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Mauricio Pochettino USMNTGetty/GOAL

Pochettino ha tracciato una linea: affermando la sua autorità ha mandato un messaggio a Pulisic e le altre stelle degli Stati Uniti

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Forse non è stato il momento più importante della Gold Cup degli Stati Uniti, ma sicuramente è stato quello di maggiore impatto. Non è avvenuto sul campo né durante gli allenamenti, bensì in una tenda allestita all'esterno dell PayPal Park con l'unico scopo di ospitare le conferenze stampa.

"Quando ho firmato il contratto con la Federazione, sono stato nominato allenatore - ha dichiarato Mauricio Pochettino il giorno prima dell'inizio della Gold Cup - Non sono un manichino".

Si trattava di una linea tracciata nella sabbia. Da un lato c'era lui, l'uomo che non aveva intenzione di stare a guardare mentre mentre le cose iniziavano farsi complicate. Dall'altro lato c'era chiunque si opponesse alla sua autorità all'interno della squadra. Ha lanciato un messaggio: o si sta con lui o si esce dal programma.

Più che un trofeo, è questo che ha rappresentato la partecipazione alla Gold Cup : tracciare quella linea. A solo un anno dai Mondiali, il modo in cui reagiranno i membri di questo ciclo definirà gli ultimi mesi del 2025. La piena adesione determinerà probabilmente come sarà la strada verso i Mondiali del 2026 ed il torneo stesso.

Pochettino ha parlato spesso di cultura e la Gold Cup era la sua occasione per gettare le basi. Gli Stati Uniti potrebbero avere o meno il talento necessario per vincere i Mondiali, ma fino ad allora, Pochettino e il resto del calcio americano cercheranno di capire chi è abbastanza determinato a dare un contributo importante.

  • FBL-CONCACAF-NATIONS-USA-PANAFP

    "TUTTI MERITANO DI AVERE UN'OCCASIONE"

    Poco dopo aver annunciato la rosa per la Gold Cup, Pochettino ha lanciato una frecciatina velata ai veterani e ai leader della sua squadra. Qualcosa lo infastidiva e voleva farlo sapere a tutti.

    "In ritiro volete divertirvi, giocare a golf, andare a cena fuori, visitare la famiglia, vedere gli amici, è questa la cultura che vogliamo creare? - ha detto Pochettino a maggio - No, no, no, no, no. Quello che vogliamo fare è andare in Nazionale, arrivare e concentrarci, dedicando tutta la nostra attenzione ed energia alla squadra".

    È stata una dichiarazione che ha trovato riscontro tra coloro che erano ritiro. Ma gran parte dell'attenzione prima del torneo era in realtà rivolta a chi mancava.

    Antonee Robinson era fuori per infortunio, mentre Yunus Musah e Christian Pulisic hanno chiesto di non partecipare al torneo, il primo per motivi personali e il secondo per stanchezza. Weston McKennie, Tim Weah e Gio Reyna erano impegnati nel Mondiale per Club, mentre Josh Sargent, Joe Scally, Cameron Carter-Vickers e Tanner Tessmann eranotra coloro che avevano preso parte alla Nations League e che Pochettino ha escluso per "decisioni calcistiche".

    In termini di talento, esperienza e, probabilmente, merito, avrebbero un posto in squadra, ed è facile suggerire che la Gold Cup degli USA sia stata compromessa almeno in parte a causa delle loro assenze. Pochettino, però, voleva vedere qualcosa di diverso rispetto a quanto visto in precedenza.

    "La nostra responsabilità è quella di analizzare e considerare i giocatori allo stesso modo. Non possiamo valutare un giocatore perché in Europa o nella MLS, in una squadra o in un'altra, no? Penso che tutti i giocatori che sono con noi per la prima volta meritino di esserci, meritino di avere una possibilità".

    Le scelte relative alle convocazioni sono state controverse, ma non del tutto senza precedenti. Per molti versi, aveva senso dare ad altri giocatori la possibilità di mettersi in mostra nella Gold Cup, una volta che era diventato chiaro che diversi nomi di spicco non sarebbero stati disponibili. La controversia era però solo all'inizio, poiché Pochettino è stato costretto a prendere una posizione netta in risposta al nome più importante del gruppo.

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  • Jamaica v United States: Quarterfinals - Leg Two - 2024 Concacaf Nations LeagueGetty Images Sport

    IL 'CASO PULISIC'

    La polemica sulla decisione di Pulisic di saltare la Gold Cup si era in parte placata quando lo stesso giocatore ha rilasciato un'intervista a CBS Sports.

    Pulisic ha dichiarato di aver chiesto di partecipare alle due amichevoli prima della Gold Cup, per poi prendersi il resto dell'estate libero. Pochettino ha rifiutato, poi Pulisic ha spiegato di aver accettato la decisione, ma di non averla capita.

    "Ho dovuto prendere la decisione migliore per me stesso e a lungo termine, per la mia squadra, anche se chiaramente alcune persone non la vedono in questo modo".

    Le "persone" alle quali Pulisic si riferiva erano i vari opinionisti ed ex giocatori che lo avevano criticato per la sua scelta. Era stato messo in discussione da personaggi del calibro di Landon Donovan e Tim Howard per aver di fatto rifiutato la convocazione. Era un concetto estraneo a molti nell'ambiente della Nazionale statunitense, così come probabilmente lo era per Pochettino.

    L'allenatore, però, è stato poi costretto a chiarire la sua decisione. L'intervista di Pulisic aveva riportato la polemica alla ribalta.

    "I giocatori non devono capire o non capire. I giocatori devono ascoltare e attenersi al nostro piano. Non possono dettarlo loro perché, se lo facessero, allora invertiremmo le posizioni, no? È ovvio. Abbiamo spiegato perché abbiamo deciso di non convocarlo per le due amichevoli. E poi, se hai qualche problema, non è un problema se capisci o non capisci. La comunicazione con lui è buona, come con tutti gli altri. Ho lo stesso rapporto con tutti. Non faccio distinzioni. Si può dire che è il miglior giocatore e, sì, è un buon giocatore, ma deve dare il massimo. Non lo tratterò in modo diverso da Diego [Luna], per esempio. Se gioca bene, allora è il migliore e avrà un posto in Nazionale".

    Da quel momento in poi, l'attenzione si è concentrata esclusivamente sui giocatori in ritiro.

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  • United States v Costa Rica - Gold Cup 2025: QuarterfinalsGetty Images Sport

    FINITO IL TEMPO DEI COMPROMESSI

    Durante tutto il torneo, i membri della Nazionale statunitense hanno parlato di fratellanza. Pochettino ne è stato entusiasta. Ha sorriso quando gli è stato chiesto dei legami che si sono creati tra i giocatori in questo ritiro di 40 giorni, un viaggio in 10 città.

    "L'altro giorno eravamo a cena e c'erano tre tavoli - ha raccontato Pochettino prima della semifinale - Si vedeva come erano in sintonia tra di loro. Si sentiva l'energia. Non c'erano tre tavoli, ma uno solo, grande, perché si sentivano così uniti. È una situazione spontanea. Non si può forzare né spingere. Tutto quello che possiamo fare è creare le condizioni e dire: 'Forza'. È così che si fa. Ecco perché siamo così orgogliosi di far parte di questo progetto".

    Queste connessioni si sono manifestate sul campo. Dopo aver perso contro la Turchia e la Svizzera prima del torneo, gli Stati Uniti si sono impegnati a fondo per vincere tutte e tre le partite della fase a gironi. Poi è arrivato il grande momento. Dopo che Malik Tillman ha sbagliato un rigore nei quarti di finale, i giocatori del Costa Rica lo hanno provocato scatenando la reazione dei compagni.

    "Bisogna saper lottare - ha detto a GOAL Chris Richards, che ha ricevuto un cartellino giallo nella mischia - Bisogna essere competitivi e intensi in ogni partita. Penso che nell'ultimo anno circa abbiamo perso questo atteggiamento, forse perché le partite della CONCACAF erano diventate troppo facili per noi. Non è colpa di nessuno, ma credo che marzo sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È stata un'occasione per guardarci allo specchio e chiederci: 'Cosa stiamo facendo?'.

    "Forse nell'ultimo anno abbiamo perso la strada e siamo diventati troppo amichevoli e gentili con le altre squadre. Al diavolo! Vogliamo essere quelli che, se vuoi batterci, devi guadagnarti la vittoria. Dobbiamo dimostrare alle altre squadre che non siamo quelli con cui si può scherzare, a qualsiasi costo. Ci sosteniamo a vicenda. È qualcosa su cui non dovremmo mai scendere a compromessi".

    Questo è il punto: il tempo dei compromessi è finito. A solo un anno dai Mondiali, questo atteggiamento deve continuare, anche se gli Stati Uniti devono affrontare il difficile compito di reintegrare chi non è stato convocato.

  • Tyler Adams USMNT vs TurkeyGetty Images

    COSA SUCCEDE ADESSO?

    Dopo la finale della Gold Cup, un giornalista ha chiesto a Pochettino delle posizioni di Christian Pulisic, Weston McKennie, Antonee Robinson e Sergino Dest.

    "Hai già fatto la lista? - ha risposto Pochettino - o lo chiedi all'intelligenza artificiale e fai tu la rosa per la prossima volta? Non capisco la domanda perché, per diversi motivi, abbiamo la rosa che abbiamo. Tutti i giocatori americani hanno la possibilità di essere nella rosa di settembre. Ora sta a noi analizzare. Ma tutti i nomi che mi hai detto sono sotto esame e li stiamo seguendo".

    Un altro messaggio inviato.

    Non ci sono garanzie. Il posto di Pulisic in rosa non è scontato. E nemmeno quello di nessun altro. Pochettino cercherà probabilmente schierare la squadra più forte per recuperare il tempo perso. Potrebbe però approfittare di settembre per mandare un altro messaggio a chi non sembra aver accettato il suo progetto.

    Chiunque sarà incluso, però, dovrà mantenere uno standard. La squadra che ha partecipato alla Gold Cup ha stabilito un livello minimo in termini di impegno, atteggiamento e dedizione. Qualunque cosa al di sotto di tale livello non sarà sufficiente.

    "Se devo essere sincero - ha detto il capitano degli USA ai Mondiali del 2022, Tyler Adams dopo la finale - penso che debba tradursi subito in risultati, altrimenti Mauricio probabilmente non chiamerà nessuno. Perché nella nostra cultura non importa chi sei. Che si tratti di ragazzi che hanno giocato bene, di ragazzi che tornano nel gruppo, di ragazzi che tornano da un infortunio, qualunque cosa sia, la cultura e l'emozione sono la prima cosa che lui vuole vedere, e penso che questo porterà a risultati positivi".

    Richards ha aggiunto: "Quando i ragazzi tornano al campo, penso che ci siano alcune cose di cui dobbiamo renderci reciprocamente responsabili. E speriamo che, andando avanti, se riusciremo ad aggiungere un po' più di qualità, diventeremo una squadra davvero difficile da battere".

    Pochettino ha meno di un anno per garantire che la qualità e la responsabilità siano allineate. La linea è stata tracciata e gli standard sono stati fissati: l'unica domanda è se tutto questo funzionerà in tempo per i Mondiali del 2026. La vera domanda non è se la Nazionale statunitense ha la qualità per competere: è se ha la forza per competere. E la strada per scoprirlo è già iniziata.

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