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Il Monaco può salvare la carriera di Paul Pogba e Ansu Fati? In Ligue 1 il bivio delle stelle cadute

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Lo scorso settembre, l'amministratore delegato del Monaco Thiago Scuro ha rivelato che il suo obiettivo è quello di "avere il 50% della rosa della prima squadra composta da giocatori provenienti dal vivaio" entro i prossimi tre anni. Si tratta di un obiettivo ambizioso ma probabilmente realizzabile per un club da sempre rinomato per la formazione di talenti locali, come Thierry Henry, David Trezeguet e Kylian Mbappé.

Tuttavia, Scuro rimane ben consapevole dell'importanza di continuare a setacciare il mercato alla ricerca di potenziali occasioni, così da garantire che il Monaco mantenga il giusto mix di giovinezza ed esperienza necessario per competere in Champions League.

Proprio per questo motivo, il brasiliano è disposto a scommettere su Paul Pogba e Ansu Fati, due stelle cadute che sperano disperatamente di tornare a brillare allo Stade Louis II.

  • POGBA È ANCORA POPOLARE

    A causa della loro attenzione nel scoprire talenti nascosti e nel levigare diamanti grezzi, il Monaco non ha fatto molto rumore nel mercato dei trasferimenti dall'estate 2013-14, quando il presidente del club Dmitry Rybolovlev ha speso poco meno di 150 milioni di euro per nuovi giocatori, tra cui le stelle colombiane Radamel Falcao e James Rodriguez.

    Si potrebbe quindi facilmente sostenere che Pogba rappresenterebbe l'acquisto più importante degli ultimi dieci anni per Les Monegasques. Ad esempio, l'ex centrocampista della Juventus ha 63 milioni di follower su Instagram, più di 30 volte quelli del Monaco, e questo nonostante Pogba non giochi una partita ufficiale dal 3 settembre 2023 a causa di una squalifica per doping.

    Fin dall'inizio, il francese ha accettato la sua parte di responsabilità per aver assunto un integratore prescritto da un medico in Florida che ha portato a livelli elevati di testosterone nel suo organismo, rilevati da un test antidoping dopo una partita di Serie A contro l'Udinese, ma Pogba ha sempre insistito di non aver mai assunto "consapevolmente o deliberatamente" una sostanza vietata.

    Di conseguenza, ha impugnato la squalifica di quattro anni inizialmente inflittagli dalla commissione antidoping italiana (Nado) e il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) ha infine ridotto la sua sospensione a 18 mesi, stabilendo che , sebbene "il sig. Pogba non fosse esente da colpa e, in qualità di calciatore professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione alle circostanze", la violazione "non era intenzionale".

    "Finalmente l'incubo è finito" ha dichiarato Pogba dopo che il suo ricorso è stato "parzialmente accolto". "Posso guardare avanti con fiducia al giorno in cui potrò seguire nuovamente i miei sogni. Gioco con integrità e, pur dovendo accettare che si tratta di un reato di responsabilità oggettiva, desidero esprimere la mia gratitudine ai giudici del Tribunale Arbitrale dello Sport che hanno ascoltato le mie spiegazioni. Questo è stato un periodo molto difficile della mia vita perché tutto ciò per cui ho lavorato così duramente è stato messo in sospeso".

    Ora, però, è libero di riprendere una carriera ai massimi livelli che sembrava ormai finita.

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  • Ansu Fati Barcelona 2025Getty Images

    LA CADUTA DI ANSU FATI

    A 22 anni, Ansu Fati è 10 anni più giovane di Pogba, eppure ci sono altrettante preoccupazioni sul fatto che anche lo spagnolo abbia chiuso con il calcio di alto livello.

    Sembra ormai un'eternità, ma nel 2019 Fati era il giovane calciatore più promettente del calcio mondiale, un sensazionale attaccante sedicenne che batteva un record dopo l'altro con il Barcellona e stupiva il mondo proprio come sta facendo oggi Lamine Yamal.

    Poi è arrivato l'infortunio che ha cambiato tutto. Il 7 novembre 2020, appena due settimane dopo essere diventato il secondo marcatore più giovane nella storia del Clasico, Fati si è rotto il menisco del ginocchio sinistro. Il Barça ha dichiarato che il teenager sarebbe rimasto fuori gioco per quattro mesi. Non è tornato per nove mesi, però, e anche quando lo ha fatto non era più lo stesso giocatore.

    Durante la stagione 2022-23, in cui ha segnato 10 goal in tutte le competizioni, si sono intravisti sprazzi del Fati di un tempo, ma il semplice fatto che il Barça lo abbia ceduto in prestito al Brighton nella stagione successiva ha dimostrato che il club aveva perso fiducia in un attaccante a cui aveva concesso il massimo onore assegnandogli l'iconica maglia numero 10 di Lionel Messi.

    Purtroppo, Fati non è riuscito a impressionare nella Premier League, il che significa che non c'è mai stata alcuna possibilità che il suo soggiorno temporaneo all'Amex si trasformasse in un trasferimento.

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  • Hansi Flick Ansu Fati Barcelona 2025Getty Images

    IL FATTORE FLICK

    La nomina di Hansi Flick alla guida del Barcellona la scorsa estate non ha migliorato la situazione di Fati, dato che il tedesco aveva il compito non solo di migliorare la squadra, ma anche di renderla più in forma. Non è stata quindi una sorpresa vedere Fati, tormentato dagli infortuni, giocare solo tre partite da titolare nella scorsa stagione, per un totale di 298 minuti.

    Secondo Mundo Deportivo, l'attaccante è rimasto profondamente colpito dal trattamento riservatogli dal tedesco e ora ha accettato a malincuore che non c'è più futuro per lui al Barcellona.

    Naturalmente, i catalani stanno cercando di vendere Fati già da tempo, al fine di alleggerire il monte stipendi e generare profitti per alleviare i loro attuali problemi di fair play finanziario. Il problema, però, è che non sono riusciti a trovare un acquirente per il fragile attaccante. Il Monaco, tuttavia, è disposto a prendere Fati in prestito con l'opzione di un trasferimento definitivo.

    Quindi, quali speranze hanno Fati e Pogba di rilanciare la loro carriera nel Principato?

  • FBL-FRA-LIGUE1-LE HAVRE-MONACOAFP

    "UN MARCHIO CHE ISPIRA"

    Ci sono sicuramente pochi posti più privilegiati di Monaco per giocare a calcio. Tuttavia, l'affascinante paradiso fiscale ospita anche una delle squadre più attraenti d'Europa, grazie in gran parte al lavoro svolto allo Stade Louis II da Adi Hutter.

    Dopo aver vinto titoli nazionali in Austria e Svizzera, rispettivamente con il Red Bull Salisburgo e lo Young Boys, e aver raggiunto le semifinali di Europa League con l'Eintracht Francoforte, il 55enne allenatore ha assunto la guida del Monaco nel luglio 2023 e ha immediatamente riportato il club in Champions League grazie al secondo posto in Ligue 1.

    La squadra di Hutter si è subito affermata come una delle squadre da tenere d'occhio dopo aver battuto il Barcellona lo scorso settembre, ma ha anche superato l'Aston Villa nel suo percorso verso i play-off della fase a eliminazione diretta, dove è stata sconfitta per 4-3 dal Benfica dopo un emozionante pareggio per 3-3 all'Estadio da Luz.

    Gli appassionati di calcio francese non sono stati affatto sorpresi dall'entusiasmante annata del Monaco, vista la volontà di Hutter di concedere a talenti creativi come Eliesse Ben Seghir, Maghnes Akliouche e George Ilenikhena la libertà di esprimersi.

    "Per me il calcio è intrattenimento" ha dichiarato Hutter al Guardian all'inizio di quest'anno. "Odio il calcio noioso: 15 passaggi dietro la linea difensiva e poi di nuovo al portiere. Mi piace giocare un calcio stimolante. Questo non significa vincere tutte le partite, ma gli spettatori si aspettano che si giochi in avanti. Nella trequarti offensiva dico: 'Ragazzi, siete giocatori creativi'. Non dico: 'Dovete giocare questa palla e quella palla. Ragazzi, voi guadagnate soldi per la vostra creatività'".

    Si potrebbe quindi immaginare che Fati e Pogba apprezzerebbero giocare sotto la guida di un allenatore così orientato all'attacco.

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  • FBL-FRA-C1-MONACO-ASTON VILLAAFP

    "COSTRUISCO UN RAPPORTO"

    Forse ancora più importante, Hutter sembra proprio il tipo di persona giusto per tirare fuori il meglio da Fati e Pogba. Come ha dimostrato più volte con Denis Zakaria, che prima era un giocatore indisciplinato, l'austriaco ha delle capacità eccezionali nella gestione dei giocatori.

    "All'inizio della mia carriera da allenatore, non riuscivo a capire perché alcuni giocatori non avessero lo stesso atteggiamento che avevo io quando giocavo" ha dichiarato l'ex centrocampista a Getfootballnewsfrance.com."Poi inizi a capire che ogni giocatore è un essere umano, quindi ci sono sempre molte emozioni e quando non riesci a controllarle, puoi dire qualcosa che può essere eccessivo.

    Ma ora sto molto attento a questo. Non fa differenza se sono vecchi o giovani. A volte qualcuno commette un errore e io posso essere deluso o arrabbiato, ma può succedere. Quindi ora costruisco un rapporto perché anch'io sono stato giovane".

    È quindi lecito affermare che, se Fati e Pogba dovessero trasferirsi al Monaco, troverebbero allo Stade Louis II qualcuno disposto ad ascoltare le loro recenti lamentele nei confronti delle loro ex squadre.

  • "NON VEDO L'ORA DI COMINCIARE"

    Certamente entrambi si sentono trattati ingiustamente. Fati ritiene che avrebbe dovuto avere più opportunità per dimostrare il suo valore al Barcellona, e secondo alcune indiscrezioni avrebbe rifiutato alcune offerte durante il calciomercato invernale, convinto erroneamente che nella seconda parte della stagione avrebbe avuto più spazio, mentre Pogba ha pubblicamente criticato la Juventus per la mancanza di sostegno durante il periodo di squalifica per doping.

    Fati ha ovviamente dalla sua parte la giovinezza. Come ha sottolineato anche il direttore sportivo del Barcellona Deco: "Parliamo di lui come se avesse 30 anni, ma deve ancora crescere e ha ancora molto da imparare".

    Il Monaco sembra l'ambiente ideale per Fati per fare entrambe le cose, sempre che riesca a mantenersi in forma (un se davvero grande).

    Per quanto riguarda Pogba, non riceverà un'offerta migliore dal punto di vista sportivo, vista l'incredibile quantità di bagaglio che si porta dietro ovunque vada.

    Avrebbe potuto guadagnare di più trasferendosi in Medio Oriente o nella MLS, ma è chiaro che sente di poter non solo riaffermarsi come uno dei protagonisti del calcio europeo, ma anche tornare in Nazionale in tempo per i Mondiali del 2026, diventando il leader di una squadra giovane ed entusiasmante che la prossima stagione tornerà a giocare in Champions League.

    "Sono pronto mentalmente e fisicamente"ha detto a TF1, "e non vedo l'ora di ricominciare, a 32 anni, come se fossi ancora un ragazzino".

    Naturalmente, l'immaturità rimane il problema principale di Pogba, il che spiega precisamente perché la Juve fosse così desiderosa di rescindere il suo contratto colossale e perché nessuna delle élite europee sia disposta ad avvicinarsi a lui, anche se è un giocatore libero.

    Proprio come Fati, però, Pogba rappresenta un acquisto a basso rischio che potrebbe portare grandi dividendi al Monaco. Infatti, anche se Hutter si definisce "più un allenatore che punta sullo sviluppo" che "un pompiere", questi sono due giocatori che vale la pena provare a salvare.

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