Forse non è stato il momento più importante della Gold Cup degli Stati Uniti, ma sicuramente è stato quello di maggiore impatto. Non è avvenuto sul campo né durante gli allenamenti, bensì in una tenda allestita all'esterno dell PayPal Park con l'unico scopo di ospitare le conferenze stampa.
"Quando ho firmato il contratto con la Federazione, sono stato nominato allenatore - ha dichiarato Mauricio Pochettino il giorno prima dell'inizio della Gold Cup - Non sono un manichino".
Si trattava di una linea tracciata nella sabbia. Da un lato c'era lui, l'uomo che non aveva intenzione di stare a guardare mentre mentre le cose iniziavano farsi complicate. Dall'altro lato c'era chiunque si opponesse alla sua autorità all'interno della squadra. Ha lanciato un messaggio: o si sta con lui o si esce dal programma.
Più che un trofeo, è questo che ha rappresentato la partecipazione alla Gold Cup : tracciare quella linea. A solo un anno dai Mondiali, il modo in cui reagiranno i membri di questo ciclo definirà gli ultimi mesi del 2025. La piena adesione determinerà probabilmente come sarà la strada verso i Mondiali del 2026 ed il torneo stesso.
Pochettino ha parlato spesso di cultura e la Gold Cup era la sua occasione per gettare le basi. Gli Stati Uniti potrebbero avere o meno il talento necessario per vincere i Mondiali, ma fino ad allora, Pochettino e il resto del calcio americano cercheranno di capire chi è abbastanza determinato a dare un contributo importante.




