Il disastro di Osimhen: cos'è andato storto nel suo piano e come si è ritrovato al Galatasaray

Aurelio De Laurentiis ha ammesso a gennaio di sapere dall'estate precedente che Osimhen voleva andarsene. Anche il club era disposto a lasciarlo andare. Ma non subito.

De Laurentiis, comprensibilmente, non ha voluto cedere Osimhen subito dopo il suo titolo di capocannoniere e uno storico Scudetto. E il nigeriano, da parte sua, era disposto a trascorrere un altro anno a Napoli.

Dopo lunghe trattative, alla fine è stato raggiunto un compromesso: Osimhen avrebbe firmato un rinnovo fino al 2026 vedendo il proprio stipendio aumentare a circa 11 milioni di euro l'anno, ma il nuovo accordo avrebbe previsto anche una clausola di rescissione di 120 milioni di euro. Il che era significativo, se è vero che De Laurentiis aveva affermato durante l'estate del 2023 che ci sarebbe voluta un'offerta da 200 milioni di euro perché prendesse anche solo in considerazione di separarsi dal proprio bene più prezioso.

Il presidente del Napoli avrebbe persino rifiutato un'offerta da 140 milioni di euro dall'Al-Hilal. Con soddisfazione, se è vero che l'obiettivo era trattenere Osimhen un altro anno. De Laurentiis non aveva dubbi che una squadra europea di alto livello avrebbe raggiunto la cifra richiesta: a gennaio ha detto pubblicamente che il nigeriano sarebbe andato "al Real Madrid, al PSG o a una squadra inglese" in estate. E quindi, come è possibile che sia finito a Istanbul?

Ci si è resi conto quasi subito che il mercato estivo 2024 non sarebbe stato inondato dalla stessa quantità di denaro dell'anno scorso, per un paio di motivi.

In primo luogo, la maggior parte dei club inglesi era diffidente nel violare le Profit & Sustainability Rules (PSR) della Premier League, che nella scorsa stagione avevano portato sia l'Everton (due volte) che il Nottingham Forest a subire una penalizzazione in classifica.

In secondo luogo, i club della Saudi Pro League sostenuti dal Public Investment Fund (PIF) erano più concentrati nel mantenere le stelle che avevano ingaggiato la scorsa estate che nell'acquistarne di nuove, il che significava meno denaro nel calcio europeo.

Una piccola depressione del mercato che non sarebbe potuta arrivare in un momento peggiore per il Napoli e Osimhen.

Anche se il Real Madrid avrebbe avuto più bisogno di un centravanti vero rispetto a un altro esterno sinistro, ha dato la priorità all'ingaggio di Kylian Mbappé rispetto a quello di Osimhen. Il che ha inevitabilmente chiuso le porte al giocatore del Napoli.

Per quanto riguarda il PSG, la natura del progetto del club era già cambiata in modo significativo. Con Luis Campos, ora i parigini stanno dando priorità al potenziale piuttosto che alle stelle affermate, come sottolineato dalle acquisizioni di João Neves e Desiré Doué.

Nonostante Gonçalo Ramos debba rimanere ai box nei primi due mesi della stagione, il PSG ha ritenuto di avere sufficienti opzioni in attacco per far fronte alla sua mancanza. Il campo sta dando loro ragione: i campioni di Francia hanno segnato 13 volte nelle prime tre partite di Ligue 1.

Osimhen non ha mai nascosto il desiderio di giocare in Inghilterra. Ma il Liverpool sarebbe stato scoraggiato dalle sue richieste d'ingaggio, mentre la strategia di reclutamento del Chelsea si basa nel far firmare ai giocatori contratti lunghi con stipendi, però, relativamente bassi.

Di conseguenza, Osimhen sembrava quasi certo di trasferirsi in Arabia Saudita: l'accordo con l'Al-Ahli è però saltato perché il Napoli avrebbe cercato di aumentare all'ultimo minuto la cifra concordata, spingendo la controparte a ritirarsi definitivamente dalla trattativa.

Sia il Napoli che Osimhen, quindi, non hanno avuto altra scelta che concordare un prestito con il Galatasaray: una soluzione che, se non altro, almeno concede a entrambe le parti la possibilità di trovare una conclusione più accettabile a questa vicenda, che sia a gennaio o la prossima estate.

Il fatto che si sia arrivati a questo, però, si riflette in maniera assolutamente negativa su tutti i soggetti coinvolti: il club, il giocatore e il suo agente.

De Laurentiis ha pagato il fatto di aver affermato in modo così palese che Osimhen se ne sarebbe andato, il tutto senza aver trovato un vero acquirente. Le parti interessate, in questo modo, hanno cercato di approfittare della crescente disperazione del Napoli nel cercare di vendere il proprio gioiello.

Il fatto che Osimhen sia rimasto fino all'inizio di settembre, inoltre, ha bloccato la strategia in entrata del Napoli per più di un mese, con grande frustrazione di Antonio Conte. Lo scenario migliore per il club, oggi, è recuperare i 70 milioni sborsati per prendere Osimhen dal Lille. Altro che 200 milioni.

Quanto a Osimhen, potrà usare tutti i superlativi che vuole per descrivere il Galatasaray e i suoi tifosi notoriamente fanatici, ma si tratta di un evidente passo indietro per uno dei migliori centravanti d'Europa. Anche se si tratta solo di un prestito, Victor è chiaramente fuori categoria in Turchia.

La ragione iniziale della propria riluttanza nei confronti della Saudi Pro League, del resto, era il suo desiderio di giocare in Champions League. Ma ora è entrato a far parte di una squadra che è stata appena eliminata nel playoff dallo Young Boys, e che dovrà dunque disputare l'Europa League. Conclusione: il nigeriano si ritrova senza l'enorme stipendio offertogli dall'Al-Ahli e senza il tanto desiderato trasferimento a una big del calcio europeo.

Se davvero Osimhen aveva un piano, insomma, quel piano non ha funzionato. Per nulla.