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Guillermo Marino, il calciatore rapito dagli alieni: "Ti tolgono l'anima e la analizzano"

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Tutto quello che sappiamo della vita extra-terrestre proviene dai film. Dai libri. Dai telefilm (vabbè, serie tv come vi pare). Dai manga. Esatto, non sappiamo proprio niente.

Da un secolo veniamo bombardati da alienini bianchi e verdi dal peso pressochè inesistente. Da lovecraftiani e colorati mostroni che abitano pianeti ai confini dell'universo. Esseri senzienti, sonde. Vengono in pace, muoiono per le nostre malattie, devastatori di mondi, maestri per l'arretrato popolo terrestre.

Non sappiamo niente, dividendoci in schiere di seguaci del non-siamo-soli a prescindere, nei sicuramente c'è qualcosa ma-dubito-siano-le-grigie-rappresentazioni-di-Visitors. E poi, infine, i rapiti. Non chi ha visto, categoria a parte tra fenomeni atmosferici e dischi volanti, ma chi è convinto di essere stato prelevato dagli UFO.

Cento anni di racconti hanno portato alla massa una minima idea di come funzioni la generale credenza dei prelievi, con il fascio di luce trasparente/blu/bianca. Umani presi a campione, nelle campagne, tra le strade e le lande buie. Per studiare, capire, informarsi e poi attaccare. O semplicemente, avere uno spettro più chiaro dell'umanità.

Secondo l'argentino Guillermo Marino, che con il Boca Juniors ha vinto tre campionati tra il 2004 e il 2006, il prelievo avviene principalmente per studiare l'anima degli umani.

La storia di Marino, ex giocatore Xeneizes, è stata raccontata dal compagno Gustavo Lorenzetti, interpellato e pronto a spiegare perchè una volta l'amico arrivò tardi all'allenamento dell'Universidad de Chile. Certo, potrebbe anche essere stata una scusa per non incappare in spiegazioni più terra a terra.

Senza arrivare fino all'atmosfera terrestre.

  • guillermo marinoEmol.com

    UNA SCUSA? NON DA MARINO

    Dal 2011 al 2013 Marino e Lorenzetti si sono trovati benissimo in Cile. Hanno condiviso lo spogliatoio, le risate, le vittorie. Le confessioni. Parliamo dell'U di Sampaoli, prima che il tecnico spiccasse il salto verso la Nazionale prima e il grande calcio europeo poi.

    L'extra-America, ovvero l'Europa in cui in tanti, su tutti Gareth Bale, hanno spesso dichiarato di credere all'esistenza degli alieni. Che poi, detta così, è abbastanza comune: si parla semplicemente di vita fuori dalla piccola ed insignificante terra, in mezzo a miliardi di stelle e pianeti. Mica tutti cominciano un racconto in cui si viene sparaflesciati e le sonde esplorano.

    "Guillermo vuole che racconti questa storia e io lo faccio, sta ricevendo chiamate dai canali d'informazione e non da quelli sportivi. Marino è un amico" dirà Lorenzetti a Lado B. "Dice che è arrivato in ritardo ad un allenamento perché è stato rapito dagli alieni. Ci ha dato l'intera spiegazione di ciò che ha provato e del resto". Fermi.

    Sì, Lorenzetti sa cosa state pensando. Vabbè, ha fatto ritardo per un qualsiasi motivo, tipo una sveglia spenta o un cane che ha mangiato la patente, e Marino si è lanciato andare alla più clamorosa e non verificabile scusa. Gustavo sa a cosa alludete e vuole smontarvi subito la vostra idea. Uuu orridi alieni e dischi volanti, ma vah.

    "Ci sono casi in cui il giocatore dice: 'Sono partito e sono tornato due giorni dopo perché sono stato rapito dagli alieni'. Ma Guille non è quel tipo di giocatore, Guille era un tipo molto corretto, tutti conoscono Guille Marino".

    No, per Lorenzetti, Marino non è proprio il tipo per usare una scusa del genere. Fosse stato qualcun altro, certo. Ma Guillermo proprio no. Il suo racconto è stato convincente, proprio perchè narrato da lui e non da qualcun altro. Ah, Guille quindi funziona così? Interessante.

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  • OBIETTIVO ANIMA

    Se avete visto almeno un paio di film o telefilm (non osate dire serie tv, o inserirle in una frase prima del grande schermo) nella vostra vita o letto qualsiasi forma scritta generata dall'uomo, è praticamente scontato che in una di queste opere ci sia stato il rapimento da parte di una navicella aliena, momentaneo o permamente.

    Su dai, senza pensarci, dai Simpsons a Guardiani della Galassia, dalla terza fatica (Nope) di quel genio che è Jordan Peele, a South Park. In alcuni si parla di prelievi per nutrire la creatura che è anche stessa il not of planet earth, in altri forzati Adbuction (il filone che tratta di questi rapimenti) per capire meglio il corpo umano. O quello animale.

    Nè Matt Stone, nè Spielberg, nè James Gunn hanno ancora scritto di alieni che come prima preoccupazione tirano fuori momentaneamente 21 grammi dal corpo dei rapiti. Già, altra storia, quella per cui l'anima peserebbe tanto. Ed è proprio l'anima, secondo l'originale racconto di Marino e il suo grande amico Lorenzetti, l'obiettivo UFO:

    "Ha iniziato a spiegare che dopo essersi improvvisamente perso è stato rapito dagli alieni. Ha spiegato che ti tolgono l'anima, la analizzano e durante il viaggio si prendono cura di te. Ha detto qualcosa del genere".

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  • LA FAMOSA INTERVISTA

    Torniamo un attimo indietro, spiegando perché diavolo all'improvviso, in una normale conversazione, a Lorenzetti (attualmente nella seconda serie cilena con la maglia del Club de Deportes Iquique) viene posta la domanda relativa agli alieni.

    Su Lado B, l'intervistatore Leo Burgueño manda in onda una clip di Marino, in cui saluta l'ex compagno di squadra e chiede di raccontare perchè una volta arrivò tardi all'allenamento. Sorridendo, Lorenzetti, prima divertito e poi un po' imbarazzato, comincia a raccontare la storia, mentre Burgueño trattiene a fatica un sorriso a 98.000 denti.

    Marino non ha parlato della questione in prima persona, così che brevemente l'intervista si è spostata sulla questione degli alieni, alla quale Lorenzetti ha risposto seriamente, sempre sorridendo, ma lasciando da parte la possibilità che stesse deridendo l'amico. Guille racconta-balle? Mai.

    "Sinceramente io credo negli alieni. Ha dato un'ottima spiegazione e dovremo credergli. Non so, altri tipi di canali dovranno chiamarlo per farlo raccontare meglio. Ma in ogni caso: è stato rapito dagli alieni. Ci ho creduto perché te lo dice in una maniera così seria e se lo conosci, ti rendi conto che è una persona seria. Non farebbe tardi da nessuna parte, lui è molto corretto. Te lo spiega lui. È un grande credente. Legge libri sull'argomento, quindi non ho avuto altra scelta che credergli, perché con la serietà con cui ce l'ha detto, dobbiamo credergli".

    Lorenzetti ci crede, ma poi c'è quel piccolo (termine utile ai fine della frase, ma anche alle dimensioni del soggetto), grande allenatore di Sampaoli. Non proprio il personaggio a cui raccontare balle:

    "Non so se Guille ha racconato a Sampaoli la stessa storia, onestamente. Devono aver fatto due chiacchiere dopo per spiegargliela. Ma conoscendo Guille, penso che gli abbia creduto. Cosa puoi dire? Questo è degno di Discovery o di alcuni di quei canali".

  • MARINO

    Marino ha compiuto 43 anni, ma è dal 2015 che non è più un calciatore professionista. Con la maglia del Boca Juniors ha vinto tutto, compresa la Libertadores del 2007. Cresciuto nel Newell's, in carriera ha firmato anche per i messicani del Tigres, chiudendo con il Rafaela. In mezzo, il periodo all'U, dove secondo la storia di Lorenzetti, dopo essersi perso nella Terra del fuoco cilena, è stato rapito dagli alieni.

    Buona tecnica, Marino ha messo insieme un buon numero di goal e assist, agendo sia come interno di centrocampo, sia come trequartista. Idee non banali coi piedi, trasportare nel mondo degli allenatori. L'ultima esperienza? Quella con il Defensa y Justicia, da vice.

    Fantasia, evidente. La stessa - in collaborazione con Lorenzetti - utilizzata anche per raccontare l'elaborata storia del rapimento alieno dopo il ritardo a Santiago de Chile? Chissà. Solo Guille sa la verità. In effetti lo spunto sull'anima, per una sceneggiatura o un romanzo, è notevole.

    Vedete voi se per un prodotto trash di Serie B. O d'autore.

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