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Politano NapoliGetty Images

La situazione inedita di Politano, nel Napoli di Conte non ha più il posto fisso: con il Cagliari è la sua occasione

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Una situazione del genere, Matteo Politano difficilmente l'aveva vissuta recentemente. E di certo non l'aveva vissuta nell'anno del quarto Scudetto, fino a questo momento l'unico completo di Antonio Conte alla guida del Napoli.

Politano, stranezze del calcio, non è più un titolare fisso nell'attacco dei partenopei. E ora dovrà riguadagnarsi un posto che, apparentemente, sembrava essere suo quasi di diritto. A riprova che nel calcio quasi nulla è scritto sulla pietra, bensì sulla sabbia, con la possibilità che la marea cancelli tutto quanto.

E così Napoli-Cagliari di Coppa Italia sarà interessante non solo per capire chi approderà ai quarti di finale di Coppa Italia: anche per questo motivo, per vedere come Politano riuscirà a mettersi in luce di fronte agli occhi di Conte. Proprio quando sembrava non aver bisogno di farlo.

  • TRE PANCHINE DI FILA

    Politano è andato in panchina per tre volte di fila, di cui due in campionato e una in Champions League: sempre per scelta tecnica di Conte. E non ha fatto polemiche di sorta, né pubblicamente né tantomeno privatamente, accettando con professionalità la decisione del proprio allenatore.

    L'ex esterno di Sassuolo e Inter ha giocato 22 minuti contro l'Atalanta una decina di giorni fa, quindi 27 in Champions League contro il Qarabag e altri 22 domenica nel posticipo in casa della Roma. Quasi un'inezia, per uno come lui abituato a indossare la maglia del titolare partita dopo partita.

    L'impatto migliore, alla fine, Politano l'ha avuto contro il Qarabag. Conte lo ha mandato in campo e lui ha contribuito a prendere a pallate nella propria area gli azeri, proprio nel momento in cui la partita ha preso una piega definita con la "quasi" doppietta di McTominay. A Roma ha giocato con applicazione, ma con un paio di errorini.

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  • L'ASCESA DI NERES E LANG

    Tutto è cominciato con Napoli-Atalanta di sabato 22 novembre. Ovvero la prima partita in cui Conte ha deciso di lasciare Politano in panchina: Matteo era reduce dagli impegni con l'Italia, contro la Norvegia aveva giocato 90 minuti e il suo allenatore ha deciso di farlo rifiatare.

    Solo che in quella gara, delicatissima perché la prima dopo il ko di Bologna e lo sfogo di Conte, è accaduto quel che in pochi avrebbero pensato: sia David Neres che Noa Lang hanno offerto un contributo eccellente alla causa, segnando (due volte il brasiliano, una l'olandese) e giocando bene.

    Se è vero che squadra che vince non si cambia, e se è vero soprattutto che la meritocrazia sta alla base delle sue scelte di formazione, ecco che Conte ha deciso di non cambiare. Anche perché Neres e Lang hanno fatto bene anche in seguito: soprattutto l'ex Shakhtar, imprendibile contro il Qarabag e decisivo anche a Roma con la rete da tre punti che ha consentito al Napoli di riprendersi la vetta del campionato.

    Politano è così scalato a seconda scelta. Il che, fino a poco tempo fa, era difficilmente pensabile. Ma non è che una conferma di come, con Conte, chi meglio gioca meglio alloggia.

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  • "BISOGNA COINVOLGERE TUTTI"

    La situazione, insomma, si è ribaltata rispetto all'inizio della stagione. Degli esterni presenti nella rosa di Conte, solo Politano era sempre certo di un posto. Anche perché il Napoli di esterni ne usava uno solo: a sinistra giocava McTominay, un centrocampista.

    Napoli-Atalanta ha segnato una svolta in questo senso. Non solo dal punto di vista di Politano, ma anche e soprattutto degli ex esclusi Neres e Lang, finalmente e compiutamente inseriti nel mondo partenopeo.

    "Conttro l’Atalanta in campo c’erano cinque giocatori nuovi rispetto all'anno scorso, sei con Elmas entrato dalla panchina - diceva Conte alla vigilia di Napoli-Qarabag - Sono abbastanza coinvolti, devono per forza di cose essere coinvolti perché c'è l'assenza di molti elementi. Bisogna sfruttare queste situazioni proprio per migliorare e coinvolgere ancora di più tutti. Su Lang e Neres farei delle distinzioni: Noa è arrivato quest'anno, Neres c'era già ed è stato decisivo in tante partite, non scopriamo un giocatore nuovo che non conoscevamo. La partita con l'Atalanta ha visto un'ottima prestazione in fase realizzativa, ora bisogna continuare".

  • JUVENTUS NEL MIRINO

    Politano, nella propria carriera, contro il Cagliari ha collezionato numeri "normali": due goal e un assist in 16 confronti diretti. Ma si tratta pur sempre di un esterno, non di un attaccante. Meglio dal punto di vista collettivo: 11 vittorie, tre pareggi e appena un paio id sconfitte.

    La gara delle 18 contro i sardi, che metterà in palio un altro posto nei quarti di finale di Coppa Italia, servirà dunque come banco di prova: Politano giocherà, anche se lo farà probabilmente assieme al giovane Ambrosino e a Lucca. Ma la sfida servirà pure a Conte per decidere quale sia l'assetto offensivo migliore in vista di Napoli-Juventus di domenica: chi, cioè, comporrà il tridente dei partenopei.

    Hojlund e lo scatenato Neres sono certi di un posto. E per il momento Lang continua a essere in vantaggio su Politano, avendo fatto bene anche a Roma. Toccherà a quest'ultimo rimboccarsi le maniche per risalire le gerarchie, e la Coppa Italia in fondo serve anche a questo: a mettersi in mostra per chi sta giocando meno. Anche se non c'era più abituato.

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