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James Trafford Robbie Keane Alvaro MorataGetty/GOAL

Trafford, Keane, Morata: i peggiori trasferimenti del calciomercato

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Trafford era uno dei portieri più richiesti sul mercato dopo la stagione da record con il Burnley dello scorso anno, durante la quale ha subìto solo 16 goal in Championship e vantato una percentuale di parate dell'85%. Sembrava destinato a trasferirsi al Newcastle che probabilmente sarebbe stato la destinazione perfetta per lui, con la possibilità di giocare per la prima volta in Champions League: ma il City, che aveva lasciato per il Burnley nel 2023 senza aver mai giocato in prima squadra, aveva inserito una clausola nel contratto di cessione che gli ha permesso di eguagliare l'offerta dei 'Magpies' e riportare Trafford all'Etihad Stadium.

È stata una mossa a sorpresa, ma dal punto di vista di Trafford aveva una sua logica, dato che Ederson stava concludendo la sua lunga carriera al City con un anno di contratto ancora da scontare: il posto di titolare, insomma, era diventato disponibile. Ma il brasiliano ha accelerato l'addio prendendo la decisione di trasferirsi al Fenerbahce in Turchia, coi 'Citizens' che hanno colto l'opportunità di ingaggiare Donnarumma, in uscita dal PSG.

Ora Trafford è in competizione con quello che è probabilmente il miglior portiere al mondo, che ha giocato ai massimi livelli nell'ultimo decennio e che ha solo 26 anni. Dopo aver giocato da titolare le prime tre partite di Premier League della stagione, Trafford è ora finito in panchina, con le partite di Carabao Cup e FA Cup che probabilmente rappresenteranno le uniche fonti di minutaggio, a meno che Donnarumma non si infortuni o che la sua forma non peggiori drasticamente.

Con Trafford che probabilmente rimpiange la sua decisione di tornare al City e le voci che già lo vedono alla ricerca di una partenza in prestito a gennaio, GOAL ha raccolto altre scelte di trasferimento che si sono rapidamente rivelate controproducenti dal punto di vista del giocatore.

  • Antoine Griezmann BarcelonaGetty

    Antoine Griezmann (dall'Atletico Madrid al Barcellona, 2019)

    Fece molto rumore la scelta di Griezmann di resistere alla tentazione di trasferirsi dal Barcellona all'Atletico Madrid nel 2018, seguendo le orme di Lebron James e realizzando un documentario intitolato "The Decision" in cui valutò i pro e i contro di unirsi a Lionel Messi al Camp Nou. Rimase all'Atletico e firmò un nuovo contratto, e lì la questione avrebbe dovuto concludersi.

    Ma dopo tutto questo, Griezmann firmò comunque per il Barça solo un anno più tardi, facendo infuriare i dirigenti e i tifosi dell'Atlético che pensavano che il francese volesse dedicare tutta la carriera alla loro squadra. Al Barça, dal canto loro, erano già diffidenti nei confronti di un giocatore che li aveva delusi un anno prima: Griezmann peraltro era costato 120 milioni di euro e faticò terribilmente a integrarsi in attacco con Messi e Luis Suarez.

    Nella sua prima stagione ha segnato solo nove goal in Liga, il peggior risultato personale in otto anni e che rimane il quarto più negativo della sua carriera. La partenza di Suarez non ha fatto che peggiorare le cose, dato che l'uruguaiano ha poi dato una mano all'Atletico a vincere il titolo. Griezmann è tornato in biancorosso dopo due anni negativi, chiusi senza vincere la Liga e caratterizzati da risultati umilianti in Champions.

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  • Alvaro Morata Real MadridGetty

    Alvaro Morata (dalla Juventus al Real Madrid, 2016)

    La carriera dell'attaccante spagnolo era decollata alla Juventus dopo aver lasciato il Real Madrid nel 2014. Aveva segnato diversi goal decisivi, tra cui quello che aveva portato la Vecchia Signora in finale di Champions League a spese proprio dei 'Blancos', e quello che aveva permesso alla squadra di vincere la finale di Coppa Italia. Ma il Real aveva inserito una clausola di riacquisto nei termini del suo trasferimento e l'aveva esercitata nel 2016.

    Deve essere stato difficile per Morata resistere alla tentazione di dire 'no' al club della sua infazia, ma uno sguardo attento a un reparto offensivo ache includeva Gareth Bale, Cristiano Ronaldo e Karim Benzema nel pieno della loro carriera, avrebbe dovuto fargli capire che difficilmente sarebbe stato titolare al Santiago Bernabeu.

    Così è stato e, sebbene il Real Madrid abbia vinto la Liga e la Champions League e Morata abbia segnato 18 gol, non è mai stato un titolare fisso nella squadra di Zinedine Zidane, avendo giocato 14 partite di campionato e solo una in Europa. Ha lasciato il Real Madrid dopo una sola stagione per passare al Chelsea, una mossa che si è rivelata un disastro ancora maggiore. Ora è tornato in Italia al Como, la settima squadra e la decima esperienza in una carriera in cui non è mai rimasto più di due anni nello stesso posto.

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  • Manchester City v Nottingham Forest - Premier LeagueGetty Images Sport

    Kalvin Phillips (dal Leeds United al Manchester City, 2022)

    Il trasferimento di Kalvin Phillips al City nell'estate del 2022 aveva molto senso all'epoca, complice il grande apporto offerto alla causa del Leeds sotto la guida di Marcelo Bielsa, uno dei mentori di Pep Guardiola, avendo svolto anche un ruolo chiave nella corsa dell'Inghilterra verso la finale degli Europei disputata nel 2021.

    Ma Phillips ha avuto un inizio difficile all'Etihad, poiché si è infortunato alla spalla in un'amichevole contro il Barcellona e ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico. Guardiola ha poi messo in discussione lo stile di vita di Phillips accusandolo di essere tornato dai Mondiali del 2022 in sovrappeso e continuando a lasciarlo fuori dalla formazione titolare, anche quando ha ruotato il resto della sua squadra per la semifinale di FA Cup contro lo Sheffield United.

    Nemmeno la squalifica di tre partite di Rodri nella prima metà della stagione successiva è riuscita ad aiutare Phillips a conquistarsi un posto da titolare, tanto da essere costretto a lasciare il City per giocare in prestito al West Ham e all'Ipswich Town dopo aver collezionato solo sei presenze da titolare in tutte le competizioni, tre delle quali perse dal City. La reputazione di Phillips era stata così gravemente danneggiata che la scorsa estate non c'erano acquirenti interessati a lui, lasciandogli altra scelta che tornare da Guardiola. In settimana è tornato in campo a sorpresa contro l'Huddersfield in Carabao Cup.

  • Paul Gascoigne Tottenham Hotspur 1990Hulton Archive

    Paul Gascoigne (dal Newcastle al Tottenham, 1988)

    Paul Gascoigne ha vissuto molti momenti magici al Tottenham, ma la sua decisione di trasferirsi agli Spurs invece che al Manchester United è uno dei grandi "se" del calcio. Gazza aveva dato la sua parola a Sir Alex Ferguson ed era pronto ad approdare ai Red Devils dal Newcastle, la squadra della sua infanzia, ma cambiò idea e andò invece agli Spurs dopo che questi accettarono di comprare un'auto per suo padre e un lettino abbronzante per sua sorella.

    La carriera di 'Gazza' è stata notoriamente distrutta dall'alcolismo, oltre che da alcuni brutti infortuni, e l'opinione comune è che Ferguson, che ha messo fine alla cultura di tale vizio allo United quando ha assunto la guida della squadra, lo avrebbe rimesso in carreggiata. Il leggendario allenatore ha poi rivelato che non aver ingaggiato Gascoigne è stato il suo più grande rimpianto. "Penso che se lo avessimo preso, avrebbe avuto una grande carriera, ne sono davvero convinto. Non sto dicendo che non abbia avuto una buona carriera, ma con noi ne avrebbe avuto una migliore", ha dichiarato nel 2021.

    Gascoigne, tuttavia, contesta questa affermazione. Al podcast Rest is Football ha dichiarato: "La gente dice sempre che sarebbe stato diverso se avessi firmato per il Man United, che lui ci avrebbe tenuti sotto controllo. Beh, Eric Cantona ha dato un calcio a due piedi al collo di qualcuno sugli spalti, Wayne Rooney è andato con una nonna e Ryan Giggs è andato con la moglie di suo fratello. Quindi, forse mi sarei integrato bene".

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  • Liverpool v Hull City - Premier LeagueGetty Images Sport

    Robbie Keane (dal Tottenham al Liverpool, 2008)

    "Sono sempre stato un tifoso del Liverpool, fin da quando ero bambino e vivevo a Dublino, e ho sempre indossato la maglia di questo club", ha dichiarato Robbie Keane quando nel 2008 ha realizzato il sogno di trasferirsi ad Anfield. C'era però un problema: mentre Keane pensava che avrebbe fatto coppia con Fernando Torres in attacco ed era entusiasta all'idea di diventare ancora più prolifico, il tecnico del Liverpool Rafa Benitez lo vedeva comeuna futura ala sinistra.

    "Non sono chiaramente un'ala sinistra, e questo è ovvio per tutti. Nei primi 20 minuti voleva che giocassi così, ma ovviamente non avevo mai ricoperto quel ruolo, quindi era una novità per me", ha ricordato Keane. "Quando giocavo in attacco, segnavo goal. Ma quando giocavo, il giorno dopo non giocavo più, il che per un attaccante è molto difficile. Ha cercato di trasformarmi in qualcosa che non sono, e questo era destinato a essere un disastro per uno abituato a segnare sempre".

    Keane era così insoddisfatto della sua vita a Liverpool che sei mesi dopo tornò direttamente al Tottenham per 12 milioni di sterline, con una perdita di 7 milioni per i Reds.

  • SL Benfica v FC Bayern München: Group C - FIFA Club World Cup 2025Getty Images Sport

    Tom Bischof (dall'Hoffenheim al Bayern Monaco, 2025)

    Il centrocampista Tom Bischof è emerso come uno dei giovani più promettenti della Germania nella scorsa stagione con l'Hoffenheim, conquistandosi un posto in nazionale grazie alle sue prestazioni costanti. Giunto alla fine del contratto, avrebbe potuto scegliere qualsiasi squadra e, forse comprensibilmente, ha optato per il Bayern.

    Ma la mossa si è rivelata controproducente, dato che il ventenne non ha ancora disputato una partita da titolare con i campioni della Bundesliga, nonostante Vincent Kompany disponga di una rosa ridotta. È l'unico giocatore - a parte gli infortunati e il terzo portiere - a non aver giocato una partita da titolare. La sua promettente carriera è in stallo e le speranze di entrare nella rosa di Julian Nagelsmann per i Mondiali del 2026 sono appese a un filo.

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