Tutti gli episodi di Icons sono disponibili anche in formato podcast su Spotify e Apple Podcasts.
Quando si parla della gloriosa cavalcata dell'Argentina ai Mondiali del 1986, ci sono storie che vengono raccontate più e più volte: la Mano di Dio, il Goal del Secolo e Diego Maradona che solleva il trofeo allo stadio Azteca. Sono momenti così presenti nella memoria collettiva degli argentini, così come dei tifosi di tutto il mondo, che sembrano quasi essere scene di un film che abbiamo visto anche fin troppe volte.
Ma ci sono altre storie, più silenziose, che sono rimaste ai margini. Episodi che finiscono per illuminare un torneo, un paese o un'intera generazione da un'angolazione inaspettata.
Messico '86 è stato pieno di momenti del genere: il caldo di mezzogiorno di Città del Messico, l'altitudine che ha costretto Carlos Bilardo a pianificare sessioni di allenamento ossessive, le conferenze stampa in cui Maradona rispondeva ai giornalisti increduli con frasi taglienti e indimenticabili.
E tra queste storie parallele ce n'è una delle più colorite: quella delle maglie “false” indossate dall'Argentina nella vittoria dei quarti di finale contro l'Inghilterra. Divise che sono state acquistate all'ultimo minuto a Tepito, il quartiere più malfamato di Città del Messico.








