"Non è stato facile. Rottura del tendine d'Achille dopo che ero appena rientrato da un intervento al menisco. Avevo rivisto la luce e sono riprecipitato nel buio totale. Le ho pensate tutte, per la prima volta ho temuto che fosse finita. Il professor Zaffagnini, a Bologna, mi ha aggiustato e dopo due mesi ho ricominciato a lottare. La famiglia mi ha aiutato parecchio. Sono rimasto fuori otto mesi. L'ultimo anno in Serie B mi è servito, anche se - sono sincero - non ho fatto bene. Non ero al cento per cento. È stato utile per ritrovare il campo, la partita, la condizione".
"Ora so come affrontare i provocatori. Non è stato semplice adattarsi, ma ci sono riuscito. La Roma di Mourinho, undici assatanati, in campo alimentavano il caos. Devo dire che un altro bel soggetto era Chiellini, ti menava e poi ti ringraziava. Una marcatura esperta e fisica. Quand'eri a terra semidistrutto da lui, Giorgio era il primo a consolarti. Un martello, ma educato".