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Vlahovic Fiorentina JuventusGetty Images

Fiorentina-Juventus, cori razzisti contro Vlahovic: l'arbitro ferma la partita, cosa è successo al Franchi

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Al minuto 8 di Fiorentina-Juventus, l'arbitro Doveri ha interrotto il gioco per la prima volta. Il motivo? I continui cori contro Dusan Vlahovic, attaccante bianconero ed ex viola non proprio amato (eufemismo) dai suoi vecchi tifosi.

I continui canti 'Sei uno zingaro' con cui è stato subissato Vlahovic in tutta la prima parte di gara al Franchi ha così portato Doveri a fermare la partita, permettendo allo speaker di lanciare un avvertimento alla curva della Fiorentina: al prossimo coro, previsti dei provvedimenti.

Inutile dire che l'annuncio dello speaker voluto dall'arbitro è stato accolto dai sonori fischi della curva viola. Curva che ha ricominciato con gli attacchi a Vlahovic intorno al 19'.

  • NIENTE RIGORE E NUOVI CORI

    Vlahovic è stato protagonista di una grande giocata al minuto 14, quando è stato messo a terra in area viola da Pablo Marì. 

    Dopo aver indicato il dischetto, Doveri ha però deciso di eliminare il rigore con furiose proteste da parte della Juventus e di Vlahovic. 

    Un Vlahovic ancor più bersagliato da fischi e cori di scherno in seguito a quanto deciso dall'arbitro di Fiorentina-Juventus, con nuovo stop da parte di direttore di gara a meno di un quarto d'ora dopo il primo.

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  • INTERVIENE RANIERI

    Luca Ranieri, capitano della Fiorentina, si è recato sotto la curva della Fiorentina per chiedere ai tifosi di interrompere i cori contro Vlahovic, pena lo stop alla partita, momentaneo e non.

    Da regolamento, infatti, l'arbitro può sospendere completamente la gara e non solo temporaneamente.

    Considerando i continui insulti contro Vlahovic, quasi sicuramente ci sarà un provvedimento monetario contro la Fiorentina, che dovrebbe arrivare con la pubblicazione del comunicato del giudice sportivo.

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  • COSA DICE IL REGOLAMENTO

    Nel 2019 è stata approvata la modifica all'articolo 62 delle NOIF, ovvero le Norme organizzative interne della Federazione italiana.

    Qualora ci siano "cori, grida, ed ogni altra manifestazione espressiva di discriminazione per motivi di razza, di colore, di religione, di lingua, di sesso, di nazionalità, di origine territoriale o etnica" e "su segnalazione del responsabile dell’ordine pubblico in servizio allo stadio o dei collaboratori della Procura Federale" è possibile "che in caso di cori o striscioni razzisti e discriminatori, viene introdotta l’interruzione temporanea della gara ad opera dell’arbitro e viene disposto che l’annuncio al pubblico venga dato a gioco fermo. Resta immutata la competenza del responsabile dell’ordine pubblico a non dare inizio, a sospendere, anche definitivamente, la gara”.

  • I TRE PASSI

    In caso di cori razzisti, l'arbitro è tenuto a interrompere la partita in via temporanea. Dopo lo stop, lo speaker deve spiegare il perché della decisione tramite un messaggio diffuso dagli altoparlanti, chiedendo di mettere fine agli insulti.

    In caso di ripresa e di ulteriori insulti razzisti, l'arbitro può sospenderla, con nuovo richiamo degli speaker e stop più lungo rispetto al primo.

    In caso di sospensione della partita per 45 minuti, nei quali i cori continuino in maniera ininterrotta, a quel punto la stessa dovrebbe essere automaticamente dichiarata conclusa.

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