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UCL final battles GFX 16:9Getty/GOAL

Lautaro Martinez contro Marquinhos, Nuno Mendes contro Dumfries e sei duelli che possono decidere la finale di Champions League tra PSG e Inter

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Ci siamo. Dopo 188 partite, 613 goal, 33 cartellini rossi, una fase di campionato piacevolmente caotica e due turni della più grande eliminatoria nella storia della competizione, la finale di Champions League è alle porte. Il Paris Saint-Germain e l'Inter sono arrivati a Monaco per l'attesissima partita di stasera, pronti a chiudere un'altra stagione europea mozzafiato.

Il PSG arriva a questa partita sapendo di non aver mai avuto un'occasione migliore per vincere finalmente la Champions League. Dopo un inizio lento nell'era post-Kylian Mbappé, la squadra di Luis Enrique ha trovato il suo ritmo intorno alla fine dell'anno e non si è più fermata. I campioni della Ligue 1 hanno battuto il Manchester City per rimanere in vita nella fase a gironi, prima di eliminare Liverpool, Aston Villa e Arsenal nei turni successivi e raggiungere la finale.

L'Inter, dal canto suo, si è qualificata per la sua seconda finale in tre stagioni e, dopo essere stata sconfitta con onore dal Manchester City nel 2023, la squadra di Simone Inzaghi sa che non può lasciarsi sfuggire un'altra occasione del genere. Il percorso non è stato certo facile, visto che ha eliminato il Bayern Monaco, campione di Germania, e il Barcellona, campione di Spagna, e anche se ha ceduto nella corsa al titolo di Serie A, sotto la guida di Inzaghi si è dimostrata una delle squadre più costanti del continente.

Tutto è pronto per un incontro epico all'Allianz Arena, ma dove si deciderà la partita? GOAL ha analizzato i duelli chiave che potrebbero decidere il destino della Coppa dei Campioni 2025.

  • donnarummaGetty Images

    Gigi Donnarumma contro Yann Sommer

    La finale di Champions League può riservare sorprese ai portieri, basta chiedere a Loris Karius, ma c'è anche spazio per fare la differenza in senso positivo, come Thibaut Courtois nel 2022. Sabato si affronteranno due dei migliori portieri d'Europa, entrambi in ottima forma.

    Gianluigi Donnarumma è stato il portiere più brillante nelle fasi a eliminazione diretta di questa stagione e, nonostante tutto il talento offensivo del PSG, vale la pena chiedersi se la squadra francese sarebbe arrivata così lontano senza il portiere della Nazionale italiana. Donnarumma è stato l'eroe dei rigori ad Anfield negli ottavi di finale, prima di compiere un paio di parate spettacolari a Villa Park nei quarti di finale, quando i parigini rischiavano di gettare al vento il vantaggio di 5-1 accumulato all'andata. Ha però dato il meglio di sé in semifinale, con almeno quattro parate eccezionali che hanno tenuto a bada l'Arsenal. Il solo Bukayo Saka è riuscito a batterlo quando la partita era ormai compromessa.

    Yann Sommer, invece, non attira molto l'attenzione fuori dall'Italia, ma da quando è arrivato all'Inter nell'estate del 2023 è stato senza dubbio il miglior portiere della Serie A. Durante questa Champions League, ha mantenuto la porta inviolata sette volte e ha subito un solo goal nelle otto partite della fase a gironi, prima di mettere a segno una prestazione epica nella semifinale di ritorno contro il Barcellona, contribuendo a mandare i nerazzurri a Monaco. La sua parata in volo per deviare sopra la traversa il tiro a giro di Lamine Yamal nei tempi supplementari è stata probabilmente migliore, se non addirittura pari, a qualsiasi intervento di Donnarumma nella stessa fase della competizione.

    Se questi due saranno al meglio in Germania, ci vorrà qualcosa di davvero speciale per batterli. Non sarebbe certo una sorpresa se Donnarumma o Sommer vincessero il premio di miglior giocatore della partita.

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  • FC Internazionale v SS Lazio - Serie AGetty Images Sport

    Nuno Mendes contro Denzel Dumfries

    Considerando alcuni dei giocatori di fascia che prenderanno parte a questa finale, non sarebbe una sorpresa se la partita venisse decisa in qualche modo proprio lì. Di certo l'Inter punterà sul terzino Denzel Dumfries, autore di una delle migliori prestazioni individuali di sempre in una semifinale europea.

    Il nazionale olandese ha segnato due goal contro il Barcellona in Catalogna e ha fornito tre assist nel corso delle due partite, compreso il cross per il goal del pareggio di Francesco Acerbi nei minuti di recupero a San Siro. La propensione al goal è stata tipica di Dumfries, che con 11 reti in tutte le competizioni sta vivendo la sua migliore stagione realizzativa.

    Il 3-5-2 di Inzaghi rende Dumfries il principale punto di riferimento dell'Inter sulla fascia destra, ma per dare un contributo decisivo dovrà fare ciò che alcuni dei migliori esterni d'Europa non sono riusciti a fare finora in questa competizione: avere la meglio su Nuno Mendes. Il portoghese è diventato uno dei terzini sinistri più completi del calcio mondiale degli ultimi tempi. Le prestazioni con cui ha neutralizzato Mohamed Salah nelle due partite contro il Liverpool rappresentano il momento clou della sua stagione fino ad ora.

    Ha anche tenuto relativamente a bada Saka in semifinale, mentre i suoi due goal contro l'Aston Villa hanno dimostrato che Mendes non ha perso nulla della spinta offensiva che lo ha fatto notare dai tifosi quando ha esordito con lo Sporting CP. Chi vincerà questo duello è tutto da vedere.

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  • TOPSHOT-FBL-EUR-C1-PSG-ARSENALAFP

    Achraf Hakimi contro Federico Dimarco

    Dall'altra parte, invece, il PSG ha in squadra il giocatore che è senza dubbio il migliore al mondo nel suo ruolo. Achraf Hakimi è il terzino destro con cui tutti gli altri dovrebbero confrontarsi, essendo passato dall'essere indesiderato dal Real Madrid a potenziale candidato al Pallone d'Oro.

    Il nazionale marocchino sabato affronterà una delle sue ex squadre e, sebbene sotto la guida di Antonio Conte all'Inter fosse utilizzato più in fase offensiva, Hakimi è maturato dal suo arrivo al Parc des Princes, diventando un giocatore completo. Ciò non significa che non contribuisca ancora nella fase finale, come dimostrano i suoi goal contro Villa e Arsenal che fanno parte delle oltre venti reti e assist nel 2024-25.

    Quando Hakimi si spingerà in avanti in finale, probabilmente sarà il terzino dell'Inter Federico Dimarco a fermarlo. Già messo in difficoltà in diverse occasioni da Lamine Yamal in semifinale, ma è sempre più chiaro che fermare il diciassettenne è impossibile anche per i migliori terzini sinistri, Dimarco è generalmente uno dei giocatori più affidabili della formazione di Inzaghi e avrà bisogno di tutta la sua esperienza e intelligenza per marcare Hakimi, che probabilmente si affiancherà a Desire Doue o Bradley Barcola, con uno che si inserisce all'interno e l'altro che resta sulla fascia. Anche Alessandro Bastoni dovrà quindi stare all'erta per aiutare il suo compagno di nazionale.

  • FBL-EUR-C1-INTER MILAN-BARCELONAAFP

    Joao Neves contro Nicolò Barella

    Sebbene siano ancora giocatori di alto livello, non c'è dubbio che Hakan Calhanoglu e Henrikh Mkhitaryan non siano più allo stesso livello di Nicolò Barella nel centrocampo dell'Inter. Barella è il giocatore che fa funzionare l'Inter con i suoi passaggi millimetrici, e una prestazione decisiva nella finale di Champions League potrebbe essere ciò di cui ha bisogno per guadagnarsi il pieno rispetto dei tifosi fuori dall'Italia.

    Barella è sicuramente in grado di fornire una prestazione del genere, anche se non sarà facile contro l'eccezionale trio del PSG. Vitinha è uno dei pochi giocatori in Europa in grado di eguagliare la stella dell'Inter quando si tratta di servire i compagni e controllare il ritmo delle partite, mentre Fabian Ruiz è tornato al suo meglio negli ultimi 12 mesi dopo un difficile periodo di transizione seguito al suo trasferimento dal Napoli.

    Ma quando Barella entra in possesso della palla, è probabile che Joao Neves gli stia alle calcagna per cercare di riconquistare il pallone per il PSG. Uno dei migliori acquisti della stagione in Europa, Neves ha dimostrato esattamente perché il club francese era disposto a pagare 70 milioni di euro (60 milioni di sterline/76 milioni di dollari) per strapparlo al Benfica e portarlo al Parc des Princes. Il ventenne è in grado di combinare la grinta richiesta a tutti i moderni centrocampisti in fase difensiva con un'eccezionale abilità nel controllo palla, oltre ad aver contribuito con goal e assist nel corso della stagione. Se riuscirà a neutralizzare Barella, gran parte della creatività dell'Inter scomparirà con lui.

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  • Lautaro Martinez InterGetty Images

    Marquinhos contro Lautaro Martinez

    Nonostante tutti i suoi eccellenti giocatori in campo, l'Inter sa bene che, per battere il PSG, Lautaro Martinez dovrà dare il meglio di sé. Dopo alcune stagioni post-pandemia piuttosto deludenti, Lautaro ha ritrovato la sua forma migliore nelle ultime due, dimostrando anche una propensione a dare il meglio di sé nei momenti più importanti, come ha confermato segnando il goal della vittoria nella finale della Copa America della scorsa estate con l'Argentina.

    Lautaro ha riservato il meglio di sé per la Champions League dall'inizio dell'anno, segnando otto goal in sette presenze europee nel 2025. L'unica partita in cui non è riuscito a trovare la rete è stata la prima contro il Barcellona, quando è stato costretto a lasciare il campo nel primo tempo per un infortunio al bicipite femorale, ma anche in quel caso è riuscito a recuperare in tempo per aprire le marcature contro i blaugrana nella partita di ritorno sei giorni dopo.

    In coppia con Marcus Thuram, Lautaro tende a giocare sulla sinistra, il che significa che sabato potrebbe trovarsi di fronte un altro veterano sudamericano, Marquinhos. Il capitano del PSG rimane uno dei difensori centrali più affidabili in circolazione e, sebbene il nuovo acquisto Willian Pacho abbia mostrato di poter diventare il leader della difesa del PSG nei prossimi anni, Marquinhos rimane il cuore pulsante della squadra di Luis Enrique.

    Essendo l'unico giocatore della rosa del PSG ad aver giocato nell'era Neymar-Kylian Mbappé-Lionel Messi e ad essere ancora in grado di raccontarla, pochi meritano più di Marquinhos di sollevare la prima Coppa dei Campioni della storia del club. Per farlo, però, dovrà neutralizzare Lautaro, che in questa competizione ha fatto del goal una sua piacevolissima abitudine.

  • FBL-EUR-C1-ARSENAL-PSGAFP

    Khvicha Kvaratskhelia contro Benjamin Pavard

    All'approssimarsi della finale, ci sono due veri punti interrogativi riguardo alle formazioni delle due squadre. Per il PSG, Luis Enrique deve scegliere tra Barcola e Doue sulla fascia destra, anche se non può davvero sbagliare vista la brillantezza dimostrata da entrambi i giovani nel corso della stagione. Per l'Inter, invece, chi affiancherà Acerbi e Bastoni in difesa potrebbe davvero decidere le sorti della finale.

    Benjamin Pavard è fuori gioco da fine aprile per un infortunio alla caviglia e di conseguenza ha dovuto saltare la semifinale contro il Barcellona. Yann Bisseck ha sostituito Pavard, e nonostante abbia partecipato a diverse azioni da goal in entrambe le aree, il nazionale tedesco è stato ripetutamente preso di mira dagli attaccanti di Hansi Flick, che lo hanno individuato come l'anello debole della difesa a tre dell'Inter.

    È quindi una grande notizia per Inzaghi il recupero di Pavard. E se dovesse partire titolare come previsto, si troverà subito sotto pressione contro Khvicha Kvaratskhelia. Lo stile di gioco in avanti di Dumfries fa sì che il difensore centrale destro dell'Inter dovrà vedersela con l'ala sinistra avversaria, e pochi giocatori sono più difficili da fermare quando sono in forma come Kvaratskhelia.

    L'ex beniamino del Napoli è approdato al PSG solo a gennaio, ma il suo inserimento sulla sinistra ha dato all'attacco di Luis Enrique l'equilibrio di cui aveva bisogno, soprattutto ora che Ousmane Dembele gioca come centravanti. Kvaratskhelia non ha forse segnato il numero di goal che ci si aspettava da lui da quando è arrivato in Francia - solo sei in 24 presenze - ma è il modo in cui sa attirare i difensori con i suoi cambi di ritmo a creare spazio per gli altri a fare la differenza.

    È quindi fondamentale per l'Inter che Pavard sia al top per limitare l'influenza di "Kvaradona".

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