo fa il salto immediato in Serie A, con cui i tifosi azzurri rivedono la luce e si godono la graduale ascesa in Italia ed Europa che ci porta ai giorni nostri, col terzo Scudetto della storia. Una rinascita targata 'ADL', quasi fosse un film.

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