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Erling Haaland Gianluigi Donnarumma Norway Italy 2025Getty

Haaland rivela: “Sull’1-1 Mancini mi toccava il sedere, l'ho ringraziato per la motivazione”

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Guai a stuzzicare il bomber che dorme. Perché quella di San Siro non è sicuramente stata la migliore prestazione di Erling Haaland, almeno fino a metà ripresa.

Quando l’attaccante norvegese ha deciso che era arrivato il momento di lasciare il segno. E la firma l’ha messa eccome: doppietta e Italia ko per 4-1 nell’ultima gara del girone di qualificazione al Mondiale.

Al termine della gara, l’attaccante del Manchester City ha svelato di avere avuto una particolare motivazione durante la sfida contro gli Azzurri.

  • DUELLO CON MANCINI

    Haaland e Gianluca Mancini non se le sono mandate a dire per tutto il match. Per provare ad arginare il fortissimo attaccante del Manchester City, il difensore della Roma ha optato per una marcatura dura, spigolosa, senza però mai andare oltre i limiti del regolamento.

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  • DONNARUMMA PACIERE

    Per tutto il match Haaland ha dimostrato di non gradire il trattamento riservatogli da Mancini, con cui più volte ha rischiato lo scontro, tanto da beccarsi anche un cartellino giallo. In una precisa occasione, per placare gli animi di Haaland è dovuto intervenuto il compagno di squadra Donnarumma, che ha fatto da paciere tra i due.

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  • "RINGRAZIO MANCINI"

    Proprio dal duello con Mancini, Haaland ha trovato delle motivazioni particolari. Ad ammetterlo ai microfoni di ‘TV 2’ è stato lo stesso attaccante norvegese al termine della gara.

    “Mancini ha iniziato a toccarmi il sedere quando il punteggio era sull’1-1. Ho pensato: ‘Cosa sta facendo?'. Poi mi sono caricato e gli ho detto: ‘Grazie per la motivazione, andiamo'. Ho segnato due goal e abbiamo vinto la partita 4-1. Quindi lo ringrazio".

  • DUE GOAL IN DUE MINUTI

    Due goal in due minuti, nei unici due tiri in porta. Nella vittoria della Norvegia sull’Italia c’è la firma di Erling Haaland, a cui evidentemente è scattata la scintilla per via del duello con Mancini. E quando l’attaccante del Manchester City entra in partita allora diventa un fattore. L’Italia di Gattuso è solo l’ultima vittima.

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