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Gudmundsson FiorentinaGetty Images

Lo sfogo di Gudmundsson dopo il processo chiuso: "Vittoria per 3-0, mi sono state impedite opportunità nel calcio"

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Albert Gudmundsson è pronto a mettersi definitivamente alle spalle il processo che lo ha visto coinvolto negli ultimi anni. L'islandese era stato accusato di molestie sessuali per fatti che risalivano al 2023.

In questo periodo il giocatore della Fiorentina ha dovuto affrontare il processo in Islanda ma ora tutto è terminato al meglio per Gudmundsson, dichiarato innocente. 

Il giocatore ha voluto mandare un lungo messaggio attraverso i social per spiegare quello che ha vissuto in questi quasi tre anni e le conseguenze che la vicenda ha avuto anche sulla sua carriera. 

  • LA VICENDA

    L'indagine era partita nel 2023, in seguito ad una denuncia di una ragazza; poi c'era stata la richiesta di archiviazione da parte della Procura che sembrava aver chiuso la vicenda. 

    Non è stato così perché i legali della ragazza hanno fatto ricorso riaprendo il processo con varie udienze che si sono susseguite negli ultimi mesi, con il giocatore che ha dovuto anche presenziare. Gudmundsson si era sempre dichiarato innocente rispetto alle accuse fatte dalla ragazza e i fatti adesso gli hanno dato ragione una volta per tutte. 

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  • IL MESSAGGIO: "VITTORIA PER 3-0"

    Su instagram l'islandese ha scritto un lungo post iniziando intanto "annunciando" l'esito positivo per lui: "Allora questo caso è finalmente chiuso. Ora sono passati 893 giorni dall'incidente. Io c'ero, ricordo tutto e so cosa è vero e corretto. Sono lieto di vedere la Corte del Land confermare il risultato raggiunto in precedenza dal tribunale distrettuale - e non si può dimenticare che anche il procuratore distrettuale ha archiviato il caso all'epoca. Questa è quella che chiamo una vittoria convincente 3-0 nel mio lavoro".

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  • "IMPEDITE OPPORTUNITÁ NEL CALCIO"

    Gudmundsson ha spiegato anche l'impatto che la vicenda ha avuto sulla sua carriera: "Io sto ancora seduto qui, quasi tre anni dopo, dopo essere stato al microscopio dei media quasi quotidianamente tutto questo tempo. Questo tema ha impedito molte opportunità nel calcio; come tutti sanno la carriera è breve e ogni anno, ogni mese e anche ogni giorno è prezioso. Però non chiedo compassione. Ciò che mi ha fatto andare avanti sono stati i miei cari. I miei figli, la mia mamma, i miei genitori, le mie sorelle, la famiglia e gli amici. Voi siete gli eroi di questo processo. Non potrò mai ringraziarti abbastanza".

  • "SO CHE QUALCUNO NON MI CREDERÁ"

    "Io invece ho perso anche persone che si sono rivelate amiche solo quando gli faceva comodo - ma non quando era necessario. Faceva male, ma era anche bene rendersene conto prima che poi", prosegue così lo sfogo di Gudmundsson che aggiunge sull'esito della sentenza: "So che ci sono persone là fuori che non mi crederanno, indipendentemente da cosa mostrano i dati o i risultati del caso, e va bene così. So chi sono e per cosa combatto. L'opinione degli altri non mi spezzerà mai. A chi di voi è ancora in dubbio, incoraggio a leggere le sentenze di entrambi i tribunali e a tenere presente che, secondo i dati del caso, questa sera, c'erano più di me accusati. Però non sarò oppresso, specialmente per qualcosa che non è mai successo. Possiamo approfondire più tardi, se necessario".

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