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Mancini Politano ItalyGetty Images

L'Italia di Gattuso tra luci e ombre: numeri da record, ma la strada verso i Mondiali resta in salita

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Inutile girarci intorno: se fino al minuto 88' stai sullo 0-0 contro la Moldavia , nazionale numero 156 del ranking FIFA, c'è poco da festeggiare.

Certo alla fine l'Italia ci ha messo (letteralmente) la testa e ha vinto la partita, evitando così lo smacco di tornare a casa con un solo punto e regalare la matematica qualificazione alla Norvegia con un turno d'anticipo.

Ma di fatto i goal di Mancini e Pio Esposito cambiano poco sia nel cammino degli Azzurri che sul bilancio generale. L'Italia vista in Moldovia ha vinto ma non ha convinto.

E molto probabilmente non basterà per superare il playoff che ci attende a marzo, quando ci giocheremo in 180' la possibilità di tornare a disputare un Mondiale a dodici anni dall'ultima volta.

Ma quindi cosa c'è da salvare dopo Moldavia-Italia?

  • I NUMERI DELL'ITALIA DI GATTUSO

    Alla nuova Nazionale di Gattuso, per ora, restano i numeri decisamente positivi.

    L'Italia, per la prima volta, ha vinto sei partite di fila nelle qualificazioni mondiali. Dopo la disfatta in Norvegia, infatti, gli Azzurri non hanno più sbagliato un colpo.

    Gattuso inoltre è diventato solo il terzo CT dell'Italia a vincere tutte le prime cinque partite dopo Edmondo Fabbri e Azeglio Vicini.

    Piccole soddisfazioni che non eviteranno agli Azzurri i playoff neppure in caso di settima vittoria consecutiva domenica sera. E soprattutto numeri da tarare sul peso degli avversari.

    L'Italia di Gattuso infatti finora ha affrontano due volte Israele e Estonia, oltre alla Moldavia, che era stata battuta peraltro anche all'andata con l'esonerato Spalletti ancora in panchina.

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    COSA NON HA FUNZIONATO IN MOLDAVIA

    Al termine della partita Gattuso si è detto soddisfatto per la prestazione contro la Moldavia, ma è apparso anche piuttosto nervoso.

    Il risultato d'altronde si è sbloccato solo al minuto 88 dopo un assedio fino a quel momento sterile. La scelta di schierare l'Italia 2, insomma, non ha pagato del tutto.

    Molti dei giocatori chiamati a dare un segnale sul campo non hanno risposto come ci si attendeva, primo tra tutti Gianluca Scamacca.

    Ad oggi l'attaccante dell'Atalanta è nettamente dietro nelle gerarchie azzurre e l'impatto di chi è subentrato al suo posto ne è stato l'ennesima conferma.

    Ma hanno deluso anche Mattia Zaccagni e Riccardo Orsolini, entrambi protagonisti in Serie A con le rispettive squadre ma entrambi spesso poco incisivi in Nazionale.

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  • LA RABBIA DI GATTUSO

    Dicevamo del nervosismo di Gattuso. Il Ct non ha digerito soprattutto la contestazione dei tifosi presenti allo stadio nei confronti della sua Nazionale.

    " Sono un po' arrabbiato per quello che ho sentito nel secondo tempo, venire qua e sentire i tifosi che dicono ai miei giocatori 'andate a lavorare' mi fa star male.E' una vergogna.Ci son rimasto male, sono rammaricato. Non so da dove e da cosa nasca, io so soltanto che è la prima volta che l'Italia vince sei partite alle qualificazioni per un Mondiale. Io sono sicuro che raggiungeremo il nostro obiettivo, ne sono sicuro" ha dichiarato Gattuso.

    Di certo lo spettacolo andato in scena sul campo della Moldavia e la vittoria ottenuta solo nel finale non hanno aiutato a creare il clima migliore tra Nazionale e tifosi.

    Domenica sera, contro la Norvegia, servirà molto di più. E soprattutto a marzo per accedere ai Mondiali servirà un'altra Italia.

  • Erling Haaland Norway 2025Getty Images

    NORVEGIA PRIMO VERO ESAME

    Già, la Norvegia. Di fatto la partita in programma domenica sera a 'San Siro' non cambierà le sorti di entrambe le squadre.

    Gli scandinavi festeggeranno sotto i nostri occhi la qualificazione diretta ai Mondiali che la Norvegia non raggiungeva addirittura da 27 anni.

    Mentre gli Azzurri, anche in caso di successo, dovranno passare per la terza volta consecutiva dai playoff di marzo. E gli ultimi due precedenti contro Svezia e Macedonia del Nord non riportano alla mente dolci ricordi.

    La sfida contro la Norvegia però rappresenta anche il primo vero esame per la nuova Italia di Gattuso che, come detto, finora ha affrontato sempre e solo avversari molto inferiori sulla carta.

    Ecco perché battere Haaland e compagni potrebbe regalare autostima ad un gruppo ancora acerbo e ricompattare l'ambiente. Un doppio obiettivo da non fallire in vista di quello più grande: il Mondiale 2026.

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