"Ha un talento incredibile ed è messicano, quindi possiamo considerarci molto fortunati": lo ha dichiarato a luglio il commissario tecnico del Messico Javier Aguirre, dopo aver visto il sedicenne Gilberto Mora servire l'assist per il goal della vittoria di Raul Jimenez nella semifinale della Concacaf Gold Cup tra El Tri e Honduras. E poi: "Per lui non ci sono limiti".
Quest'ultima affermazione potrebbe essere vera, soprattutto se si considera che solo un anno fa Mora stava ancora aspettando di debuttare nel calcio professionistico. La sua rapida ascesa dall'Under 19 del Tijuana alla prima squadra del club e, successivamente, all'undici titolare del Messico è stata a dir poco straordinaria.
Ciò, naturalmente, non è passato inosservato in Europa. Pare che lo scorso settembre il Barcellona abbia offerto a Mora un provino, mentre il Manchester City ha inviato dei talent scout per osservarlo in azione nella Liga MX. Come confermato dal suo agente, anche il Real Madrid sta ora seguendo da vicino i progressi del giovane calciatore, con l'intenzione di legarlo a un accordo preliminare che gli consentirà di trasferirsi in Spagna dopo aver compiuto 18 anni.
Chiunque vincerà la corsa per assicurarsi Mora, otterrà un potenziale talento generazionale. È sicuramente il giocatore più promettente che il Messico abbia prodotto da molto tempo e le parole di elogio di Aguirre riassumono i sentimenti dei tifosi di tutto il Paese. Spesso sembra prematuro riporre così tante aspettative sulle spalle dei giovani giocatori, ma l'entusiasmo che circonda Mora è del tutto giustificato. Tanto che GOAL ha deciso di approfondire la sua crescita.
.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)



.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)
.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)
