L'undici ideale combinato di PSG e Inter: guida Lautaro Martinez, Donnarumma batte Sommer, presente Barella

Da quando è arrivato al PSG dal Milan, nel 2021, Gigio Donnarumma è stato oggetto di molte critiche. L'italiano ha sicuramente commesso alcuni errori in questi anni, ma non c'è dubbio che la squadra di Luis Enrique non sarebbe arrivata alla finale di Champions League senza le sue prodezze nei turni ad eliminazione diretta.

Donnarumma ha dato prova della sua abilità nei rigori contro il Liverpool agli ottavi, prima di compiere un paio di parate magnifiche al Villa Park ai quarti. L'ex rossonero ha però dato il meglio di sé in semifinale, con quattro parate decisive nelle due partite contro l'Arsenal che hanno contribuito a garantire al PSG un posto nella finale di sabato.

Questo non significa che Yann Sommer non abbia contribuito al percorso dell'Inter verso Monaco: la sua prestazione in semifinale contro il Barcellona è già entrata nella leggenda di San Siro. Ma le prestazioni costantemente brillanti di Donnarumma fanno pendere la bilancia verso quest'ultimo.

Il miglior terzino destro del calcio mondiale in questo momento. Achraf Hakimi sta continuando a dimostrare perché così pochi dei suoi colleghi riescano a eguagliarne le prestazioni nel corso della stagione. Il calciatore marocchino è in grado di conciliare responsabilità difensive con un'incisiva capacità offensiva, che lo contraddistingue come il terzino ideale dei giorni nostri.

Il suo bottino stagionale di 8 goal e 14 assist in tutte le competizioni include reti nei quarti di finale e in semifinale di Champions League. Rimane uno dei grandi misteri del calcio il motivo per cui il Real Madrid abbia permesso che lasciasse la capitale spagnola poco meno di cinque anni fa.

Uno dei nomi meno conosciuti della rosa del PSG, Willian Pacho si è fatto conoscere al pubblico mondiale proprio a Parigi. Arrivato dall'Eintracht Francoforte la scorsa estate, Pacho si è subito conquistato un posto nella formazione titolare di Luis Enrique e da allora ha saltato pochissime partite.

In qualità di partner inesperto di Marquinhos nel cuore della difesa del PSG, il calciatore ecuadoriano è spesso bersagliato dagli allenatori avversari, ma ha saputo tenere testa ad alcuni degli attaccanti più temuti d'Europa, dimostrando un'abilità nel gioco aereo e una freddezza da fuoriclasse. Per questo motivo ha battuto il suo compagno di reparto, guadagnandosi un posto nella nostra formazione ideale.

Che sia perché non ha avuto un grande impatto nei grandi tornei con l'Italia o perché l'Inter continua a essere sottovalutata come potenza europea da esperti e tifosi, Alessandro Bastoni raramente viene citato tra i migliori difensori centrali al mondo, nonostante la sua costanza di rendimento con i nerazzurri.

Difensore elegante, capace di passaggi e lanci con un piede sinistro raffinato, il 26enne mancino è fondamentale per il funzionamento del 3-5-2 di Simone Inzaghi, e forse una buona prestazione sabato a Monaco gli consentirà di ottenere finalmente il rispetto che merita anche fuori dall'Italia. Per ora dovrà accontentarsi di un posto nella nostra squadra ideale, dopo aver battuto il compagno di club - e eroe in semifinale - Francesco Acerbi.

Da quando è arrivato al PSG dallo Sporting, nell'estate del 2022, Nuno Mendes si è dimostrato uno dei terzini offensivi più efficaci del calcio mondiale. Anche in questa stagione ha continuato a confermarsi, segnando quattro goal in Champions League, di cui due nella doppia sfida dei quarti di finale contro l'Aston Villa.

Sono tuttavia le capacità difensive di Mendes ad aver attirato maggiormente l'attenzione nel corso di questa stagione. Il nazionale portoghese ha neutralizzato Mohamed Salah in due occasioni durante gli ottavi di finale contro il Liverpool, e inoltre ha svolto un ottimo lavoro nel limitare l'impatto di Bukayo Saka nella semifinale contro l'Arsenal.

Mendes ha ancora qualche calo di concentrazione, ma considerato come Dimarco stia ancora cercando di riprendersi dopo essere stato messo in difficoltà da Yamal in semifinale, il lusitano si è guadagnato un posto nella nostra formazione ideale.

Come Bastoni, Nicolò Barella non sempre riceve gli elogi che merita fuori dall'Italia. Ma non c'è dubbio che la stella dell'Inter sia uno dei migliori centrocampisti d'Europa, e da tempo. Passatore preciso e metronomico, Barella è il giocatore che fa funzionare i nerazzurri.

Il suo contributo in fase offensiva non è eclatante - ha segnato solo tre goal e fornito otto assist nel corso del 2024/25 - ma Barella tende a dare il meglio di sé nei momenti più importanti: per questo non sarebbe una sorpresa vederlo lasciare il segno nella finale di sabato. Nella nostra selezione ha la meglio sul suo omologo Fabian Ruiz.

Joao Neves è stato uno dei colpi di mercato della scorsa estate e ha dimostrato di valere ogni centesimo dei 70 milioni complessivi che il PSG ha pagato per prelevarlo dal Benfica, affermandosi come uno dei centrocampisti più efficaci del calcio europeo durante la sua prima stagione in Francia.

Neves è una forza distruttiva che sa anche dimostrare qualità quando ha la palla tra i piedi. E fa paura pensare che abbia solo 20 anni e il potenziale per diventare un pilastro di questo PSG per almeno il prossimo decennio. Non va dimenticato, inoltre, che ha segnato uno dei goal più importanti della stagione del PSG, portando i francesi sul 3-2 contro il Manchester City in una partita decisiva della fase a gironi, e quindi per noi parte avanti rispetto ad Hakan Calhanoglu.

Il prestito poco memorabile al Wolverhampton nel 2021 sembra ormai un lontano ricordo. Per la seconda stagione consecutiva, il portoghese ha dimostrato di essere uno dei migliori centrocampisti in circolazione con le sue prestazioni al PSG.

Vitinha detta il ritmo del gioco dei campioni di Francia e ha una visione di gioco quasi impareggiabile nel calcio moderno. Se vogliamo essere pignoli, potrebbe segnare qualche goal in più. Ma al momento di selezionare questa squadra, sceglierlo al posto del pur ottimo Mkhitaryan è stata una decisione piuttosto semplice.

All'inizio della stagione, le probabilità che Ousmane Dembélé vincesse il Pallone d'Oro erano molto basse. Ora, però, l'attaccante francese arriva alla finale di sabato come favorito per aggiudicarsi il premi dopo un 2025 straordinario. Dembélé ha segnato diversi goal decisivi, tra cui quelli ad Anfield e all'Emirates Stadium, durante il cammino in Champions League.

Luis Enrique ha saputo tirare fuori il meglio dall'ex giocatore del Barcellona, trasformandolo da ala a centravanti con la libertà di muoversi sulle fasce durante le partite, ed è stata una gioia vedere uno dei migliori talenti dell'ultimo decennio esprimere finalmente il proprio potenziale. Per questo motivo c'è anche lui nella nostra formazione.

Il simbolo dell'Inter, il capitano, il giocatore più rappresentativo. In poche parole: l'uomo che sabato avrà il compito di prendere per mano la propria squadra e provare a guidarla verso la gloria, diversamente da quanto accaduto nel 2023 a Istanbul contro il Manchester City.

Lautaro tornerà in campo proprio sabato dopo l'infortunio che lo ha costretto a saltare le ultime partite di campionato: un rientro fondamentale per Inzaghi, come dimostrato dal super apporto dato nella semifinale di ritorno contro il Barcellona, nella quale l'argentino era sceso in campo a mezzo servizio. Impossibile lasciarlo fuori dal nostro undici ideale.

Unico giocatore ad aver contribuito a due titoli nei top cinque campionati europei in questa stagione, Khvicha Kvaratskhelia può ora coronare un'altra ottima annata con la conquista della Champions League. Dopo un 2023/24 piuttosto deludente, il georgiano è tornato al suo meglio, soprattutto dopo il trasferimento invernale al PSG in cambio di 70 milioni di euro.

Si può certamente sostenere che Kvara debba contribuire con più goal per affermarsi definitivamente come uno dei migliori attaccanti della sua generazione, ma l'ex napoletano ha comunque fatto abbastanza nel corso della stagione per superare Marcus Thuram nella nostra squadra ideale.