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US Cremonese v AS Roma - Serie AGetty Images Sport

La Roma è al primo posto da sola in Serie A: l'ultima volta era accaduto 3676 giorni fa

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Al termine del derby vinto nel posticipo non ha esultato soltanto il Milan, ovvero la squadra che effettivamente la stracittadina se l'è portata a casa: nemmeno la Roma ha potuto celare un sorriso a trentadue denti.

La formazione giallorossa è prima da sola in Serie A. Dunque non in coabitazione con altre squadre, come già era accaduto in questa prima parte di campionato: ha più punti di tutte le altre, 27, e guarda l'intero lotto delle avversarie dall'alto al basso.

Quand'era accaduto l'ultima volta? Quando la Roma, reduce da diversi anni fuori dalla lotta Scudetto, si era ritrovata da sola in testa alla Serie A? Tanto, tanto tempo fa. Quasi una vita.

  • L'ULTIMA VOLTA IN VETTA

    31 ottobre 2015: questa è la data in cui la Roma si era trovata per l'ultima volta al primo posto da sola prima di oggi. Era il campionato 2015/2016, quello che la Juventus avrebbe poi vinto dopo una partenza disastrosa e una sensazionale rimonta, conquistando il quarto Scudetto di fila.

    Quel giorno, un sabato, la Roma viaggia a Milano per affrontare l'Inter di Roberto Mancini in uno scontro diretto. E perde per 1-0 (a segno Gary Medel) contro i nerazzurri, che alla vigilia si trovavano secondi a -2 dai giallorossi e che grazie a quel successo balzano in vetta assieme alla Fiorentina, a sua volta vincente 4-1 contro il Frosinone.

    3676 giorni sono passati da quella notte milanese. O, per dirla in un altro modo, 525 settimane e un giorno. Poco più di un decennio, in ogni caso: un'eternità.

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  • UNA STAGIONE A DUE FACCE

    Quella, peraltro, è la stagione dell'addio di Rudi Garcia e del ritorno di Luciano Spalletti. Il francese, che nei due anni precedenti ha provato senza successo a spodestare la Juventus ma al contempo ha ridato dignità e gioco alla Roma, parte bene anche in quel 2015/16 ma poi perde la bussola.

    Lo 0-1 contro l'Inter è il primo scricchiolio. Una settimana più tardi la Roma si riscatta battendo 2-0 la Lazio nel derby, ma senza riuscire a tornare in vetta. Poi inizia a cedere: pareggia a Bologna, perde in casa contro l'Atalanta, pareggia anche a Torino e a Napoli, batte il Genoa. Ma il 3-3 di Verona contro il Chievo segna la fine di Garcia, che viene esonerato.

    Al suo posto, appunto, torna Spalletti. Con lui la Roma chiude al terzo posto, con due punti di ritardo dal secondo del Napoli e 11 dalla Juventus. Senza più tornare in vetta: non lo farà per il successivo decennio.

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  • UN DECENNIO SOFFERTO

    Proprio con Spalletti la Roma ha vissuto gli ultimi anni di gloria, pur senza mai vincere lo Scudetto. La Roma di Nainggolan, di Pjanic (passato però alla Juventus nel 2016), di Salah, di Dzeko, dell'ultimo Totti.

    Il punto più alto rimane la semifinale di Champions League del 2018, con quell'epica rimonta sul Barcellona entrata nella storia della competizione e del calcio: ma in panchina c'era Eusebio Di Francesco, subentrato al collega l'estate precedente. In campionato? Sesto posto finale, piazzamento peggiore rispetto al terzo ottenuto 12 mesi prima nell'ultima stagione spallettiana.

    Da quel momento, la Roma non solo non è più tornata da sola al primo posto, non solo non ha più lottato per il vertice, ma non è più nemmeno tornata in Champions League: quinto posto, poi settimo, poi tre sesti posti, quindi la quinta piazza del 2024/2025 al culmine della strepitosa rimonta targata Claudio Ranieri.

  • I NUOVI SOGNI CON GASPERINI

    E dunque, ora che è da sola al primo posto la Roma può davvero sognare di ambire al risultato massimo, ovvero lo Scudetto? La realtà parla di una rosa allestita per tentare di andare in Champions League, non per arrivare davanti a tutte. Ma intanto la squadra di Gasperini è lì, a giocarsela, sulle ali del rendimento dello scorso girone di ritorno.

    Svilar è il portiere più costante della Serie A, Soulé è l'uomo simbolo, il resto della squadra riesce a sopperire alle mancanze dei centravanti (anche se Ferguson, a Cremona, è tornato a segnare con i club in campionato dopo più di un anno) e ai guai fisici di Dybala. Poi c'è l'altro lato della medaglia: la Roma ha giocato due scontri diretti e li ha persi entrambi, contro Inter e Milan. Si chiama percorso di crescita.

     "Gli ingredienti sono quelli giusti, cerchiamo di aggiungerci anche un po' di spezie e di sale - ha detto il tecnico a DAZN dopo la gara dello Zini - Quando sei in queste posizioni è giusto sognare. Noi stiamo vivendo questo sogno: finché si può cerchiamo di allungarlo".

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