A volte una mancanza può trasformarsi in opportunità, da cogliere al volo per cambiare la propria storia e quella degli altri: è ciò che è accaduto ad Hakan Calhanoglu a fine settembre in seguito all'infortunio muscolare rimediato da Marcelo Brozovic con la Croazia in Nations League, in una rivisitazione del più classico 'mors tua, vita mea'.
Il turco, chiamato in causa da Inzaghi nel ruolo di regista, è stato fin da subito promosso a pieni voti: a partire dall'esordio - tra vari scetticismi di sorta - in quella posizione contro il Barcellona a San Siro lo scorso 4 ottobre, festeggiato al meglio col goal decisivo per una vittoria poi rivelatasi fondamentale nell'economia della qualificazione agli ottavi di Champions League.
Un'interpretazione del ruolo diversa rispetto a quella offerta in tutti questi anni da Brozovic, più posizionale rispetto al compagno di squadra, che invece predilige anche gli sganciamenti offensivi verso la porta avversaria per caricare il tiro dalla distanza, uno dei punti di forza maggiori in un bagaglio tecnico sconfinato.
Forse è per questo che al secondo infortunio di Brozovic (distrazione muscolare al soleo sinistro), dopo un fugace ritorno pre-Mondiali a novembre con tre presenze da subentrato, il tifo interista ha reagito con maggiore tranquillità rispetto a quanto, invece, sarebbe potuto accadere in altri tempi, senza un Calhanoglu in più nel motore.
Ora che il croato è vicino al rientro, la domanda sorge spontanea: ci sarà ancora spazio per lui nel ruolo che lo ha visto esplodere oppure dovrà accontentarsi di un impiego più ridotto, dando la precedenza al magic moment di Calhanoglu? Impossibile dare una risposta precisa e dissipare i dubbi, alimentati dall'ultima sessione invernale del calciomercato e dalla voce di uno scambio con il Barcellona tra lo stesso Brozovic eKessié.
Alla fine l'operazione non è mai davvero decollata, ma il semplice accostamento dell'Inter all'ivoriano (centrocampista più fisico e magari consono al ruolo di mezzala nel 3-5-2) non ha fatto altro che accrescere il dilemma, tanto da far sorgere, all'orizzonte, l'ipotesi di un 'benservito' a Brozovic per lasciare definitivamente spazio all'esuberanza di Calhanoglu.
Un addio dell'ex Dinamo Zagabria sarebbe però stato accolto malissimo dal popolo nerazzurro, di cui è uno dei beniamini più acclamati: la sua permanenza non fa che aumentare il numero di opzioni a disposizione di Inzaghi, che in futuro potrebbe riproporre Calhanoglu accanto a Brozovic come ai vecchi tempi. O semplicemente lasciare tutto così com'è, crogiolandosi in un mare di possibilità su cui ogni allenatore vorrebbe poter contare.
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