GOAL50 categoria maschile: Lionel Messi, Erling Haaland, Jude Bellingham e Kylian Mbappé tutti in lizza, ma non c’è spazio per Cristiano Ronaldo

Il colpo Haaland è stato quello che si è guadagnato i titoli dei giornali, ma a quanto pare il Manchester City è riuscito ad ingaggiare ben due attaccanti straordinari nella stessa sessione di calciomercato. La cosa è certificata dal fatto che Julian Alvarez ha messo a segno qualcosa come ventuno reti complessive nella sua prima stagione in Inghilterra, ma è stato in Qatar che ha realmente dato il meglio di sé. Ha subito convinto Lionel Scaloni ad assegnargli una maglia da titolare ed inoltre ha marcato quattro goal nel corso del torneo che poi si è concluso con il trionfo dell’Argentina.

Sofyan Amrabrat non ha saltato nemmeno un singolo minuto ai Mondiali e già questo basta a spiegare quanto importante sia stato per un Marocco capace di spingersi fino alla conquista di uno storico quarto posto. In Qatar è stato senza ombra di dubbio uno dei migliori centrocampisti difensivi in assoluto e le sue prestazioni contro Spagna e Portogallo sono state semplicemente spettacolari. Tutto questo prima di aiutare la Fiorentina a raggiungere le finali di Coppa Italia e di Conference League.

Spesso si parla di lui in ottica mercato e d’altronde non è difficile capire perché tutti i top club europei vorrebbero strapparlo all’Inter. Con nove goal e nove assist in tutte le competizioni, è stato tra i trascinatori di una squadra capace di raggiungere la finale di Champions League. È un elemento imprescindibile per Simone Inzaghi e non è un caso che sia stato nominato miglior centrocampista della Serie A.

Il Borussia Dortmund avrebbe certamente vinto il titolo di campione di Germania se solo Jude Bellingham fosse stato in condizione di giocare l’ultima partita di campionato contro il Mainz. Il gioiello inglese è stato il miglior giocatore della Bundesliga nella scorsa stagione, torneo nel quale ha messo a referto otto goal e quattro assist. Le sue prestazioni incredibilmente mature a Qatar 2022 sono state fondamentali per la decisione del Real Madrid di sborsare qualcosa come 103 milioni la scorsa estate per garantirsi il suo cartellino. Oggi la sensazione è quella che i Blancos abbiano fatto un vero e proprio affare.

Karim Benzema non si è confermato ai livelli della stagione 2021-22 e questo soprattutto perché è stato rallentato da una serie di problemi fisici, compreso l’infortunio alla coscia che gli ha impedito di prendere parte ai Campionati del Mondo. Tuttavia ha comunque segnato qualcosa come trentuno goal in appena quarantatré partite con il Real Madrid, tre dei quali al Camp Nou quando i Blancos sono riusciti a superare il Barcellona in rimonta nelle semifinali di Coppa del Re. Non è stata dunque una sorpresa il fatto che l’Al-Ittihad gli abbia offerto una vera e propria fortuna la scorsa estate per convincerlo a trasferirsi in Arabia Saudita.

Esiste un portiere più difficile da affrontare per un rigorista? Yassine Bounou, grazie alle sue parate nella scorsa stagione, si è guadagnato un posto tra i migliori pararigori del pianeta. Ai Mondiali ha tenuto per tre volte inviolata la porta del Marocco ed è stato decisivo, sei mesi più tardi, nella finale di Europa League che ha visto il suo Siviglia prevalere sulla Roma. Le sue prestazioni gli sono valse un trasferimento all’Al-Hilal in Arabia Saudita, dove oggi è compagno di squadra di Neymar.

Il Real Madrid raramente lascia partire i giocatori nel momento sbagliato, ma sicuramente ha commesso un errore cedendo il brasiliano al Manchester United la scorsa estate. Casemiro ha trasformato la squadra di Erik ten Hag, giocando un ruolo chiave in una compagine capace di vincere la Coppa di Lega e di assicurarsi il ritorno in Champions League.

Le cose per il Manchester City sembravano essersi messe male quando Kevin De Bruyne è stato costretto a lasciare il campo già nel corso del primo tempo della finale di Champions League contro l’Inter. Una sconfitta sarebbe stata molto dura da sopportare per un giocatore già reduce da un Mondiale disastroso con il suo Belgio. I Citizens sono tuttavia riusciti a vincere la massima competizione continentale pur non potendo contare sull’apporto di un centrocampista capace entrare in qualcosa ventotto reti complessive in stagione, dieci delle quali messe a segno direttamente da lui stesso, compreso quella bellissima in semifinale contro il Real Madrid.

È Ruben Dias il miglior difensore centrale al mondo? Il portoghese non commette mai errori e mai si fa trovare fuori posizione. Arrivato al Manchester City dal Benfica nel 2020, ha avuto un effetto trasformativo sulla sua squadra. La scorsa stagione è stato senza dubbio la sua migliore in assoluto ed è stato un elemento fondamentale per la conquista del triplete.

Che storia! Solo sei anni fa, Giovanni Di Lorenzo giocava in Lega Pro. Da allora ne ha fatta di strada ed è diventato il capitano della squadra che nella scorsa stagione si è laureata campione d’Italia. È stato un elemento fondamentale per lo storico trionfo del Napoli, un leader assoluto che, da terzino destro, in stagione ha messo a segno cinque reti condite da sei assist. Recentemente ha rinnovato con il suo club, un riconoscimento quanto mai meritato.

A dire il vero, il portiere del Manchester City spesso è stato poco impegnato, ma la sua bravura in fase di impostazione è diventata un qualcosa di fondamentale per il gioco di Pep Guardiola. Inoltre, quando viene chiamato in causa, l’estremo difensore è spesso decisivo, così come confermato con un paio di interventi straordinari nel corso della finale di Champions League vinta contro l’Inter!

È vero, ha un carattere focoso, ma consegnargli la fascia di capitano del Manchester United è stata una scelta ovvia. Nella scorsa stagione ha preso parte a ventisette reti in tutte le competizioni, quattordici delle quali segnate in prima persona. Ha usurpato a Cristiano Ronaldo lo status di giocatore più importante del Portogallo, giocando un Mondiale da vero leader. In Qatar ha segnato due goal, confezionato tre assist e dato un contributo fondamentale con le sue giocate.

La stagione è iniziata con molti dubbi sul suo futuro e si è chiusa con una conferma: è uno dei giocatori più forti ed intelligenti oggi in circolazione. La sua annata con l’Atletico Madrid è stata eccezionale, visto che è stato direttamente coinvolto in trentadue reti segnate dai Colchoneros in tutte le competizioni, ma è stato ai Mondiali che ha dato il meglio di sé. Deschamps ha deciso di impiegarlo da elemento di raccordo tra centrocampo ed attacco e la sua scelta si è rivelata essere un vero e proprio colpo da maestro.

Kyle Walker ha detto che Ilkay Gundogan si è trasformato nel “primo Zinedine Zidane” nella fase finale della scorsa stagione, ed ha ragione. È stato senza ombra di dubbio il giocatore più importante per il Manchester City nel rush per la conquista del titolo di campione d’Inghilterra, segnando doppiette fondamentali contro il Leeds e contro l’Everton, e successivamente ha siglato altri due goal nella finale di FA Cup vinta contro il Manchester United. Non sorprende dunque il fatto che il Barcellona la scorsa estate abbia fatto di tutto per ingaggiare il centrocampista tedesco!

Erling Haaland è calato molto nell’ultima parte della scorsa stagione, ma visto quanto fatto in precedenza è estremamente complicato criticarlo. Il fenomeno norvegese ha infranto il record dei goal segnati in un campionato di Premier League, siglando ben trentasei reti in trentacinque partite. Come se non bastasse, si è anche laureato, dall’alto dei suoi dodici goal, capocannoniere della Champions League. L’aspetto spaventoso della vicenda è che ha solo ventitré anni ed è destinato a migliorare ancora!

Uno dei pochi colpi realmente riusciti in quella che è stata definita nel 2021 la “più grande campagna trasferimenti della storia del calcio”. Achraf Hakimi, nella scorsa stagione, ha assolutamente confermato di essere uno dei migliori terzini destri al mondo. È stato anche una delle stelle dell’incredibile Marocco che in Qatar si è guadagnato un posto nella storia diventando la prima Nazionale africana a raggiungere le semifinali di un Mondiale.

Un terzino sinistro indubbiamente propenso al rischio e dotato di un’evidente mentalità offensiva. A volte si fa trovare fuori posizione, ma la sua straordinaria capacità di attaccare compensa ampiamente qualche carenza difensiva. Oltre ad aver aiutato il Milan a raggiungere le semifinali di Champions League ed il quarto posto in campionato, ha fornito un grande rendimento, scandito anche da un goal e due assist, con la Francia ai Mondiali quando è stato chiamato a prendere il posto del fratello Lucas bloccato da un infortunio.

Il suo Mondiale si è chiuso in maniera drammatica: rigore fallito nella sfida persa contro la Francia. Va però ricordato che dopo Mbappé e Messi (dieci a testa) è stato il giocatore più coinvolto in azioni da rete (cinque) in Qatar. Inoltre ha segnato qualcosa come trentadue goal con una squadra in difficoltà come il Tottenham, dimostrando ancora una volta di essere un attaccante speciale, uno di quelli capaci di fare quasi tutto da solo nel reparto offensivo. È questo il motivo per il quale il Bayern ha speso la scorsa estate qualcosa come 100 milioni di euro pur di assicurarsi il suo cartellino.

Per prelevarlo dal Siviglia, il Barcellona ha dovuto fare un grande sforzo prima per far quadrare i conti e poi per tesserarlo, ma Jules Koundé ha dimostrato in blaugrana di essere un giocatore dall’eccellente rapporto qualità-prezzo. Utilizzato sia da centrale che da terzino, è stato senza dubbio il miglior difensore della Liga nella scorsa stagione. Diciotto delle partite da lui giocate si sono chiuse con la porta inviolata ed è stato anche quello che ha recuperato più palloni in assoluto tra tutti gli uomini del reparto arretrato del Barça.

La miglior operazione della scorsa stagione? Quella che ha portato Khvicha Kvaratskhelia al Napoli. Il talento georgiano era un giocatore praticamente sconosciuto quando è stato prelevato per 10 milioni di euro dalla Dinamo Batumi, mentre ora è considerato uno degli esterni offensivi più forti in assoluto. Ha dato un contributo fondamentale nella corsa che ha consentito alla sua squadra di tornare a vincere lo Scudetto dopo ben trentatré anni (e di raggiungere per la prima volta nella sua storia i quarti di finale di Champions League). La sua è stata una stagione da quattordici goal e altrettanti assist, numeri che gli sono valsi il soprannome di ‘Kvaradona’.

Quando è al top della forma è spettacolare. Rafael Leao ha probabilmente sfornato il più bell’assist della scorsa Champions League al Diego Armando Maradona contro il Napoli. Solo un paio di settimane prima, aveva fatto a fette la difesa dei futuri campioni d’Italia nello stesso stadio. Ha segnato due goal con il Portogallo ai Mondiali, nonostante gli sia stato cucito addosso il ruolo di riserva pronto ad entrare per provare a cambiare la partita. Il Milan, al termine di una stagione da sedici goal ed undici assist, lo ha ricompensato con un rinnovo importante.

Robert Lewandowski ha fissato standard così incredibilmente alti che è stato addirittura oggetto di qualche critica nel corso della sua prima stagione vissuta in Spagna, dopo il tutt’altro che amichevole addio al Bayern e conseguente approdo al Barcellona. In particolare, a finire nel mirino dei più critici sono state le sue prestazioni del Clasico. Tuttavia, semplicemente il Barça non avrebbe vinto il titolo di campione di Spagna dopo quattro anni di astinenza, senza i trentadue goal segnati dal bomber polacco in trentaquattro partite.

Nell’acquistare il cartellino di Alexis Mac Allister, il Liverpool ha piazzato uno dei colpi più importanti dell’intera estate. Centrocampista polivalente, ha segnato tanto con il brillante Brighton di De Zerbi capace di qualificarsi per la prima volta nella sua storia ad una competizione europea e poi è stato fondamentale per l’Argentina di Scaloni in Qatar. Diventato titolare dopo la scioccante sconfitta patita all’esordio contro l’Arabia Saudita, si è rivelato elemento decisivo nella corsa che ha condotto al trionfo ai Campionati del Mondo.

Jurgen Klopp una volta lo ha definito il “talento del secolo” e nella scorsa stagione Gabriel Martinelli ha dimostrato che quell’etichetta è pienamente meritata. Convocato dal Brasile per i Mondiali del 2022, ha raggiunto nuovi livelli di efficacia segnando ben quindici goal (uno in più di Bukayo Saka) in Premier League. Non sorprende il fatto che l’Arsenal abbia deciso di legarlo a sé con un nuovo grande contratto con scadenza fissata nel 2027. D’altronde il suo nome era finito sul taccuino del Barcellona lo scorso gennaio.

Un carattere controverso, ma non si possono assolutamente negare le qualità di Emiliano Martinez, un portiere che ha fatto le fortune del nuovo Aston Villa di Unai Emery. Indipendentemente da ciò che accadrà nel corso della sua carriera, il suo nome sarà per sempre associato a Qatar 2022. Miglior estremo difensore del torneo, ha mantenuto la porta inviolata in tre occasioni, ha parato due rigori ed ha probabilmente compiuto il più grande intervento dell’intero torneo negando all’attaccante francese Kolo Muani il goal negli ultimi istanti della drammatica finale della Coppa del Mondo.

A livello personale ai Mondiali non è andata esattamente come sperava e la cosa è certificata dal fatto che ha perso la maglia da titolare praticamente subito a favore di Julian Alvarez. Tuttavia, ha mostrato grandissimo coraggio trasformando il rigore decisivo nell’epica vittoria dell’Argentina contro l’Olanda nei quarti di finale e poi ha trascinato l’Inter in finale di Champions League, consolidando la sua fama, nella semifinale di ritorno contro il Milan, di giocatore implacabile nei Derby della Madonnina.

C’era chi, come Jamie Carragher, lo considerava troppo piccolo per la Premier League, ma Lisandro Martinez non solo si è dimostrato più forte dei dubbi di molti, ma ha anche fatto sua una maglia da titolare al Manchester United e non l’ha lasciata più. Diventato uno degli idoli dei tifosi dei Red Devils, ha anche giocato un ruolo importante in Qatar dove, con le sue cinque presenze, è stato uno degli uomini cardine dell'Argentina che poi si è laureata campione del mondo.

Kim Min-jae ha fatto un qualcosa di realmente incredibile riuscendo a sostituire, senza il minimo problema, una leggenda del Napoli come Kalidou Koulibaly. La storica icona dell’Inter, Beppe Bergomi, ha detto di lui che si è rivelato addirittura un miglioramento per la compagine partenopea rispetto al centrale senegalese, visto il modo in cui si è imposto come uno dei trascinatori nella corsa che ha condotto alla conquista di uno storico terzo Scudetto. Non c’è dunque da sorprendersi se la scorsa estate il Bayern ha deciso di versare nelle casse del Napoli 50 milioni di euro pur di farlo suo.

Un’altra annata chiusa senza il trionfo in Champions League, ma non si può certamente dire che sia stata colpa sua. Kylian Mbappé ha segnato quarantuno reti in stagione per una squadra, il PSG, ancora terribilmente sbilanciata. È andato anche ad un passo dal vincere il suo secondo Mondiale consecutivo ed è diventato il secondo giocatore della storia, dopo Geoff Hurst, a siglare una tripletta in una finale dei Campionati del Mondo. A Qatar 2022 si è meritato la Scarpa d’Oro grazie alle otto reti messe a segno, otto reti che non sono bastate ad una Francia sconfitta solo ai rigori dall’Argentina nel drammatico epilogo finale del torneo.

Nonostante abbia trascorso più di un decennio a livelli di eccellenza assoluta, erano ancora in diversi a dubitare del fatto che Lionel Messi fosse stato il più grande di tutti i tempi. Ora le cose sono cambiate. La sua seconda stagione al PSG potrebbe non essere andata secondo i piani (anche se solo quattro giocatori sono riusciti a segnare più di lui), ma ai Mondiali è stato l’artefice della miglior prestazione individuale che si sia mai vista dai tempi di Diego Armando Maradona, trascinando l’Argentina al trionfo con sette goal, tre assist e prove via via sempre più importanti. Ora può ripetersi ad alti livelli in MLS con l’Inter Miami.

Il piccolo maestro ha prolungato il suo contratto con il Real Madrid a giugno. Perché non farlo d’altronde? A trentasette anni riesce ancora ad inventare passaggi che altri non riescono nemmeno ad immaginare. È stato straordinario anche nel corso dei Mondiali, trascinando la sua Croazia alla conquista del terzo posto. Un’ennesima impresa che conferma il fatto che sia uno dei più grandi centrocampisti di tutti i tempi.

L’anno scorso non si è andati nemmeno lontanamente vicini a vedere il miglior Bayern Monaco, la cosa però non ha impedito alla compagine bavarese di vincere ancora una volta la Bundesliga. Ad aiutarla è stata certamente il crollo del Borussia Dortmund all’ultima giornata, ma a condurla oltre il traguardo è stato Jamal Musiala che, contro il Colonia, ha siglato il goal decisivo per la conquista del titolo. Per il gioiello ventenne si è trattato del sedicesimo goal complessivo nella stagione 2022-2023, un bottino importante così come importante è stato quello degli assist: ben tredici. Numeri questi che fanno capire perché Lothar Matthaus è convinto che possa diventare il ‘nuovo Messi’.

Una figura estremamente influente al di fuori del campo, oltre che un giocatore eccezionale. Marcus Rashford ha portato il suo livello di gioco ad un livello completamente nuovo nel corso della stagione 2022-2023. Ha segnato qualcosa come trenta goal in tutte le competizioni con il Manchester United, sei dei quali nella corsa che ha condotto al trionfo in Coppa di Lega. Ha fatto molto bene anche ai Mondiali, marcando tre goal con la maglia di un’Inghilterra che ha visto concludersi il suo cammino nei quarti.

È lecito chiedersi cosa stessero pensando al Real Madrid quando hanno lasciato partire Martin Ødegaard per soli trenta milioni di euro. Nella scorsa stagione, il norvegese ha dimostrato di essere senza ombra di dubbio uno dei migliori numeri dieci al mondo. Capitano dell’Arsenal, ha trascinato la sua squadra fino ad un soffio dal titolo di campioni d’Inghilterra con qualcosa come quindici goal e sette assist.

Victor Osimhen ha avuto alcuni alti e bassi dopo il suo trasferimento dal Lille al Napoli nel 2020. Inizialmente alcuni consideravano esagerati i 70 milioni sborsati dal club partenopeo per il suo acquisto, ma oggi il cartellino del fortissimo attaccante nigeriano vale più del doppio. È stato protagonista di una stagione 2022-23 semplicemente sensazionale, visto che con ventisei goal in trentadue partite ha trascinato il Napoli alla conquista del suo storico terzo Scudetto. È inoltre diventato il primo giocatore africano ad essere incoronato capocannoniere della Serie A.

Un talento incredibile. Pedri ha solo vent’anni, ma per il secondo anno consecutivo è stato inserito nella miglior squadra dell’anno della Liga. Un riconoscimento figlio del grande contributo dato nella corsa che ha condotto il Barcellona alla conquista del titolo di campione di Spagna. Ha giocato da titolare tutte le partite disputate dalla Spagna nel corso dei Mondiali del 2022 e, in virtù delle sue magie a centrocampo, Luis Enrique lo ha soprannominato ‘Harry Potter’.

Un giocatore enigmatico che ha subito parecchie critiche nel corso dei suoi primi anni alla Juventus. Erano in molti a chiedersi cosa avesse realmente portato ai bianconeri in termini di contributo in campo, ma nella scorsa stagione ha messo a tacere anche i più critici. Quella della Juve è stata un’annata incredibilmente complicata e Rabiot, tra tutti i suoi giocatori, è stato l’unico ad esprimersi a livelli mondiali garantendo tra l’altro anche un buon numero di goal. Le sue prestazioni ai Mondiali sono state eccezionali.

Ai Mondiali del 2022 è nata una stella. Prima ha clamorosamente sottratto una maglia da titolare al leggendario Cristiano Ronaldo e poi ha siglato una straordinaria tripletta contro la Svizzera. Più in generale, l’attaccante ventiduenne ha siglato ventisette goal in tutte le competizioni con la maglia di un Benfica capace di laurearsi campione del Portogallo e di spingersi fino ai quarti di finale di Champions League. Quanto fatto gli è valso il trasferimento al Paris Saint-Germain.

Pep Guardiola ha commesso un grave errore escludendolo dalla formazione titolare nella finale di Champions League persa nel 2020 contro il Chelsea, ma ovviamente non c’è possibilità che un tecnico del suo calibro ripeta lo stesso sbaglio. Ad Istanbul, contro l’Inter, non ha avuto dubbi nell’assegnare un posto nell’undici iniziale ad un giocatore che nei mesi precedenti aveva già ampiamente dimostrato di essere il più forte centrocampista difensivo al mondo. La fiducia è stata ripagata con un goal decisivo.

Forse è stato messo un po’ in ombra dal suo connazionale e compagno di reparto Vinicius Junior, ma il brasiliano si è affermato come un giocatore importante per il Real Madrid nella scorsa stagione e la cosa è anche certificata dalle diciannove reti siglate in tutte le competizioni. È un grande attaccante e lo ha confermato anche sui palcoscenici più importanti: con una doppietta al Chelsea allo Stamford Bridge ha spinto il suo Real nei quarti di Champions League e poi a maggio ha siglato un’altra doppietta fondamentale in finale di Coppa del Re contro l’Osasuna.

La stagione 2022-23 dell’Arsenal sarà anche finita nel modo non certamente migliore, visto che al fotofinish è stato superato dal Manchester City nella corsa che ha condotto al titolo di campioni d’Inghilterra, ma se non fosse stato per l’incredibile stato di forma di Bukayo Saka, i Gunners nemmeno sarebbero stati in lotta per il trionfo in Premier League. L’esterno è stato protagonista assoluto prendendo parte a venticinque goal ed ha brillato anche ai Mondiali con l’Inghilterra mettendo a segno tre reti in totale.

Rispetto al passato, il Liverpool è calato moltissimo nella scorsa stagione. Un discorso che non riguarda però Mohamed Salah che, dopo Haaland e Mbappé, è stato il terzo giocatore più coinvolto in azioni da rete ne cinque migliori campionati europei. I suoi numeri parlano di trenta goal complessivi e sedici assist. Senza il fenomeno egiziano, il Liverpool non sarebbe andato nemmeno lontanamente vicino a qualificarsi per l’Europa League.

Approdato all’Arsenal nell’estate del 2019, ha fatto la sua prima presenza con i Gunners solo lo scorso agosto. Una lunga attesa, ma ne è valsa la pena. L’elegante difensore centrale, fin dal suo esordio, ha offerto prestazioni impeccabili e la stagione della compagine londinese sarebbe realmente potuta concludersi con un trionfo in Premier League se solo Saliba non si fosse infortunato a marzo. Fin da subito si è compreso quanto importante fosse per la sua squadra e a luglio è stato premiato con un rinnovo.

Esiste in questo momento un attaccante esterno più forte di Bernardo Silva a livello mondiale? Il campione lusitano rappresenta il prototipo del calciatore perfetto per il gioco di Pep Guardiola: segna, crea azioni da rete e pressa gli avversari. Silva è stato uno dei motivi principali per i quali il Manchester City è riuscito a completare il treble nella scorsa stagione. La sua prestazione nella semifinale di ritorno di Champions League contro il Real Madrid è stata così straordinaria che resterà per molto tempo impressa nella memoria degli appassionati.

L’ex stella del settore giovanile del Barcellona, Xavi Simons, ha finalmente avuto la possibilità di dimostrare perché, fin da quando era bambino, attorno a lui c’è sempre stato un grande clamore. Approdato al PSV, nella sua natia Olanda si è letteralmente scatenato, trascinando con 19 reti la sua squadra alla conquista del titolo di Eredivisie. Un bottino di goal impressionante che è valso al giovane trequartista anche il titolo di capocannoniere del torneo. Non sorprende dunque il fatto che il PSG si sia avvalso della possibilità di riprenderlo per soli sei milioni di euro, prima di girarlo subito in prestito al Lipsia per una stagione.

Il nazionale inglese John Stones è da sempre considerato un difensore centrale e forse il solo Pep Guardiola lo ha ritenuto adatto anche a giocare a centrocampo. L’audace cambio di posizione della scorsa stagione si è rivelato l’ennesimo colpo da maestro messo a segno dal tecnico catalano, visto che Stones si è rivelato essere una delle forze trainanti di un Manchester City capace di completare il treble.

Marc-Andre ter Stegen viene spesso, e in maniera incomprensibile, trascurato quando si tratta di discutere su quali siano i migliori portieri al mondo. La cosa è quanto mai strana, visto che da anni compie autentici miracoli tra i pali della porta del Barcellona. Nella scorsa stagione ha potuto finalmente contare su una difesa all’altezza della situazione e la cosa si è tradotta in appena diciotto goal subiti in campionato e ben ventotto partite chiuse senza subire reti. Nessuno ha fatto meglio nei migliori cinque campionati in Europa.

Quando la scorsa estate il Newcastle lo ha prelevato dal Milan per una cifra superiore ai 70 milioni di euro, Sandro Tonali è diventato il giocatore italiano più costoso di ogni tempo. Dopo una prima difficile stagione al Milan, quando era arrivato in prestito dal Brescia, nella scorsa ha impressionato tutti con il suo mix di tecnica e grinta, risultando uno degli uomini di punta di una squadra capace di spingersi fino alle semifinali di Champions League. La squalifica di 10 mesi a seguito del caso scommesse lo costringerà a stare lontano dal rettangolo verde fino al termine della stagione 2023/24.

Titolare inamovibile al Newcastle, è stato un elemento chiave per una linea difensiva il cui rendimento si è rivelato essere cruciale per il ritorno della compagine inglese in Champions League dopo vent’anni di attesa. Il versatile terzino si è rivelato un giocatore decisivo per il gioco proposto da Eddie Howe, con i suoi cross eccellenti e la sua bravura sui calci piazzati. Ha chiuso la scorsa stagione con ben sette assist complessivi.

Oggi è difficile da credere, ma c’è stato un momento, all’inizio della sua avventura al Real Madrid, in cui tifosi e compagni di squadra erano frustrati dagli errori in fase di rifinitura e dalla scarsa concretezza di Vinicius Junior. Adesso le cose sono decisamente cambiate. Vinicius è un giocatore tanto efficace quanto entusiasmante e nella scorsa stagione ha dimostrato di essere tra i migliori del pianeta venendo coinvolto in ben quarantadue reti. A tratti il brasiliano è stato al limite dell’ingiocabile.