Pubblicità
Pubblicità
Pathetic Real Madrid GFXGetty/GOAL

Polemiche, tensioni, proteste, sconfitte nel Clasico: come il Real Madrid ha rovinato la propria reputazione

Pubblicità

L'articolo continua sotto

L'articolo continua sotto

L'articolo continua sotto

In Giappone esiste una filosofia secondo cui ogni persona ha tre facce. La prima è quella che mostri al mondo, quella su cui vieni giudicato e su cui costruisci la tua immagine pubblica. La seconda è quella che mostri alle persone più vicine a te. La terza è quella che tieni per te, la tua vera essenza e personalità, che non riveleresti mai agli estranei.

Sabato, a Siviglia, il Real Madrid si è strappato la terza faccia come una maschera e l'ha tenuta alta, con orgoglio o meno, come se fosse Simba sollevato da Rafiki nella sequenza iniziale de "Il re leone". Anni, mesi, settimane e giorni di tensioni sono venuti alla luce prima, durante e dopo la sconfitta contro il Barcellona, il suo più grande rivale, nella finale della Coppa del Re.

È già abbastanza brutto essere battuti dai catalani in una giornata normale. Solo che questa era tutt'altro che normale. Quello che è successo nel sud della Spagna questo weekend rimarrà nella storia come un momento triste della storia dei Blancos, indipendentemente da come si cercherà di cancellarlo dalla memoria.

  • La vergogna della Cartuja

    Il Real Madrid è riuscito a infangare il proprio onore davanti alle telecamere internazionali. I cartellini rossi rimediati da Lucas Vazquez e Bellingham sarebbero già stati un motivo sufficiente per criticarlo, ma la sceneggiata di Antonio Rudiger è ciò che probabilmente farà ricordare questa partita come "La vergogna della Cartuja". Un evento che dovrebbe avere una sua pagina speciale su Wikipedia.

    Dopo che Mbappé è stato giudicato colpevole di aver commesso fallo su Eric Garcia per avergli dato una manata in faccia, la panchina del Real Madrid è esplosa di rabbia, e in particolare Rudiger, troppo emotivo. Il tedesco ha iniziato a lanciare quella che è sembrata essere una borsa del ghiaccio in campo, verso l'arbitro Ricardo de Burgos Bengoetxea. Quando questi si è avvicinato per mostrare il cartellino rosso, Rudiger ha perso completamente il controllo e dovendo essere trattenuto da un membro dello staff tecnico del Real Madrid, con gli occhi spiritati dalla rabbia.

    È un'immagine tristemente famosa che rimarrà impressa nella memoria di Rudiger per il resto della sua carriera. E ora non c'è da stupirsi che l'ex romanista rischi una squalifica fino a 12 partite.

  • Pubblicità
  • RCD Espanyol de Barcelona v Getafe CF - La Liga EA SportsGetty Images Sport

    Le tensioni prepartita

    La probabilità che la finale di sabato finisse così era del resto piuttosto alta, considerando come il Real Madrid ha gestito i preparativi, iniziati con una strigliata all'arbitro De Burgos Bengoetxea sul proprio canale televisivo interno. Il club, non per la prima volta, ha realizzato un video con i presunti errori del direttore di gara insinuando pregiudizi nei propri confronti. Il Real ha poi chiesto la sostituzione della squadra arbitrale pochi giorni prima del calcio d'inizio, dovendo smentire le voci secondo cui stava valutando l'ipotesi di un boicottaggio.

    De Burgos Bengoetxea è scoppiato in lacrime prima della partita, rivelando come la campagna del Real Madrid contro di lui avesse influito sulla sua vita personale: "Quando tuo figlio va a scuola e gli dicono che suo padre è un ladro' e torna a casa piangendo, è davvero dura. Quello che sto cercando di fare è educare mio figlio, dirgli che suo padre è onesto, che commette errori come qualsiasi altro atleta. È davvero doloroso e non lo augurerei a nessuno. Il giorno in cui me ne andrò, voglio che mio figlio sia orgoglioso di ciò che è stato suo padre e di ciò che è l'arbitraggio, che ci ha dato tanti valori. Quello che stanno vivendo molti dei nostri colleghi, non solo nel calcio professionistico ma anche in quello dilettantistico, è ingiusto. Tutti dovrebbero riflettere su dove vogliono andare, cosa vogliono dallo sport e dal calcio".

    Le azioni del Real Madrid, naturalmente, sono state ampiamente condannate. Ma non c'è dubbio che De Burgos Bengoetxea avrebbe voluto arbitrare la partita in modo un po' diverso da come aveva previsto, e nessuno avrebbe potuto biasimarlo. E nonostante ciò, la squadra di Carlo Ancelotti ha perso accumulando tre cartellini rossi.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • FBL-AWARD-BALLON D'OR-2024AFP

    Le proteste per il Pallone d'Oro

    Il Real Madrid non è nuovo a questi episodi. Il punto di rottura più evidente negli ultimi 12 mesi è stata la gestione della cerimonia del Pallone d'Oro 2024.

    Dopo aver vinto Champions League e Liga nella scorsa stagione, Vinicius Junior era considerato il favorito per aggiudicarsi il Pallone d'Oro. Sembrava esserci una breve competizione con il compagno di squadra Bellingham, anche se la sconfitta dell'Inghilterra contro la Spagna nella finale degli Europei sembrava aver messo fine alle speranze di quest'ultimo.

    Il palcoscenico sembrava pronto per incoronare Vinicius come miglior giocatore del mondo e molti credevano che fosse solo una formalità. Poi, a meno di 48 ore dalla cerimonia a Parigi, sono iniziate le voci. Rodri, reduce da un altro trionfo in Premier League con il Manchester City e protagonista della Spagna che ha eliminato Bellingham e compagni, era in lizza. La sua importanza nelle vittorie del club e della nazionale sarebbe stata la prima riga del comunicato stampa di qualsiasi campagna.

    La mattina del 28 ottobre, ha iniziato a circolare la notizia secondo cui Rodri era stato effettivamente votato al primo posto davanti a Vinicius. Il Real Madrid ha preso una decisione piuttosto netta: il suo entourage non sarebbe più volato in Francia per l'evento. Il mondo del calcio, ovviamente, non ha visto di buon occhio questo comportamento infantile, con paragoni a Donald Trump tra i giudizi più severi.

  • FC Barcelona v Real Madrid - Copa del Rey FinalGetty Images Sport

    Karma

    In questa stagione, insomma, sembra quasi che il Real Madrid stia raccogliendo i frutti delle proprie azioni. Fin qui ha già perso contro il Barcellona nella Coppa del Re e nella Supercoppa di Spagna, mentre in Liga è in ritardo di quattro punti sui catalani a cinque giornate dalla fine.

    La demolizione in Champions League per mano dell'Arsenal, squadra ancora relativamente inesperta a questi livelli, ha fatto presagire un cambio di era, mentre il sostegno di lunga data del club alla Superlega ha continuato a incombere sullo sfondo. I goal nel finale che in passato hanno salvato la squadra in tante occasioni si sono prosciugati, nonostante l'aumento della potenza offensiva con l'arrivo di Mbappé.

    "Abbiamo fatto molti cross, ma quest'anno non abbiamo un attaccante puro come Joselu, un giocatore in grado di vincere quei duelli" è stata la recente valutazione di Courtois sulla tattica della squadra. Il tentativo di mettere insieme gli Avengers del calcio è costato la costruzione di una squadra coesa, con una struttura e uno scopo.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Arsenal FC v Real Madrid C.F. - UEFA Champions League 2024/25 Quarter Final First LegGetty Images Sport

    La perdita della propria aura

    Alla fine del 2023/24, il Real Madrid era il club più forte in circolazione. Aveva vinto la sua quindicesima Coppa dei Campioni, un record, con rimonte all'ultimo respiro e l'acquisto a parametro zero del miglior giocatore del mondo. La sua arroganza non era del tutto infondata. Ma questo atteggiamento può essere mantenuto solo quando si vince, e nessuno vince per sempre. C'è sempre un'altra squadra pronta a prendere il comando e a spodestare il campione in carica.

    La fallita "remuntada" del Real Madrid contro l'Arsenal ha preannunciato il crollo. Sia il club che la stampa spagnola, che spesso lavorano in sinergia in questo periodo dell'anno, si sono preparati alla caduta. I giocatori non avevano gli strumenti per mettere in atto una rimonta così improbabile e i giovani Gunners non hanno battuto ciglio in questo gioco al massacro.

    Il Barcellona, parallelamente ai londinesi, è costruito in modo simile, con molti giovani talenti cresciuti in casa, e oggi sta dominando in Spagna. Nonostante la ricchezza e le stelle presenti in rosa, il Real Madrid ha perso quell'aura di paura che teneva l'Europa sotto scacco. E per ritrovarla sarà ora necessaria un'intensa riflessione.

  • FC St. Pauli 1910 v Bayer 04 Leverkusen - BundesligaGetty Images Sport

    Come ricostruire una reputazione

    Ancelotti pagherà il prezzo di una stagione deludente e ha già deciso di lasciare il Real Madrid prima del Mondiale per club. Se ne andrà come una leggenda del club, grazie a uno stile rilassato e a una capacità di gestire i giocatori che hanno permesso alla squadra di raggiungere grandi successi, ma allo stesso tempo ha permesso che questa cultura dell'imbarazzo si diffondesse e crescesse.

    Al suo posto potrebbe arrivare Xabi Alonso, che dovrebbe garantire un mix vincente tra la sua esperienza di ex giocatore del Real Madrid, capace di gestire gli ego, e la sua abilità tattica, di cui questa squadra sbilanciata ha bisogno. I personaggi chiassosi e sfrontati dello spogliatoio del Santiago Bernabeu dovranno essere domati per tornare a funzionare come una squadra.

    Ma non sono solo i giocatori e gli allenatori ad aver bisogno di un bagno di realtà. Ai piani alti, il presidente Florentino Perez ha alimentato e fomentato le fiamme di un incendio che ora ha avvolto il club. A 78 anni, però, è improbabile che Perez cambi. Il che significa che spetterà a chi sta in campo fare il lavoro al posto suo.

  • Pubblicità
    Pubblicità