GOALTutto quello che sappiamo della vita extra-terrestre proviene dai film. Dai libri. Dai telefilm (vabbè, serie tv come vi pare). Dai manga. Esatto, non sappiamo proprio niente.
Da un secolo veniamo bombardati da alienini bianchi e verdi dal peso pressochè inesistente. Da lovecraftiani e colorati mostroni che abitano pianeti ai confini dell'universo. Esseri senzienti, sonde. Vengono in pace, muoiono per le nostre malattie, devastatori di mondi, maestri per l'arretrato popolo terrestre.
Non sappiamo niente, dividendoci in schiere di seguaci del non-siamo-soli a prescindere, nei sicuramente c'è qualcosa ma-dubito-siano-le-grigie-rappresentazioni-di-Visitors. E poi, infine, i rapiti. Non chi ha visto, categoria a parte tra fenomeni atmosferici e dischi volanti, ma chi è convinto di essere stato prelevato dagli UFO.
Cento anni di racconti hanno portato alla massa una minima idea di come funzioni la generale credenza dei prelievi, con il fascio di luce trasparente/blu/bianca. Umani presi a campione, nelle campagne, tra le strade e le lande buie. Per studiare, capire, informarsi e poi attaccare. O semplicemente, avere uno spettro più chiaro dell'umanità.
Secondo l'argentino Guillermo Marino, che con il Boca Juniors ha vinto tre campionati tra il 2004 e il 2006, il prelievo avviene principalmente per studiare l'anima degli umani.
La storia di Marino, ex giocatore Xeneizes, è stata raccontata dal compagno Gustavo Lorenzetti, interpellato e pronto a spiegare perchè una volta l'amico arrivò tardi all'allenamento dell'Universidad de Chile. Certo, potrebbe anche essere stata una scusa per non incappare in spiegazioni più terra a terra.
Senza arrivare fino all'atmosfera terrestre.

