Vitinha non riesce ancora a capacitarsi del fatto di aver giocato nella stessa squadra di Lionel Messi, Neymar e Kylian Mbappe. "È stato come un sogno", ha dichiarato il centrocampista del Paris Saint-Germain al Times all'inizio di questo mese. "Per tanto tempo non mi è sembrato vero... Lo ricorderò per il resto della mia carriera perché ho giocato con i migliori. È qualcosa che un giorno racconterò ai miei figli e ai miei nipoti".
Come ha ammesso anche Vitinha, però, non è stato sempre facile per lui. Non poteva starsene seduto a guardare tre dei più grandi talenti che il calcio abbia mai visto fare magie. Il tridente composto da Messi, Neymar e Mbappé in campo, si traduceva inevitalmente in meno spazio in campo per tanti.
Il duro lavoro di Vitinha non sempre riceveva il merito che meritava. Nella stessa famosa partita contro il Montpellier in cui Mbappe e Neymar litigarono per un calcio di rigore, l'attaccante francese a un certo punto ha voltato le spalle durante un'azione, semplicemente perché non aveva ricevuto la palla dal portoghese.
È stata una dimostrazione di petulanza, ma anche una perfetta illustrazione delle conseguenze dell'eccessiva indulgenza nei confronti delle superstar, nonché il motivo principale per cui, nonostante un grandissimo progetto il Paris Saint-Germain non è mai riuscito a trionfare in Champions League come il presidente del club Nasser Al-Khelaifi aveva promesso più di dieci anni fa.








