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Palladino gfxGOAL

"Ho sempre tifato Napoli": Palladino debutta con l'Atalanta nel luogo del cuore

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La carriera di allenatore di Raffaele Palladino, momentaneamente interrotta dall'addio alla Fiorentina al termine dello scorso campionato, riparte dal luogo del cuore. Ovvero Napoli e il Diego Armando Maradona, che una volta si chiamava San Paolo e per lui rappresenta parecchio.

Palladino è da qualche giorno il nuovo allenatore dell'Atalanta, che ha sfruttato il tempo concesso dalla sosta per le nazionali per cambiare in panchina: via Ivan Juric, dentro l'ex viola. La missione sarà particolarmente delicata: rialzare le sorti di una Dea che si è persa, che veleggia addirittura nella parte destra della classifica dopo anni trascorsi a sognare l'Europa e perfino lo Scudetto.

Una missione che inizia su un campo e in una città che, per Palladino, possono essere paragonate a poco altro. Perché Napoli, per lui, è legata a un sogno e al contempo un miraggio, qualcosa di mai toccato concretamente nonostante premesse, a volte, fossero apparentemente reali.

  • NAPOLI NEL CUORE

    Palladino è nato Mugnano di Napoli, comune che dista una quindicina di chilometri circa dallo stadio dove sabato sera si giocherà la partita. E non ha mai nascosto il proprio affetto per i colori azzurri. 

    Qualcuno diceva che il suo cuore fosse bianconero, e del resto è proprio alla Juventus che Palladino si è fatto un nome entrando nel grande calcio. Ma lui, qualche anno fa, ha smentito tutto senza troppi peli sulla lingua.

    "Gira una leggenda metropolitana su di me secondo cui sarei tifoso della Juventus - le sue parole al Corriere Fiorentino - Non è vero, ho sempre tifato Napoli e non averci mai giocato è un grande rimpianto".

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  • Adriano Galliani Raffaele Palladino MonzaGetty

    MAI AZZURRO

    Palladino e il Napoli non si sono mai toccati quando Raffaele faceva il calciatore. Ma non è solo questo: stando alle sue parole, non si sono mai nemmeno sfiorati

    "Nel mio passato non ho mai avuto contatti con la società Napoli - ha rivelato nell'aprile del 2024, da allenatore del Monza, alla vigilia di una gara di campionato contro i partenopei - non ho mai avuto la possibilità di giocare nella squadra della mia città: sarebbe stato bello, ma non è accaduto".

    Discorso simile dopo l'inizio della nuova vita in panchina: anche in questo caso Palladino e il Napoli sono sempre stati piuttosto distanti. Il nuovo tecnico dell'Atalanta ha iniziato ad allenare a livello di prima squadra solo nel 2022, l'anno dello Scudetto azzurro con Spalletti, ed è rimasto a Monza anche nella stagione successiva.

    Quando ha lasciato la Brianza per essere scelto dalla Fiorentina, il Napoli ha puntato sull'esperienza di Antonio Conte. Una mossa che ha dato ragione alla società partenopea, di nuovo trionfatrice in Italia.

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  • GLI INCROCI CONTRO IL NAPOLI

    Da avversario, in questi anni da allenatore, Palladino non ha avuto tutta questa grande fortuna contro il Napoli. A conferma di come il cuore lasci sempre spazio al campo, a volte con esiti non completamente positivi.

    Tra Monza e Fiorentina, il nuovo tecnico nerazzurro ha sfidato i partenopei in cinque occasioni prima di oggi. E in tre di queste è uscito battuto dal campo. Le ultime tre, per la precisione: Monza-Napoli 2-4 del 2023/2024 e il doppio successo azzurro della scorsa stagione (3-0 fuori, 2-1 in casa) quando Palladino sedeva sulla panchina dei gigliati.

    L'unico successo, oltre allo 0-0 di dicembre 2023 al Maradona, risale così al maggio dello stesso anno: 2-0 Monza allo U-Power Stadium. Ma era un Napoli scarico, già matematicamente campione d'Italia sotto la guida di Luciano Spalletti.

  • CONTE SOLO SFIORATO

    Per quanto riguarda Antonio Conte, è un'altra storia nella storia. Nel senso che Palladino è stato suo compagno di squadra alla Juventus più di un ventennio fa, quando uno stava iniziando la carriera da calciatore e l'altro la stava terminando.

    Preso dal Benevento agli inizi del nuovo millennio, Palladino si è comportato così bene nelle giovanili bianconere da essere più volte aggregato alla rosa della prima squadra, allora guidata da Marcello Lippi. Una rosa in cui, appunto, era presente anche il veterano Conte.

    I due non hanno mai giocato assieme in partite ufficiali: dunque non in campionato, né in Champions League, né tantomeno in Coppa Italia. Palladino si sarebbe ritagliato un po' di spazio solo qualche stagione più tardi, in Serie B e poi dopo il ritorno in A.

    Qualche apparizione in amichevole, però, Conte e Palladino l'hanno condivisa. Nel gennaio del 2003 la Juventus ha ad esempio sfidato l'Al Ain e una selezione di All Stars mondiali in amichevole, e lì sì i due sono comparsi in campo nello stesso momento.

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  • DUE SQUADRE IN CRISI

    Sabato sera, ovvio, bando alle ciance: conterà soltanto il campo. Sia per l'Atalanta, che in campionato non vince ormai dal 21 settembre, che per un Napoli scosso dal ko di Bologna e dal successivo sfogo di Conte.

    "Vogliamo battagliare su tutti i campi ed essere competitivi", ha detto il nuovo allenatore della Dea mercoledì, durante la sua conferenza stampa di presentazione. E poi: "Credo in questa rosa, che deve e può fare di più rispetto a quanto fatto finora. Testa bassa e pedalare".

    Il Napoli campione d'Italia in carica non è l'avversario migliore da cui ripartire, forse. Ma il ricordo dello 0-3 atalantino dello scorso campionato fa ben sperare. Tempi apparentemente lontani, momenti che Palladino vuol ricreare già nel luogo del proprio cuore.