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Gattuso contro il criterio di qualificazione al Mondiale, ma con il secondo posto "ai suoi tempi" non si andava al Mondiale

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Stanno facendo molto discutere, soprattutto in Sudamerica, le dichiarazioni rilasciate da Rino Gattuso al termine del match vinto dall'Italia per 2-0 contro la Moldavia valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2026.

Il Commissario Tecnico dell'Italia ha sottolineato quella che a suo modo di vedere è l'iniquità dei criteri di ammissione alla rassegna mondiale, sottolineando come l'Europa sia danneggiata e come un tempo si staccasse il pass per andare anche chiudendo al secondo posto la fase di qualificazione.

Ma ha davvero ragione Gattuso?

  • CHE COSA HA DETTO GATTUSO?

    Queste le dichiarazioni del CT azzurro che hanno aperto la polemica: "Ai miei tempi la seconda del girone andava direttamente al Mondiale: nel 1994 c’erano due africane e adesso otto… non aggiungo altro".

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  • GATTUSO HA RAGIONE?

    In realtà in parte l'ex centrocampista del Milan ha ragione. L'allargamento della competizione mondiale da 32 a 48 squadre ha premiato altri continenti a discapito dell'Europa.

    Se nell'edizione 2022 del Mondiale le squadre europee erano 13, rappresentando il 40% delle partecipanti, a partire dal 2026 saliranno a 16, andando però a coprire il 33% delle selezioni che prenderanno parte alla Coppa del Mondo.

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  • A CHI GIOVA L'ALLARGAMENTO

    A beneficiare maggiormente dell'allargamento del format mondiale è l'Africa, che passa da 4 a 8 squadre, andando a coprire il 19% della quota di squadre ammesse. L'Asia e l'America centrale e del Nord portano invece le partecipanti da 6 a 9.

    Ma il vero continente favorito è il Sudamerica, che su un totale di 10 nazioni che lo compongono, ne porta di diritto 6, più un'altra eventuale in caso di vittoria al playoff della settima qualificata.

  • MA DAVVERO SI ANDAVA AL MONDIALE DA SECONDI?

    In realtà su questo aspetto Gattuso si sbaglia. Quando era calciatore, i criteri di qualificazione prevedevano infatti che le seconde piazzate nel girone giocassero un playoff. E nel 2006, anno in cui l'Italia vinse il Mondiale proprio con l'attuale CT tra le sue fila, a piazzarsi al secondo posto fu la Norvegia, che disputò lo spareggio.

    Il rammarico è rappresentato invece dal fatto che le due migliori seconde europee della fase di qualificazione venivano ammesse direttamente al Mondiale. Uno scenario che se fosse ancora in vigore avrebbe permesso a questa nazionale azzurra di qualificarsi senza passare dal capestro del playoff.

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