La carriera di allenatore di Raffaele Palladino, momentaneamente interrotta dall'addio alla Fiorentina al termine dello scorso campionato, riparte dal luogo del cuore. Ovvero Napoli e il Diego Armando Maradona, che una volta si chiamava San Paolo e per lui rappresenta parecchio.
Palladino è da qualche giorno il nuovo allenatore dell'Atalanta, che ha sfruttato il tempo concesso dalla sosta per le nazionali per cambiare in panchina: via Ivan Juric, dentro l'ex viola. La missione sarà particolarmente delicata: rialzare le sorti di una Dea che si è persa, che veleggia addirittura nella parte destra della classifica dopo anni trascorsi a sognare l'Europa e perfino lo Scudetto.
Una missione che inizia su un campo e in una città che, per Palladino, possono essere paragonate a poco altro. Perché Napoli, per lui, è legata a un sogno e al contempo un miraggio, qualcosa di mai toccato concretamente nonostante premesse, a volte, fossero apparentemente reali.
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