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Nico Gonzalez gfxGetty/GOAL

Nico Gonzalez sempre più al centro del Manchester City: il "Mini-Rodri" si sta finalmente dimostrando all'altezza del soprannome ideato da Pep Guardiola

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Il centrocampista, conosciuto semplicemente come Nico dai compagni di squadra – nonostante in rosa ci sia un omonimo, Nico O’Reilly – aveva subito dato l’impressione di un colpo importante quando arrivò dal Porto per oltre 50 milioni di euro nell’ultimo giorno di calciomercato invernale. 

Figlio d'arte dell'ex giocatore del Deportivo La Coruña Fran e prodotto del vivaio del Barcellona, Gonzalez era considerato il sostituto ideale per Rodri, quest'ultimo alle prese con il recupero dovuto all'infortunio al legamento crociato.

Guardiola non lo aveva nascosto, definendo il nuovo “Mini-Rodri” dopo un debutto straordinario in Premier League contro il Newcastle, nel quale dominò il centrocampo nella netta vittoria per 4-0. Da allora non è stata una strada completamente lineare, ma negli ultimi mesi Gonzalez è diventato uno dei giocatori più importanti del City.

  • Manchester City FC v Newcastle United FC - Premier LeagueGetty Images Sport

    UNA GRANDE PRESENZA FISICA

    Nonostante sia cresciuto nel vivaio del Barcellona, La Masia, e sotto l’influenza di uno dei centrocampisti più tecnici della Spagna, suo padre Fran, Guardiola sembrava apprezzare soprattutto le qualità fisiche di Gonzalez quando lo osservò da vicino per la prima volta.

    “La presenza di Nico è stata fondamentale. Se ci sono 10 palloni, lui ne vince sette”, dichiarò l’allenatore dopo l’impressionante debutto dello spagnolo contro il Newcastle all’Etihad Stadium. “È come un Mini-Rodri. È un grande complimento. È lontanissimo da Rodri, che è il migliore, ma abbiamo la sensazione che ci aiuterà nella parte finale della stagione grazie alla sua presenza fisica.”

    Guardiola ha schierato Gonzalez titolare nelle cinque gare di campionato successive, anche se il centrocampista non è riuscito a replicare le prestazioni brillanti del debutto contro il Newcastle. 

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  • Nico Gonzalez Man CityGetty

    IN FONDO ALLE GERARCHIE SUL FINALE DI STAGIONE

    Eppure, sul finale di stagione, Guardiola gli ha preferito altre opzioni. Gonzalez è rimasto in panchina nel derby contro il Manchester United ad aprile e nella partita decisiva contro l'Aston Villa alla fine dello stesso mese, che era di fatto uno scontro diretto per un posto tra le prime cinque posizioni. Alla fine, ha giocato solo tre delle ultime otto partite della scorsa Premier League.

    Gonzalez, nel frattempo, ha giocato un totale di 37 minuti nella FA Cup 2024/25, dove il City raggiunse la finale, ottenendo un minuto nella semifinale contro il Forest e nessuno nella sconfitta contro il Crystal Palace a Wembley, nonostante Kovacic fosse fuori per infortunio. La situazione di Gonzalez non è migliorata al Mondiale per Club, dove è apparso in una sola delle quattro partite del City, complice anche il ritorno di Rodri.

    Il poco tempo di gioco totalizzato da Gonzalez ha portato a voci secondo cui il giocatore era pronto a lasciare il club in estate. Ma alla fine è rimasto sotto la corte di Guardiola.

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  • Nico Gonzalez Man CityGetty

    COGLIERE L'OCCASIONE

    Gonzalez ha iniziato titolare le prime due partite della nuova stagione, per poi tornare in panchina a Brighton quando Rodri è rientrato dopo un nuovo problema fisico. Ma con il ritorno del 29enne dall’operazione al ginocchio continuamente rallentato da una serie di piccoli problemi, Gonzalez ha avuto un’altra opportunità e l’ha sfruttata al massimo.

    Nelle ultime 12 partite del City in tutte le competizioni, è sceso in campo da titolare in nove occasioni ed è probabilmente diventato il giocatore più importante della squadra negli ultimi due mesi, al pari dell'intoccabile Erling Haaland.

    “Non è sempre facile arrivare in un nuovo club e adattarsi a uno stile diverso da quello a cui magari si era abituati in passato”, ha dichiarato Guardiola a proposito di Gonzalez lo scorso mese. “Ma siamo davvero soddisfatti del suo atteggiamento e sono abbastanza sicuro che continuerà a migliorare sempre di più.”

    Gonzalez non è certo il primo giocatore a necessitare di una stagione di transizione per adattarsi ai metodi di Guardiola. Grealish, Gvardiol e persino Rodri sono solo alcuni degli acquisti che hanno impiegato tempo per assimilare il modo di giocare del City. Gonzalez, però, sembra essere vicino a decifrare il codice dopo soli dieci mesi sotto la guida del tecnico catalano.

  • Nico GonzalezGetty

    FONDAMENTALE

    Lo scorso anno Gonzalez era rimasto dietro a Kovacic, Gundogan e, occasionalmente, anche a Bernardo Silva e De Bruyne nel ruolo di centrocampista centrale. Quest’anno, invece, è ormai solo dietro a Rodri, che ha disputato l’ultima partita da titolare il 5 ottobre e che ha giocato 60 minuti o più solo in cinque occasioni stagionali.

    “Al momento, la prima opzione quando Rodri non può giocare è Nico Gonzalez”, ha dichiarato Guardiola prima della partita del City contro il Bournemouth all’inizio di questo mese. Gonzalez ha poi dominato l’incontro, giocando un ruolo chiave in entrambi i goal di Haaland grazie alla sua capacità di verticalizzare con precisione.

    Il centrocampista ha impressionato anche nella vittoria per 2-0 sul Everton in ottobre e nel successo in Coppa di Lega contro lo Swansea City, superando un errore che aveva portato gli avversari in vantaggio e guidando la rimonta della squadra.

    “Ora è fondamentale per noi”, ha aggiunto Guardiola dopo la vittoria nel Sud del Galles. “È così giovane, una persona splendida. Sono davvero soddisfatto perché questi tipi di giocatori, incredibilmente allenabili, meritano il meglio.”

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  • FBL-ENG-LCUP-HUDDERSFIELD-MAN CITYAFP

    UN TALENTO PER GLI ALLENATORI

    Guardiola ha spesso definito Gonzalez un giocatore “allenabile”, e il tecnico del City ha dimostrato cosa intendesse a settembre, durante il terzo turno di Carabao Cup contro l’Huddersfield Town. In quella partita, vinta 2-0, il centrocampista è stato richiamato più volte dal tecnico in panchina e Guardiola ha parlato con lui anche sul campo al termine dell’incontro.

    “Nico è un ragazzo che ascolta molto, vuole migliorare e mi chiede cosa fare in diverse situazioni”, ha spiegato l’allenatore. “Quando sei in campo, è meglio, perché puoi essere lì e spiegare meglio. Nico è giovane ed è incredibilmente allenabile. Quando i giocatori vogliono essere allenabili, è un regalo per qualsiasi allenatore.”

    Gonzalez si è distinto anche nella vittoria per 3-0 contro il Liverpool, subito prima della sosta dedicata alle nazionali, permettendo al City di controllare il centrocampo e segnando il secondo goal grazie a una sfortunata deviazione di van Dijk. La prestazione magistrale di Doku ha fatto sì che lo spagnolo ricevesse meno riconoscimenti di quelli che avrebbe in realtà meritato. 

  • Nico GonzalezGetty

    NON PIÙ ALL'OMBRA DI RODRI

    Parlando in conferenza stampa prima della partita del City in trasferta contro il Villarreal lo scorso mese, Gonzalez ha indicato Sergio Busquets come sua maggiore influenza e ha cercato di smorzare i paragoni con Rodri:
    “È importante per la squadra, ci fa giocare così bene, ma non vedo alcun paragone e non do troppa attenzione a queste cose.”

    È una scelta saggia da parte di Gonzalez cercare di differenziarsi dal compagno perché, per quanto bravo possa essere, in un confronto diretto difficilmente supererebbe Rodri. Resta da vedere se il classe 1996 tornerà mai il giocatore che era prima della tripla lesione ai legamenti del ginocchio subita nel settembre 2024, ma il fatto che oggi si parli sempre meno di lui dimostra quanto sia cresciuta l’influenza di Gonzalez: la sua assenza non è più così evidente.

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