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Zhegrova Juventus AtalantaGetty Images

La Juventus rimonta ancora, ma senza Yildiz la luce rimane spenta: i segnali positivi e negativi dopo il pareggio con l'Atalanta

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Secondo pareggio consecutivo per la Juventus in campionato, il terzo se si estende il conteggio anche alla Champions League. I bianconeri, infatti, non sono andati oltre l'1-1 interno contro un'Atalanta in evidente emergenza, ma che ha avuto comunque il merito di ben figurare all'Allianz Stadium di Torino seppur rimaneggiata.

Un altro (mezzo) passo falso, dunque, per la squadra di Igor Tudor che cestina così un'altra occasione per issarsi temporaneamente in vetta alla classifica, proprio nel weekend in cui il Napoli sarà impegnato a San Siro contro il Milan.

Una gara, quella contro la Dea di Juric, che lascia in eredità più interrogativi che certezze: ecco che cosa non ha funzionato in casa Juve contro i bergamaschi.


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  • UN'ALTRA RIMONTA

    Tra le poche note positive del pareggio casalingo contro l'Atalanta, c'è sicuramente il fatto che ancora una volta la Juventus ha dimostrato di saper reagire e riemergere dalle situazioni di difficoltà. Sotto per 1-0 dalla fine del primo tempo, i bianconeri sono riusciti a strappare punti ancora una volta in rimonta.

    In stagione, infatti, era già successo contro Inter e Borussia Dortmund. Da tre situazioni di svantaggio, la Juve ha saputo reagire portando a casa complessivamente 5 punti. Un segnale positivo, da non trascurare: se i limiti e i difetti restano ancora tutti da 'lavorare', dal punto di vista mentale la squadra ha fornito 

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  • UNA SQUADRA 'YILDIZ-DIPENDENTE'

    La complicata serata della Juventus contro l'Atalanta è coincisa con la prestazione rivedibile della sua stella più luminosa, ovvero Kenan Yildiz.

    Il numero 10 bianconero, infatti, non è quasi mai riuscito ad accendere la luce e senza i suoi colpi, la Juve è apparsa decisamente scarica e priva di idee dalla trequarti campo in avanti. Un segnale piuttosto evidente di come il gioiello turco rappresenti l'elemento cardine dal quale transitano le fortune presenti e future della squadra zebrata.

    Dopo una serie di prove di altissimo livello, l'ex Bayern, come si suol dire, ha 'tirato il fiato' e le conseguenze sono tangibili: senza la sua qualità e la sua inventiva, la Juventus fatica a trovare la luce. Una luce che contro la Dea è rimasta spenta.

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  • LA DIFESA FA ACQUA, IL FORTINO STADIUM NON ESISTE PIÚ

    Se prima del fischio d'inizio, Lois Openda aveva chiarito ai microfoni di DAZN come l'obiettivo fosse quello di concedere di meno rispetto alle ultime partite, il proposito è stato prontamente smentito.

    Per la quarta partita consecutiva, infatti, la Juventus ha incassato goal: tra campionato e Champions i bianconeri hanno subito qualcosa come 9 goal nelle ultime quattro partite. Una media leggermente superiore ai quattro goal a gara. Numeri che evidentemente spingono ad un cambio di rotta il più rapidamente possibile per evitare che la stagione possa prendere una brutta piega, tipo quella dello scorso anno.

    Lo Stadium, inoltre, è passato da fortino inespugnabile a terra di conquista: dei nove goal incassati quest'anno dalla Juve, otto di questi sono maturati in quello che, fino a qualche anno fa, era uno stadio complicatissimo per tutti gli avversari della Vecchia Signora.

  • REBUS ATTACCO

    L'altro intricatissimo nodo della questione riguarda invece il reparto d'attacco. L'abbondanza di scelte per quanto riguarda il pacchetto offensivo si sta rivelando, a conti fatti, una vera e propria arma a doppio taglio.

    Tudor, infatti, ha rivoluzionato ancora una volta il tridente d'attacco, dove il punto fermo rimane ovviamente Yildiz. Se a Verona erano partiti Vlahovic e Conceicao dal primo minuto, contro l'Atalanta è toccato ad Adzic e Openda, entrambi protagonisti di una prova incolore.

    E gli altri? Vlahovic è entrato nella ripresa, così come Zhegrova, mentre fanno evidentemente rumore i novanta minuti in panchina di Jonathan David, il quale - arrivato con le credenziali di nuovo bomber bianconero - in campionato non gioca titolare dallo scorso 30 agosto. Anche qui va per forza di cose trovata una quadra e una linea da seguire con continuità. Un aspetto determinante per evitare di disperdere l'enorme potenziale offensivo a disposizione.

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