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InterGetty Images

Gli errori dell'Inter oltre al rigore: Acerbi e Akanji tra i peggiori, Bonny invisibile e il nervosismo di Lautaro

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L'Inter vede interrompersi la propria striscia di vittorie consecutive che, tra campionato e Champions League, era arrivata a quota sette. Il filotto a tinte nerazzurre viene infatti stoppato dal Napoli di Antonio Conte che grazie al 3-1 del 'Maradona' non solo ha strappato l'intera posta in palio ma si è ripreso anche la vetta del campionato approfittando del pari del Milan col Pisa.

Tornando alle questioni di casa nerazzurra, sono diversi gli elementi che non hanno funzionato nel corso del match giocato a Napoli, al netto del contestatissimo calcio di rigore che ha evidentemente indirizzato la partita.

Di seguito andiamo a vedere che cosa non ha funzionato sul fronte della squadra allenata da Chivu.

  • DELUDONO ACERBI E AKANJI

    Tra le note negative della serata interista al 'Maradona' c'è sicuramente la prestazione, tutt'altro che convincente, del pacchetto difensivo. Ad incidere, in maniera negativa, è stata la prova di Akanji e Acerbi, decisamente sottotono contro la squadra di Antonio Conte.

    Il centrale arrivo dal Manchester City ha disputato probabilmente la sua peggior partita da quando è approdato a Milano, mentre Acerbi è andato diverse volte in tilt alle prese con David Neres schierato nell'insolita veste di 'falso 9'. Una mossa, quella di Conte, che ha tolto diversi punti di riferimento ai centrali nerazzurri, andati spesso in apnea. Acerbi, inoltre, si è colpevolmente perso Anguissa in occasione dell'incursione che ha portato il centrocampista camerunense a griffare il goal che ha definitivamente chiuso la partita. Rivedibile anche la prova di Bastoni che, dopo aver colpito la traversa ad inizio gara, ha perso progressivamente i riferimenti: il classe 2001 ha qualche responsabilità sul goal di McTominay e nel finale si è pure preso un cartellino giallo evitabile a causa di un'inutile reazione nei confronti di Politano.

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  • ALLARME SCONTRI DIRETTI

    Un altro aspetto che invita ad un'accurata riflessione è quello relativo agli scontri diretti. Se da un lato l'Inter ha dimostrato una capacità quasi disarmante nell'avere la meglio sulle cosiddette squadre medio-piccole, la musica è ben diversa quando la caratura dell'avversario si alza sensibilmente.

    I nerazzurri, infatti, hanno disputato sin qui tre scontri al vertice, vincendone solamente uno: lo 0-1 contro la Roma, infatti, è stato scandito da un secondo tempo di totale sofferenza, ma alla fine sono arrivati i tre punti. Assai differente, invece, è stato il bilancio contro Juventus e Napoli: in queste due sfide, infatti, non solo l'Inter ha incassato due sconfitte, ma ha anche subito un passivo totale di 7 goal.

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  • GIÁ TRE SCONFITTE

    Dopo otto giornate, l'Inter è giù a quota tre sconfitte: oltre ai ko contro Napoli e Juventus, infatti, i nerazzurri avevano perso anche contro l'Udinese in occasione della seconda giornata di campionato.

    Tre ko su otto partite giocate inizia a essere un dato non propriamente confortante anche in chiave Scudetto: solo una squadra è riuscita a vincere lo Scudetto dopo aver perso tre delle prime otto gara, la Juventus nella stagione 2015/16, capace di inscenare una clamorosa rimonta. Va però detto che, a differenza di quella Juve, l'Inter oggi si trova molto più vicina alla vetta rispetto ai bianconeri all'epoca dei fatti allenati da Massimiliano Allegri.

  • LAUTARO NERVOSO, MALE BONNY: L'ATTACCO NON INCIDE

    Dalla sfida del 'Maradona' ne esce male anche il pacchetto offensivo in dotazione a Chivu. Gli attaccanti, infatti, hanno deluso su tutta la linea, a partire dal capitano Lautaro Martinez. Al netto del rigore procurato, il 'Toro' non ha inciso. Anzi. Nella prima frazione ha sprecato una ghiotta chance a tu per tu con Milinkovic-Savic, mentre nella ripresa si è fatto notare più per il battibecco con Conte che per altro.

    Sulla stessa lunghezza d'onda si colloca Bonny che, dopo le ultime e convincenti prove, non è riuscito a riconfermarsi ad alti livelli in occasione della sfida del Maradona. Spento il francese, dunque, impossibilitato a cambiare le sorti della gara, invece, Esposito. Il classe 2005 dell'Inter è entrato nel finale di partita, ma di fatto non ha avuto i mezzi per provare a sovvertire l'inerzia della gara.

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