Certamente entrambi si sentono trattati ingiustamente. Fati ritiene che avrebbe dovuto avere più opportunità per dimostrare il suo valore al Barcellona, e secondo alcune indiscrezioni avrebbe rifiutato alcune offerte durante il calciomercato invernale, convinto erroneamente che nella seconda parte della stagione avrebbe avuto più spazio, mentre Pogba ha pubblicamente criticato la Juventus per la mancanza di sostegno durante il periodo di squalifica per doping.
Fati ha ovviamente dalla sua parte la giovinezza. Come ha sottolineato anche il direttore sportivo del Barcellona Deco: "Parliamo di lui come se avesse 30 anni, ma deve ancora crescere e ha ancora molto da imparare".
Il Monaco sembra l'ambiente ideale per Fati per fare entrambe le cose, sempre che riesca a mantenersi in forma (un se davvero grande).
Per quanto riguarda Pogba, non riceverà un'offerta migliore dal punto di vista sportivo, vista l'incredibile quantità di bagaglio che si porta dietro ovunque vada.
Avrebbe potuto guadagnare di più trasferendosi in Medio Oriente o nella MLS, ma è chiaro che sente di poter non solo riaffermarsi come uno dei protagonisti del calcio europeo, ma anche tornare in Nazionale in tempo per i Mondiali del 2026, diventando il leader di una squadra giovane ed entusiasmante che la prossima stagione tornerà a giocare in Champions League.
"Sono pronto mentalmente e fisicamente"ha detto a TF1, "e non vedo l'ora di ricominciare, a 32 anni, come se fossi ancora un ragazzino".
Naturalmente, l'immaturità rimane il problema principale di Pogba, il che spiega precisamente perché la Juve fosse così desiderosa di rescindere il suo contratto colossale e perché nessuna delle élite europee sia disposta ad avvicinarsi a lui, anche se è un giocatore libero.
Proprio come Fati, però, Pogba rappresenta un acquisto a basso rischio che potrebbe portare grandi dividendi al Monaco. Infatti, anche se Hutter si definisce "più un allenatore che punta sullo sviluppo" che "un pompiere", questi sono due giocatori che vale la pena provare a salvare.