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CarrozzieriGetty Images

Le verità di Carrozzieri: "Era fatta col Milan e per festeggiare assunsi droga, avevo firmato con la Juve ma scoppiò Calciopoli"

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Quella di Moris Carrozzieri non è stata certo una carriera come le altre ma piena di alti e bassi, momenti positivi e altri decisamente meno. L'ex difensore, che ha vestito le maglie di Sampdoria, Arezzo, Atalanta, Palermo e Lecce, si è raccontato in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Ma soprattutto ha raccontato dal suo punto di vista le vicende che lo hanno visto coinvolto, a partire dalle due squalifiche, quella di due mesi per calcio scommesse e quella più lunga per l'assunzione di droga. 

Carrozzieri ha anche rivelato come sia stato davvero ad un passo da giocare sia nella Juventus che nel Milan, e nel primo caso tutto saltò ma non per colpa sua. 

  • "FIRMAI UN PRE CONTRATTO CON LA JUVE"

    Carrozzieri svela il retroscena sul trasferimento che avrebbe dovuto fare alla Juventus, poi saltato per lo scandalo di calciopoli: "A fine stagione, nel 2006, sarei dovuto andare alla Juventus. Andai tre volte a cena a casa di Moggi e firmai un precontratto di cinque anni, ma scoppiò Calciopoli… e tanti saluti a Torino. Alla fine, scelsi l’Atalanta".

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  • "MAI SCOMMESSO, TUTTO MONTATO AD ARTE"

    Sulla squalifica per calcio scommesse: "Mai scommesso in vita mia, tutto montato ad arte. Ero con un amico che ha un negozio d’abbigliamento. Il Pisa giocava col Frosinone in C, dove avevo diversi amici dei tempi del Teramo. Ne chiamai uno e parlammo un po’: stop. La Sampdoria prese Giulia Buongiorno, l’avvocato di Andreotti, ma niente: 25mila euro di multa e due mesi per omessa denuncia. Un’assurdità di cui non mi pento".

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  • "AVEVO CHIUSO CON IL MILAN E ASSUNSI DROGA"

    Carrozzieri ha poi raccontato cos'è successo quando è stato squalificato dopo essere risultato positivo ad un test antidoping: "Io quella maledetta gara col Torino neanche avrei dovuto giocarla, ma un altro si fece male durante la rifinitura e toccò a me. La verità è che avevo chiuso col Milan, cinque anni di contratto. A fine stagione sarei andato lì. Qualche sera prima avevo assunto droga, ma era la prima volta. Una serata stupida, folle. Avevo 28 anni, era fatta al Milan e pensai: 'Festeggiamo'. Me ne vergogno".

  • IL PERIODO DI SQUALIFICA: "DICEVO DI NON RIPETERE I MIEI ERRORI"

    "Mi allenavo da solo, poi andavo nelle scuole a raccontare la mia storia e a dire ai bambini di non ripetere i miei stessi errori", ha raccontato sul periodo della squalifica aggiungendo un paricolare che riguardava l'ex Presidente del Palermo: "Zamparini, un signore, mi continuò a pagare a stipendio ridotto e mi è sempre stato vicino. Ero incazzato con me stesso, col mondo. Ma a Palermo sono stato bene".

    Poi la domanda su come sarebbero andate le cose senza squalifica: "Dove sarei arrivato? Forse in Nazionale. L’anno della squalifica ero stato preconvocato per Italia-Svezia".

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  • "CHI VENDEVA LE PARTITE GIOCA ANCORA, IO ESCLUSO DA TUTTO"

    "Andrea Masiello è stato squalificato due anni e oggi gioca ancora. Io invece sono stato escluso da tutto per l'immagine, ho danneggiato solo me stesso. Chi si è venduto le partite, invece, ha fatto un danno ai tifosi, alla gente. A parte la mia famiglia, Miccoli e Flachi, sparirono tutti. Prima ti cercano, poi ti voltano le spalle". ha detto l'ex difensore su come sono state gestite diversamente certe vicende dal punto di vista mediatico.