Ma perché Bernardeschi ha giocato così poco fino a questo momento? Perché la concorrenza in un Bologna sempre competitivo è altissima, specialmente sulla trequarti: c'è Orsolini, c'è Odgaard, ci sono Cambiaghi e Rowe che al momento sono ai box, c'è Dominguez.
Ma il motivo è anche un altro: Bernardeschi ha faticato a riadattarsi ai ritmi della Serie A dopo gli anni trascorsi negli Stati Uniti con la maglia di Toronto, dov'è stato compagno di Lorenzo Insigne in una sorta di revival di Euro 2021. A rivelarlo qualche tempo fa era stato il suo allenatore, Vincenzo Italiano, che senza troppi peli sulla lingua aveva dipinto così le difficoltà del proprio giocatore:
"Arriva da tre anni di calcio completamente diverso rispetto a quello italiano. Se n'è reso conto anche lui: subito, pronti via, ha testato tutto ciò che forse anche lui aveva mezzo dimenticato, su cosa fosse il calcio italiano. All'Olimpico, 70mila spettatori, contro una squadra come la Roma allenata da un grande allenatore, la partita successiva col Como.
Dico sempre che in Italia i tecnici sono strategicamente tutti preparati, per cercare di fare grandi partite e togliere certezze agli avversari, esaltando i propri pregi. Dentro questo nuovo modo di ragionare, come faceva prima di lasciare l'Italia, secondo me Bernardeschi deve fare questo switch velocemente perché il calcio italiano richiede ritmi, velocità e aggressività che forse ha dimenticato, ma ha un allenatore che lo sta stimolando ogni giorno per arrivare a essere quello di una volta. Sta crescendo di condizione in maniera esagerata, la qualità che ha in quel mancino ci darà tantissimo. Domani vedremo se partirà dall'inizio o giocherà a partita in corso: nel momento in cui tornerà a ragionare da giocatore 'italiano' a tutti gli effetti, sarà di nuovo quello che gli ha permesso di vincere Scudetti, coppe e l'Europeo. Ogni volta che gli arriverà il pallone tra i piedi dovrà fare la differenza e lui lo sa".